Archivi tag: Testamento biologico

Abolire la miseria. Il Congresso del 26 e 27 maggio 2018

Pubblichiamo – grazie al sito di Radio Radicale che ne ospita i contenuti indicizzati per intervento – le registrazioni video delle due giornate congressuali che si sono tenute a Lamezia Terme (CZ) presso il Grand Hotel di Lamezia Terme

Prima giornata del Primo Congresso Ordinario dell’Associazione Radicale Nonviolenta “Abolire la Miseria – 19 maggio”, in programma il 26 ed 27 maggio 2018.

La FIDU si associa alla richiesta di nominare i garanti dei detenuti e della salute in Calabria.
La FIDU si associa alla richiesta di nominare i garanti dei detenuti e della salute in Calabria.

Il Convegno riguarda la legge sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento che necessita di esser meglio conosciuta e sul fatto che in Italia manca ancora una legge per l’eutanasia.

Inoltre, in Calabria, dopo oltre dieci anni dalla istituzione per legge, non è mai stato nominato il Garante della salute. Continua la lettura di Abolire la miseria. Il Congresso del 26 e 27 maggio 2018

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Mina Welby a Sant’Onofrio per presentare il suo libro e discutere di fine vita e testamento biologico

L’ultimo gesto d’amore. Mina Welby e Pino Giannini, Marotta&Cafiero ed., 2016

Lo scorso 16 dicembre 2017, a due giorni dall’approvazione della legge sul testamento biologico e dopo undici anni di lotte, Mina Welby è a Sant’Onofrio (VV) dove si è svolto un dibattito sul fine vita e la presentazione del libro di Mina, “L’ultimo gesto d’amore” (Mina Welby e Pino Giannini, Marotta&Cafiero ed., 2016; introduzione di Emma Bonino, postfazione di Beppino Englaro). Guarda il video integrale dell’evento …

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“Dai diritti negati al prendersi cura”. Grande successo alla Provincia di Cosenza del Convegno sul Testamento Biologico

Iacucci:“La Provincia come ‘Casa dei Diritti’, punto di riferimento di discussioni da più parti evitate

Si è svolto nella serata di ieri, mercoledì 22 giugno 2017, nel Salone degli Specchi del Palazzo della Provincia l’importante Convegno sulle scelte del fine vita, dal titolo “Testamento Biologico: le possibilità della legge, la libertà della persona umana”.
Obiettivo dell’incontro, che ha visto una grande partecipazione di pubblico, è stato quello di riflettere in chiave pluralistica sulle delicate questioni di biodiritto, bioetica e bioscienza, alla scoperta di un diritto in via di riconoscimento ma purtroppo ancora distante dall’essere riconosciuto nell’Ordinamento italiano.

Un enorme vuoto legislativo, reso ancora più pesante dalla circostanza che la proposta di legge già approvata dalla Camera dei Deputati è purtroppo ancora ferma in Senato e lungi dall’essere definitivamente approvata. Nel frattempo la vita reale scorre con tutti i suoi problemi e il dolore , la disperazione, il senso di prigionia di chi è senza speranza incide sulla sua carne viva e ne lede la dignità di essere umano. Continua la lettura di “Dai diritti negati al prendersi cura”. Grande successo alla Provincia di Cosenza del Convegno sul Testamento Biologico

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Un dibattito sul Testamento Biologico alla provincia di Cosenza

Alla Provincia di Cosenza un Convegno sul Testamento Biologico: le possibilità della legge e la libertà della persona umana
Riflessioni di biodiritto, bioetica e bioscienza, alla scoperta di un diritto in via di riconoscimento

Locandina dell’evento

Si terrà mercoledì 21 giugno prossimo con inizio alle ore 18:00, nel Salone degli Specchi del Palazzo della Provincia, l’importante Convegno sul tema “Testamento Biologico: le possibilità della legge e la libertà della persona umana. Riflessioni di biodiritto, bioetica e bioscienza, alla scoperta di un diritto in via di riconoscimento”.

L’iniziativa si prefigge lo scopo di sottoporre alla riflessione giuridica la disciplina della disponibilità di sé in materia di fine vita, soffermandosi in particolare sulla valenza da tributarsi alle disposizioni anticipate di trattamento.

