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Congresso di “Abolire la miseria-19 maggio”, l’associazione radicale nonviolenta

Care Compagne e Cari Compagni,

Vogliamo informarvi (del) e invitarvi a partecipare al primo Congresso Ordinario dell’associazione radicale nonviolenta Abolire la miseria – 19 maggio  che avrà luogo – dalle ore 15:00 di sabato 26 fino alle ore 18:00 di domenica 27 maggio 2018, – presso il Grand Hotel di Lamezia Terme (CZ).

Al congresso parteciperà anche Mina Welby, presidente dell’associazione Luca Coscioni nonché presidente dell’Associazione radicale nonviolenta.

Per il congresso è previsto il seguente ordine di lavoro:

  1. Relazione di segreteria e sua approvazione
  2. Relazione di tesoreria e sua approvazione
  3. Approvazione proposta ordine dei lavori
  4. Dibattito generale
  5. Presentazione mozioni generali, particolari e candidature per il rinnovo delle cariche statutarie; votazione finale.

Prima dell’apertura dei lavori congressuali che avverrà domenica 27 maggio alle ore 9:00, nel pomeriggio di sabato 26 è previsto un incontro-dibattito sul tema: testamento biologico e fine vita. Al termine del dibattito chi vorrà potrà unirsi a Mina e noi altri per una cena sociale di autofinanziamento.

Cropani Marina (CZ), lì 29 aprile 2019

Firmato

Il segretario                                il presidente                            il tesoriere Continua la lettura di Congresso di “Abolire la miseria-19 maggio”, l’associazione radicale nonviolenta

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Marco Pannella. Un anno senza un’amicizia amorevole

Il Potere della Nonviolenza. 19 maggio 2017 – Una mostra del Partito Radicale. E un incontro con personaggi, autorità e due proiezioni


A un anno dalla morte, uniamo qui il ricordo e il commiato di Abolire la miseria e de i radicali calabresi di laggiù. …

Nel video la rassegna stampa dal 20 maggio al 2 giugno 2016,  giorno in cui il Foglio dedica a Marco un inserto speciale.

Coccodrilli per un Politico irregolare. Il 19 maggio 2016, Marco Pannella, politico irregolare, veniva a mancare. La Stampa del Regime che lo ha trattato da morto quando era in vita, ora che è morto lo osanna con  spaginate di panegirici.

(a cura di Giuseppe Candido)

Il 19 maggio 2016 Marco Pannella, politico irregolare,  moriva. Ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente nel 2006 e – negli anni – di stringere con lui un’amicizia amorevole o – se preferite – un amore amichevole che mi ha portato a seguirlo per anni nelle sue lotte per la vita del diritto che è – come spesso ci diceva – diritto alla vita e ai diritti.

Ricordo la campagna elettorale per le regionali del 2010 quando io ed altri compagni radicali eravamo candidati per la lista Bonino Pannella a sostegno di Pippo Callipo come candidato Presidente e lui, Marco, nonostante non fosse neanche candidato, volle lo stesso accettare il mio invito (con un sms) a concludere la campagna elettorale proprio in Calabria. Lui venne, stante si votasse in molte regioni (e persino nel Lazio dove candidata presidente era Emma Bonino ).

Non dimentico nulla di quanto mi ha dato negli anni per averlo ascoltato tutte le domeniche in conversazione settimanale con Massimo Bordin. E quanto quest’uomo abbia dato all’Italia.

DIVORZIO, ABORTO, RADIO RADICALE, CONTRO LO STERMINIO PER FAME, ANTIPROIBIZIONISMO, LIBERTÀ DI RICERCA SCIENTIFICA, GIUSTIZIA, DIRITTO ALL’INFORMAZIONE, NONVIOLENZA, PARTITO TRANSNAZIONALE, FINANZIAMENTO PUBBLICO DEI PARTITI, ANTIMILITARISMO, ECOLOGIA E AMBIENTE, STATI UNITI D’EUROPA, ISTITUZIONI, ANTICLERICALISMO, CONTRO LA PENA DI MORTE, REFERENDUM, FEDERALISMO …

Parole, scelte da Valter Vecellio, per ricordarlo con trenta pagine dense e ricche di fotografiche che abbiamo rimesso assieme nel video.

Per lui e per portare avanti in Calabria le battaglie Radicali come quelle per l’eutanasia, dalla vicenda di Piergiorgio Welby ci siamo ritrovati a registrare un giornale e a fondarlo sotto il nome dell’opera di Ernesto Rossi. …

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DROGA, @PARTITORADICALE: BENE DICHIARAZIONE PROCURATORE ROBERTI. FINALMENTE SPIRAGLI DI DIBATTITO E CONFRONTO.

