Grazie alla consigliera comunale di Cosenza Maria Lucente, anche nella città dei Bruzi si è discusso di testamento biologico.
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Il Consiglio comunale si è riunito ieri pomeriggio, presieduto da Luca Morrone.
In apertura di seduta l’assemblea ha osservato, su proposta del consigliere Andrea Falbo, un minuto di raccoglimento in memoria dell’intellettuale Saverio Strati, scomparso nei giorni scorsi.
Dopo alcune comunicazioni il Consiglio comunale ha affrontato una questione da tempo presente nell’Ordine del Giorno:
“Discussione proposta di legge di iniziativa popolare: testamento biologico ed eutanasia legale – Associazione Luca Coscioni”. Ha relazionato il consigliere firmatario Maria Lucente (PD).
“A un anno circa dalla richiesta – ha esordito – questa sera, finalmente, il Consiglio Comunale affronterà l’argomento. Il tema dell’eutanasia legale e del Testamento biologico è vivacemente presente nel dibattito politico e culturale del nostro Paese, e anche la nostra città, forte di una lunga, indiscutibile storia tassellata da intelligenti percorsi culturali, sociali, politici, non si poteva sottrarre a questo dibattito”. Il consigliere Lucente ha ricordato che circa un anno fa, il 5 maggio 2013, in piazza XI Settembre, ci fu la giornata di mobilitazione per la raccolta delle firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare attivata dall’Associazione Luca Coscioni.
“Le firme, alla presenza anche di Mina Welby – ha detto – sono state moltissime, collocando la nostra città tra quelle più attive e sensibili al tema. Ho evocato un clima aperto, libero da steccati e pregiudizi e lo ripropongo, rivolgendomi anche a quella parte di coscienze e di sensibilità personali e soggettive, che tenta di rimuovere l’argomento o che, addirittura, afferma che l’eutanasia non farebbe parte della nostra cultura cattolico-cristiana.
Mi guida invece l’affermazione che “la migliore testimonianza di un cattolicesimo possibile è il rispetto della sofferenza e della libertà”.
Le richieste di questa Legge aumentano; la consapevolezza di dovere e potere rispettare quel “Libero Arbitrio” di sacra memoria si fa sempre più pressante. I sondaggi parlano di ben oltre il 50% di cittadini favorevoli all’eutanasia.
Ed in Italia ancora balbettiamo. E così, assistiamo ad un …fai da te, pesante, doloroso, oltre che discriminatorio: il 62% degli ammalati terminali muore grazie all’aiuto clandestino di alcuni medici o attraverso, per chi può permetterselo, una sempre crescente emigrazione o chiudendo la propria vita con il suicidio. Si chiede il coraggio e l’umiltà di discutere.
Anche a Cosenza, come è avvenuto in circa 200 città italiane si può “dare vita” ad un registro dei testamenti biologici per raccogliere la volontà soggettiva ed individuale sul “fine vita”. La Dichiarazione Anticipata di Trattamento o Testamento biologico, in estrema sintesi, indica la volontà di una persona, nella sua piena lucidità mentale, di indicare le terapie che intende accettare o non accettare, nel caso si dovesse trovare in futuro in una condizione di incapacità fisica o psichica.
Il Testamento biologico non ha niente a che vedere con qualsiasi pratica di eutanasia; si limita a registrare la volontà individuale, la libertà di potere scegliere i trattamenti sanitari a cui si desidera, o non, essere sottoposti.
E’ corretto evidenziare che il Comune, nella sua qualità di Ente preposto alla tutela dei diritti dei cittadini, primi fra tutti la libertà e la salute, sia conseguenziale. Il testo di delibera potrebbe essere quello depositato in Campidoglio nel 2009 da Mina Welby, Peppino Englaro, Carlo Lizzani, Emma Bonino e Marco Pannella. Quindi invito questo Consiglio Comunale ad attivare una responsabile e civile partecipazione, deliberando il Registro dei Testamenti biologici, in attesa della Legge Nazionale che ritengo non avrà tempi lunghi”.