Saranno trattati, fra gli altri, i temi delicatissimi del consenso informato del malato e dell’accanimento terapeutico, delle disposizioni anticipate di trattamento sanitario, della pianifica- zione condivisa delle cure tra medico e paziente e delle cure palliative.

 

Illustri relatori ne affronteranno gli aspetti etici, filosofici, morali, teologici, legali o semplicemente umani.

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Abolire la miseria – Maggio 2007 – Anno I n°5 con inserto su Giorgiana Masi


Abolire la misera – Anno I n5 (Maggio 2007) con inserto speciale su Giorgiana Masi … il sommario

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Mina Welby (#radicali, ass. Coscioni): la zattera di Piero sbarca in Campidoglio

Il registro dei testamenti biologici e la battaglia per la legalizzazione dell’eutanasia portata avanti dall’associazione Coscioni prosegue. Ieri è stato approvato per i cittadini della Capitale, il registro dei testamenti.
Mina Welby, che lo scorso anno è stata a Botricello (CZ) per lo stesso motivo, sentita telefonicamente, letteralmente non sta nella pelle: Piero, dice, ne sarebbe felicissimo! E aggiunge …

Stranamente mi ero vestita con una maglietta stile marinaio e un jeans che non mettevo da anni e che piacevano a lui. La mattina non sapevo che nel pomeriggio ci sarebbe stata la discussione.

Un’ottima notizia: il Consiglio comunale di Roma ha appena approvato questo pomeriggio la nostra delibera di iniziativa popolare relativa all’istituzione di un registro comunale per le disposizioni anticipate di trattamento.

E’ un fatto importante, il risultato della decennale campagna dei Radicali e dell’Associazione Luca Coscioni per il rispetto delle volontà individuali in materia di fine-vita. Era il 2009 quando con Beppino Englaro, Carlo Lizzani, Emma Bonino, Marco Pannella e Mario Staderini, consegnammo 8200 firme di cittadini romani, raccolte in soli due mesi, che chiedevano un registro dei testamenti biologici: ci sono voluti ben 5 anni per arrivare all’approvazione, a causa della violazione del Regolamento comunale. L’azione del Consigliere radicale Riccardo Magi è stata decisiva.

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Mina Welby a Botricello (CZ) incontra il Sindaco Giovanni Camastra

E’ ora tempo che il Parlamento italiano segua l’esempio dei Comuni (anche a Milano si è ottenuto grazie a una iniziativa popolare da noi promossa!) e calendarizzi immediatamente la PdL d’iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia e del testamento biologico che 70 mila cittadini hanno sottoscritto e che giace ignorata da oltre 9 mesi presso le Commissioni XII e II in attesa di calendarizzazione. L’esempio di Roma capitale servirà ora agli altri Comuni d’Italia che vogliano istituire il registro (al momento sono 200).

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Mina Welby, Marco Marchese ed Ernesto Biondi
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Dopo Botricello e Lamezia (CZ) anche Cosenza discute per il registro dei testamenti biologici

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Grazie alla consigliera comunale di Cosenza Maria Lucente, anche nella città dei Bruzi si è discusso di testamento biologico.
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Il Consiglio comunale si è riunito ieri pomeriggio, presieduto da Luca Morrone.

In apertura di seduta l’assemblea ha osservato, su proposta del consigliere Andrea Falbo, un minuto di raccoglimento in memoria dell’intellettuale Saverio Strati, scomparso nei giorni scorsi.

Dopo alcune comunicazioni il Consiglio comunale ha affrontato una questione da tempo presente nell’Ordine del Giorno:
“Discussione proposta di legge di iniziativa popolare: testamento biologico ed eutanasia legale – Associazione Luca Coscioni”. Ha relazionato il consigliere firmatario Maria Lucente (PD).

“A un anno circa dalla richiesta – ha esordito – questa sera, finalmente, il Consiglio Comunale affronterà l’argomento. Il tema dell’eutanasia legale e del Testamento biologico è vivacemente presente nel dibattito politico e culturale del nostro Paese, e anche la nostra città, forte di una lunga, indiscutibile storia tassellata da intelligenti percorsi culturali, sociali, politici, non si poteva sottrarre a questo dibattito”. Il consigliere Lucente ha ricordato che circa un anno fa, il 5 maggio 2013, in piazza XI Settembre, ci fu la giornata di mobilitazione per la raccolta delle firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare attivata dall’Associazione Luca Coscioni.