QUELLO DI “REPUBBLICA” RIMARRA’ UN CASO ISOLATO? IL SERVIZIO PUBBLICO RADIO-TELEVISIVO CONTINUERA’ A NEGARE IL DIRITTO LIBERALE DEL “CONOSCERE PER DELIBERARE”?

Dichiarazione congiunta di Rita Bernardini, Antonella Casu, Sergio D’Elia, Maurizio Turco, coordinatori del Partito Radicale.
RitaBernardini.it
Rita Bernardini, già Deputata XVI Leg., presidente di Nessuno Tocchi Caino e membro del coordinamento del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito

“Repubblica” oggi ha fatto il suo dovere. Il servizio cosiddetto pubblico radio-televisivo, continuerà nella sua politica di censura e negazione di conoscenza? E gli altri mezzi di comunicazione cosiddetti “privati”, nulla di meglio che comportarsi come il cosiddetto “servizio pubblico”?

 


Con soddisfazione e speranza per il futuro leggiamo che uno dei più importanti quotidiani italiani – La Repubblica – dà voce e spazio al procuratore nazionale antimafia Franco Roberti e a quanti, ogni giorno, sono impegnati sul fronte antiproibizionista.  Come Partito Radicale  chiediamo  un vero dibattito, un confronto reale, che faccia conoscere quanto da anni noi proponiamo; che sia data la possibilità a noi radicali, riformatori, liberali, anti-proibizionisti, di poter esporre compiutamente le nostre proposte, le nostre soluzioni. La conoscenza è il presupposto fondamentale di ogni democrazia. 
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“A futura amnesia”. Il 12 maggio ’77 muore Giorgiana Masi

Leggo su “Repubblica” l’anticipazione di un libro di Concetto Vecchio sul 12 maggio 1977 e l’uccisione di Giorgiana Masi. Non ho letto il libro, e dunque non lo giudico, per ora. Leggo dall’anticipazione che il “famoso” agente Giovanni Santone sostiene “che venne montato ad arte uo scandalo inesistente”. Dice che non c’entra nulla con la morte di Giorgiana Masi (e chi ha mai sostenuto che lui c’entra?), poi, azzarda un “fuoco amico”.

di Valter Vecellio

Si potrebbe dar vita, chissà, a una rubrica dal titolo: A futura amnesia. Penso alla giornata del 12 maggio di anni che si vanno scolorendo nella memoria: il ’77, quello che accade in quel plumbeo pomeriggio a Roma, tra piazza Navona e Trastevere. Quante volte mi sono sentito raccontare, da chi non c’era, quei fatti, quelle ore; a me, che ero uno di quell’ormai sparuto gruppo di radicali che quel giorno voleva festeggiare la storica vittoria del referendum sul divorzio. Il fronte clerico-fascista capeggiato da Amintore Fanfani e Giorgio Almirante, fattivamente sostenuto dal Vaticano, voleva cancellare la legge Fortuna-Baslini conquistata grazie al determinante attivismo dei radicali, dei socialisti, della Lega per l’istituzione del divorzio. Doveva, quel 12 maggio del 1977, essere un giorno di festa come quello del 1974, quando un enorme corteo di popolo romano sfila fino a Porta Pia e gli “ultimi” sono ancora a piazza Navona, tanti erano; e si fa tappa davanti al “Messaggero”, occupato dai suoi giornalisti in lotta; quel “Messaggero”” che il giorno prima esce in prima pagina con un enorme: “Vota No”, e questa sua chiara scelta liberale, libertaria, progressista, la pagherà, eccome.

Giorgiana Masi, morta a 19 anni il 12 maggio del 1977

Doveva, quel 12 maggio del 1977, essere un giorno di festa per raccogliere le firme per altri referendum: per abrogare finalmente una quantità di leggi eredità del fascismo, illiberali, sbagliate, liberticide, criminogene. Un giorno di festa analogo a quando, la notte tra il 30 novembre e il 1 dicembre 1970 la legge viene approvata dal Parlamento, e una fotografia storica mostra Pannella e i radicali festeggiare davanti a Montecitorio, fiaccole accese; e una è brandita da Argentina Marchei: popolana romana, trasteverina, più vicina agli 80 anni che ai 70, un marito che dopo averla sposata se ne va chissà dove; e lei si ricrea una famiglia, madre e nonna, ma “fuori-legge. Il suo compagno era ormai malato, volevano sposarsi prima di separarsi definitivamente. Quella notte, con le gambe piene di vene varicose, esibisce con orgoglio la tessera comunista del 1922, e quella dei radicali e della LID, dal 1965 al 1970. Continua la lettura di “A futura amnesia”. Il 12 maggio ’77 muore Giorgiana Masi

