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Abolire la miseria – Maggio 2007 – Anno I n°5 con inserto su Giorgiana Masi


Abolire la misera – Anno I n5 (Maggio 2007) con inserto speciale su Giorgiana Masi … il sommario

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“A futura amnesia”. Il 12 maggio ’77 muore Giorgiana Masi

Leggo su “Repubblica” l’anticipazione di un libro di Concetto Vecchio sul 12 maggio 1977 e l’uccisione di Giorgiana Masi. Non ho letto il libro, e dunque non lo giudico, per ora. Leggo dall’anticipazione che il “famoso” agente Giovanni Santone sostiene “che venne montato ad arte uo scandalo inesistente”. Dice che non c’entra nulla con la morte di Giorgiana Masi (e chi ha mai sostenuto che lui c’entra?), poi, azzarda un “fuoco amico”.

di Valter Vecellio

Si potrebbe dar vita, chissà, a una rubrica dal titolo: A futura amnesia. Penso alla giornata del 12 maggio di anni che si vanno scolorendo nella memoria: il ’77, quello che accade in quel plumbeo pomeriggio a Roma, tra piazza Navona e Trastevere. Quante volte mi sono sentito raccontare, da chi non c’era, quei fatti, quelle ore; a me, che ero uno di quell’ormai sparuto gruppo di radicali che quel giorno voleva festeggiare la storica vittoria del referendum sul divorzio. Il fronte clerico-fascista capeggiato da Amintore Fanfani e Giorgio Almirante, fattivamente sostenuto dal Vaticano, voleva cancellare la legge Fortuna-Baslini conquistata grazie al determinante attivismo dei radicali, dei socialisti, della Lega per l’istituzione del divorzio. Doveva, quel 12 maggio del 1977, essere un giorno di festa come quello del 1974, quando un enorme corteo di popolo romano sfila fino a Porta Pia e gli “ultimi” sono ancora a piazza Navona, tanti erano; e si fa tappa davanti al “Messaggero”, occupato dai suoi giornalisti in lotta; quel “Messaggero”” che il giorno prima esce in prima pagina con un enorme: “Vota No”, e questa sua chiara scelta liberale, libertaria, progressista, la pagherà, eccome.

Giorgiana Masi, morta a 19 anni il 12 maggio del 1977

Doveva, quel 12 maggio del 1977, essere un giorno di festa per raccogliere le firme per altri referendum: per abrogare finalmente una quantità di leggi eredità del fascismo, illiberali, sbagliate, liberticide, criminogene. Un giorno di festa analogo a quando, la notte tra il 30 novembre e il 1 dicembre 1970 la legge viene approvata dal Parlamento, e una fotografia storica mostra Pannella e i radicali festeggiare davanti a Montecitorio, fiaccole accese; e una è brandita da Argentina Marchei: popolana romana, trasteverina, più vicina agli 80 anni che ai 70, un marito che dopo averla sposata se ne va chissà dove; e lei si ricrea una famiglia, madre e nonna, ma “fuori-legge. Il suo compagno era ormai malato, volevano sposarsi prima di separarsi definitivamente. Quella notte, con le gambe piene di vene varicose, esibisce con orgoglio la tessera comunista del 1922, e quella dei radicali e della LID, dal 1965 al 1970. Continua la lettura di “A futura amnesia”. Il 12 maggio ’77 muore Giorgiana Masi

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