“Le firme, alla presenza anche di Mina Welby – ha detto – sono state moltissime, collocando la nostra città tra quelle più attive e sensibili al tema. Ho evocato un clima aperto, libero da steccati e pregiudizi e lo ripropongo, rivolgendomi anche a quella parte di coscienze e di sensibilità personali e soggettive, che tenta di rimuovere l’argomento o che, addirittura, afferma che l’eutanasia non farebbe parte della nostra cultura cattolico-cristiana.

Mi guida invece l’affermazione che “la migliore testimonianza di un cattolicesimo possibile è il rispetto della sofferenza e della libertà”.

Le richieste di questa Legge aumentano; la consapevolezza di dovere e potere rispettare quel “Libero Arbitrio” di sacra memoria si fa sempre più pressante. I sondaggi parlano di ben oltre il 50% di cittadini favorevoli all’eutanasia.

Ed in Italia ancora balbettiamo. E così, assistiamo ad un …fai da te, pesante, doloroso, oltre che discriminatorio: il 62% degli ammalati terminali muore grazie all’aiuto clandestino di alcuni medici o attraverso, per chi può permetterselo, una sempre crescente emigrazione o chiudendo la propria vita con il suicidio. Si chiede il coraggio e l’umiltà di discutere.

Anche a Cosenza, come è avvenuto in circa 200 città italiane si può “dare vita” ad un registro dei testamenti biologici per raccogliere la volontà soggettiva ed individuale sul “fine vita”. La Dichiarazione Anticipata di Trattamento o Testamento biologico, in estrema sintesi, indica la volontà di una persona, nella sua piena lucidità mentale, di indicare le terapie che intende accettare o non accettare, nel caso si dovesse trovare in futuro in una condizione di incapacità fisica o psichica.

Il Testamento biologico non ha niente a che vedere con qualsiasi pratica di eutanasia; si limita a registrare la volontà individuale, la libertà di potere scegliere i trattamenti sanitari a cui si desidera, o non, essere sottoposti.

E’ corretto evidenziare che il Comune, nella sua qualità di Ente preposto alla tutela dei diritti dei cittadini, primi fra tutti la libertà e la salute, sia conseguenziale. Il testo di delibera potrebbe essere quello depositato in Campidoglio nel 2009 da Mina Welby, Peppino Englaro, Carlo Lizzani, Emma Bonino e Marco Pannella. Quindi invito questo Consiglio Comunale ad attivare una responsabile e civile partecipazione, deliberando il Registro dei Testamenti biologici, in attesa della Legge Nazionale che ritengo non avrà tempi lunghi”.

Il dibattito è stato aperto dall’intervento del consigliere, e capogruppo del PD, Salvatore Perugini il quale, complimentandosi con la collega per aver portato in Consiglio questa discussione e per il contenuto del suo intervento, ha affermato “qui non c’è appartenenza a partiti, non c’è solidarietà politica di parte ma solo la nostra libertà di coscienza. Un argomento come questo deve trovare la sua regolamentazione in una legge dello Stato ma il Consiglio comunale può assumere ulteriormente determinazioni e deliberare per creare i presupposti che, in attesa della promulgazione della legge nazionale, servano comunque a dare la possibilità al cittadino di esprimere in una forma ufficiale una sua volontà ma soprattutto un suo diritto. Sappiamo che il diritto alla vita va difeso e non so se esiste come contraltare il diritto alla morte ma so per certo che ci sono molti uomini e donne che avrebbero voglia, in determinate circostanze, di rivendicare un diritto a una morte serena e quindi a una vita meno sofferente. Credo che uno Stato non può nascondere questo problema e deve affrontarlo nel modo più laico possibile. Poi ognuno di noi fa i conti con la propria coscienza, con il proprio credo, la propria fede, che non possono sopraffare la fede, la religiosità, la coscienza civile di un’altra persona.

Se questo Consiglio comunale dovesse deliberare di istituire il registro richiamato dal consigliere Lucente, non solo non farebbe cosa contraria a legge, ma metterebbe un mattone nella costruzione dell’edificio dei diritti di libertà di ciascuno di noi che lo Stato deve garantire”.