Il dibattito è stato aperto dall’intervento del consigliere, e capogruppo del PD, Salvatore Perugini il quale, complimentandosi con la collega per aver portato in Consiglio questa discussione e per il contenuto del suo intervento, ha affermato “qui non c’è appartenenza a partiti, non c’è solidarietà politica di parte ma solo la nostra libertà di coscienza. Un argomento come questo deve trovare la sua regolamentazione in una legge dello Stato ma il Consiglio comunale può assumere ulteriormente determinazioni e deliberare per creare i presupposti che, in attesa della promulgazione della legge nazionale, servano comunque a dare la possibilità al cittadino di esprimere in una forma ufficiale una sua volontà ma soprattutto un suo diritto. Sappiamo che il diritto alla vita va difeso e non so se esiste come contraltare il diritto alla morte ma so per certo che ci sono molti uomini e donne che avrebbero voglia, in determinate circostanze, di rivendicare un diritto a una morte serena e quindi a una vita meno sofferente. Credo che uno Stato non può nascondere questo problema e deve affrontarlo nel modo più laico possibile. Poi ognuno di noi fa i conti con la propria coscienza, con il proprio credo, la propria fede, che non possono sopraffare la fede, la religiosità, la coscienza civile di un’altra persona.
Se questo Consiglio comunale dovesse deliberare di istituire il registro richiamato dal consigliere Lucente, non solo non farebbe cosa contraria a legge, ma metterebbe un mattone nella costruzione dell’edificio dei diritti di libertà di ciascuno di noi che lo Stato deve garantire”.
Domenico Frammartino (Italia dei Valori) ha definito esauriente la relazione del consigliere Lucente. “Credo sia venuto il momento della decisione. La proposta dell’istituzione del Registro delle Volontà, credo sia accoglibile da tutti ed è di buon auspicio affinché la legge si faccia. Nella nostra adesione c’è anche completamento di una concezione, che lo Stato si rivela nella sua laicità”.
Francesco Perri (Popolo della Libertà). “Ci saranno sicuramente anche casi diversi che potrebbero essere citati. È un argomento di tale delicatezza che non può essere licenziato in maniera veloce, proponendo una soluzione sulla quale non mi sento in disaccordo ma che deve consumare certi passaggi. Credo quindi che la proposta della collega Lucente potrà essere un punto d’arrivo, ma che prima il Consiglio comunale debba costituire un Comitato Etico che sia di supporto alla decisione che il Consiglio andrà ad assumere”.
Anche Massimo Bozzo (Gruppo Misto) ha dato atto al consigliere Lucente dell’impegno profuso sulla problematica, ma concorda sulla necessità di approfondire la tematica e si dichiara d’accordo sulla costituzione del Comitato Etico. “L’impegno e la passione della collega Lucente – ha affermato – potranno trasferirsi alla guida del comitato.
Francesco Caruso (Forza Italia) ha evidenziato che “il dovere dell’uomo è di vivere la vita fino in fondo, anche nella sofferenza. Riguardo al testamento biologico, anche la Chiesa è stata favorevole alla scelta contro l’accanimento terapeutico. Ma se parliamo di privarsi dell’alimentazione o delle cure necessarie a mantenere la vita, la posizione cambia. Anch’io sono d’accordo sulla Commissione per approfondire tutte le implicazioni e capire la natura di questo registro”.
Dopo una riunione dei capigruppo, è intervenuto il consigliere Michelangelo Spataro per riferirne gli esiti. “Ringrazio il consigliere Lucente, stasera c’è davvero la volontà di approfondire questa problematica. Anche alla luce delle numerose assenze, propongo di rinviare il punto nella Commissione competente per riaffrontarlo nella maniera più opportuna alla prima seduta utile del Consiglio comunale”.
L’aula si è espressa a favore.
E’ intervenuto dunque il consigliere Sergio Nucci per proporre il rinvio alla Commissione Controllo e Garanzia del punto all’ordine del Giorno sulla questione dell’ex bocciodromo di via degli Stadi per tornare subito in Consiglio, come primo punto all’ordine del Giorno. Marco Ambrogio ha ricordato come la questione sia già stata trattata in commissione controllo e garanzia, “si potrebbe dare l’impressione – ha detto – di voler rinviare il dibattito sull’argomento. Spataro ha sottolineato che verosimilmente, considerate le feste, la prima commissione utile sarà a maggio. Il Consiglio, dopo queste valutazioni, ha votato tanto l’inversione quanto il rinvio dell’Ordine del Giorno alla Commissione controllo .