Domenico Frammartino (Italia dei Valori) ha definito esauriente la relazione del consigliere Lucente. “Credo sia venuto il momento della decisione. La proposta dell’istituzione del Registro delle Volontà, credo sia accoglibile da tutti ed è di buon auspicio affinché la legge si faccia. Nella nostra adesione c’è anche completamento di una concezione, che lo Stato si rivela nella sua laicità”.

Francesco Perri (Popolo della Libertà). “Ci saranno sicuramente anche casi diversi che potrebbero essere citati. È un argomento di tale delicatezza che non può essere licenziato in maniera veloce, proponendo una soluzione sulla quale non mi sento in disaccordo ma che deve consumare certi passaggi. Credo quindi che la proposta della collega Lucente potrà essere un punto d’arrivo, ma che prima il Consiglio comunale debba costituire un Comitato Etico che sia di supporto alla decisione che il Consiglio andrà ad assumere”.

Anche Massimo Bozzo (Gruppo Misto) ha dato atto al consigliere Lucente dell’impegno profuso sulla problematica, ma concorda sulla necessità di approfondire la tematica e si dichiara d’accordo sulla costituzione del Comitato Etico. “L’impegno e la passione della collega Lucente – ha affermato – potranno trasferirsi alla guida del comitato.

Francesco Caruso (Forza Italia) ha evidenziato che “il dovere dell’uomo è di vivere la vita fino in fondo, anche nella sofferenza. Riguardo al testamento biologico, anche la Chiesa è stata favorevole alla scelta contro l’accanimento terapeutico. Ma se parliamo di privarsi dell’alimentazione o delle cure necessarie a mantenere la vita, la posizione cambia. Anch’io sono d’accordo sulla Commissione per approfondire tutte le implicazioni e capire la natura di questo registro”.

Dopo una riunione dei capigruppo, è intervenuto il consigliere Michelangelo Spataro per riferirne gli esiti. “Ringrazio il consigliere Lucente, stasera c’è davvero la volontà di approfondire questa problematica. Anche alla luce delle numerose assenze, propongo di rinviare il punto nella Commissione competente per riaffrontarlo nella maniera più opportuna alla prima seduta utile del Consiglio comunale”.

L’aula si è espressa a favore.

E’ intervenuto dunque il consigliere Sergio Nucci per proporre il rinvio alla Commissione Controllo e Garanzia del punto all’ordine del Giorno sulla questione dell’ex bocciodromo di via degli Stadi per tornare subito in Consiglio, come primo punto all’ordine del Giorno. Marco Ambrogio ha ricordato come la questione sia già stata trattata in commissione controllo e garanzia, “si potrebbe dare l’impressione – ha detto – di voler rinviare il dibattito sull’argomento. Spataro ha sottolineato che verosimilmente, considerate le feste, la prima commissione utile sarà a maggio. Il Consiglio, dopo queste valutazioni, ha votato tanto l’inversione quanto il rinvio dell’Ordine del Giorno alla Commissione controllo .

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Candido (#Radicali): Bene il Consiglio di Lamezia Terme che approva registro testamento biologico. Esilaranti le dichiarazioni circolate sulla stampa

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“Con soddisfazione di chi questa battaglia di libertà ha cominciato a sostenerla, in Calabria, dal 2006 sin dalla vicenda “nazionale”, di Piergiorgio Welby, apprendo dalla stampa che il Consesso Civico lametino guidato dal Sindaco Speranza, ha inteso adottare all’unanimità il registro dei testamenti biologici”. E’ quanto si legge in una nota di Giuseppe Candido, militante del Partito Radicale nonché direttore editoriale di ALM che, in Calabria, da anni porta avanti la battaglia sui registri dei testamenti biologici assieme all’associazione di cui Mina Welby è coo-presidente onoraria.
“Trovo davvero esilaranti”, afferma senza mezzi termini Giuseppe Candido, “alcune dichiarazioni circolate sulla stampa del coordinatore regionale dell’associazione “Alleanza Cattolica Calabria”, Dr. Elia Sgromo, secondo il quale tale sacro santa decisione del Consiglio di Lamezia Terme, tra l’altro non la prima in Italia e nemmeno per la Calabria essendo stato istituito persino nel piccolo comune di Botricello, sarebbe stata presa “senza alcuna necessità e urgenza sociale” e che i registri dei testamenti biologici rappresenterebbero, addirittura, una sorta di “cedimenti ad una mentalità radicale, libertaria e ideologica”. Per Sgromo, – prosegue Candido nella sua nota – un registro che consente di annotare ai cittadini le proprie volontà di fine vita, servirebbe solo a pubblicizzare una prospettiva anti-vita.

Contrariamente a quanto dice il dott. Sgromo, però, esiste un forte fondamento costituzionale che ci da’ il diritto di rifiutare i trattamenti sanitari per malattie inguaribili, unicamente finalizzati al proseguimento del mantenimento in vita”. L’articolo 32 della nostra costituzione, che il dott. Elia, forse appositamente, dimentica nel suo ragionamento per dire che non c’è niente che giustifichi il registro, c’è eccome, ed è in esso che è contenuto quel principio inviolabile che ha visto far garantire dalla magistratura il diritto di porre fine alle sofferenze e alle cure inutili di Piegiorgio Welby che ha potuto farsi staccare il suo ventilatore che lo teneva invita artificiale venendo contemporaneamente sedato da un medico che, per quel gesto, però, proprio perché una legge non c’è, dovette subire un processo uscendone completamente scagionato da tutte le accuse.
Lo stesso principio costituzionale che Elia forse finge di dimenticare, ha consentito al sig. Beppino Englaro, dopo anni, anni e quattro gradi di giudizio, di poter vedere rispettate le volontà della figlia Eluana in coma vegetativo permanete. Volontà che, non essendo state registrate da nessun notaio né da nessun altra “registro”, furono difficili da dimostrare. Se vi fosse stato un registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento, i casi possibili potevano essere due: Eluana poteva aver fatto registrare il proprio testamento biologico oppure no.
Ecco a che servono i registri dei testamenti biologici. Ad evitare che a scegliere sia qualcun altro.

Da laici credenti cui ci sentiamo appartenere, ci sentiamo vicini ad una chiesa cattolica dell’accoglienza e della misericordia che questo Papa Francesco sta dimostrando poter essere rappresentata anche dai suoi massimi vertici; ci sentiamo vicini ad una chiesa vicina alle persone, agli umili, vicina ai bisognosi di misericordia, ma siamo assai distanti ad una chiesa degli integralismi, che vuol imporre l’attesa di un miracolo anche a chi nel miracolo non ci vuole credere e, come Piergiorgio Welby cerca una “morte opportuna”.

Ecco perché ribadiamo, invece, il nostro fermo SI ai registri sul testamento biologico e a una legge che regolamenti l’eutanasia legale contro quella di massa e clandestina. In parlamento c’è già una proposta di legge depositata dall’associazione Luca Coscioni e sottoscritta anche da migliaia di cittadini calabresi, tra cui sindaci e amministratori locali.

Oggi, in Italia esiste l’eutanasia clandestina e la rinuncia alle cure viene effettuata nel silenzio e nella solitudine di mura domestiche, quando “non c’è più niente da fare”. Per il suicidio assistito bisogna andare in Svizzera o in Belgio.
Il nostro Si all’eutanasia legale contro quella clandestina, il Sì ai registri dei testamenti biologici, come fu per l’aborto che legalizzato da una legge, cui tra l’altro i Radicali si opposero, consentì la drastica riduzione del fenomeno e delle morti per prezzemolo o sotto i ferri della cucina, anche in questo caso, sia ben inteso, è un Si alla vita, che è amore e libertà. Un “Sì” deciso, forte, alla tutela della vita e delle libertà proprio quando si è nelle condizioni di massima fragilità.

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Eutanasia legale: raccolta a Catanzaro con Sel e Socialisti ecologisti

Ieri pomeriggio, nonostante il vento e la pioggia che un po’ c’hanno limitato nel numero, non solo abbiamo raccolto le firme per tb ed eutanasia legale ma abbiamo avuto anche l’adesione di Antonio Giglio e Roberto Guerrero, rispettivamente capogruppo in Consiglio Comunale di Sel e dei Socialisti ecologisti per la raccolta firme per i 5 referendum (divorzio breve, 8×1000, droghe, immigrazione clandestina e finanziamento pubblico partiti). Dal prossimo 8 giugno quindi partirà anche a Catanzaro, come in tutta Italia, la raccolta delle 500.000 firme necessarie per ciascun quesito referendario!

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