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Ero in carcere e siete venuti a trovarmi…

di Valter Vecellio

Pubblicato su il Dubbio il 25/03/17

Viene accolto, quel Papa venuto “da quasi la fine del mondo”, al suono
di piatti e stoviglie di metallo, battono le posate su pentole e coperchi.
Di solito, in carcere, la “battitura” è il segno se non di una rivolta, di
un fermento, una protesta, un malcontento che serpeggia. Continua la lettura di Ero in carcere e siete venuti a trovarmi…

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Garante dei detenuti: Ruffa, militante @RadicalParty prosegue digiuno di dialogo col presidente del Consiglio Regionale #Calabria

Dal 30 giugno 2015 la proposta di legge (la numero 34/10^ del 2015) per istituire in Calabria la figura del “Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale” -a prima firma del Presidente Nicola Irto- giace nelle stanze del Consiglio Regionale della Calabria dimenticata.

Rocco Ruffa, ingegnere e militante del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito – dopo aver sostenuto lo sciopero della fame di Rita Bernardini che lo ha poi interrotto per l’incontro con il ministro Orlando – prosegue la sua azione non violenta per chiedere una cosa molto semplice, ma evidentemente complessa per la politica calabrese: sapere che fine ha fatto la proposta di legge per istituire il Garante calabrese dei detenuti e perché, arenata in commissione dal trenta maggio 2015, non la si porta in aula per discuterla. Ricordiamo che la proposta di legge regionale per istituire la figura del Garante delle persone private della libertà personale fu presentata dall’allora consigliere regionale Nicola Irto il 13 maggio del 2015, arrivata in commissione di merito di è fermata lì il 30 giugno dello stesso anno. Pare manchi, da due anni, la scheda tecnico finanziaria.

La sua “azione nonviolenta” consiste – come lo stesso Ruffa spiega ai microfoni di Radio Radicale – in 4 giorni consecutivi di sciopero della fame con l’aggravio di un giorno di sciopero della sete ogni settimana: questa settimana si concluderà alla mezzanotte di venerdì 17 o anche prima se le persone alle quali è rivolto il mio appello vorranno prestare ascolto alla mia richiesta.

Di seguito l’audio dell’intervista a Rocco Ruffa che nei giorni scorsi aveva scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Nicola Irto.

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In sciopero della fame per istituire il garante dei detenuti

Ruffa (Partito Radicale): proseguo sciopero della fame perché si discuta legge regionale sul garante dei detenuti.

<<Mentre il progetto di legge regionale per l’istituzione del garante dei detenuti marcisce ormai da due anni nei cassetti della partitocrazia calabrese, personalmente continuerò a digiunare per lo Stato di Diritto e perché almeno si discuta la legge che consentirebbe di avere carceri più umane e tese al dettato costituzionale che prevede che la pena abbia come fine la rieducazione e il reinserimento sociale delle persone private della libertà>>. Continua la lettura di In sciopero della fame per istituire il garante dei detenuti

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#Capodanno. Visita del partito Radicale al carcere di Crotone

01 gennaio 2017 – Visita alla Casa circondariale di Crotone

Direttore: Dott.ssa Maria Laura Mendicino; Comandante: Commissario dottor Giuseppe Laforgia. (non presenti al momento della visita)

Delegazione del PRNTT: Giuseppe Candido, Ernesto Mauro, Rocco Ruffa.

Come da programma alle ore 8:55 ci presentiamo alla porta della Casa circondariale di Crotone. Aperto dal 1983, l’istituto è stato chiuso per lavori dal 2010 al 2014. Al gabbiotto di presidio al cancello d’ingresso non c’è nessuno e i pulsanti del citofono sono stati strappati dal tempo e dall’usura. Continua la lettura di #Capodanno. Visita del partito Radicale al carcere di Crotone

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Visita del Partito Radicale al carcere di Cosenza. Carenza di educatori, di agenti e sovraffollamento

26 dicembre 2106 – Visita alla Casa circondariale “Sergio Cosmai” di Cosenza. 

Direttore (non presente al momento della visita): Benevento Filiberto. Delegazione del PRNTT: Ernesto Biondi, Roberto Bruno, Giuseppe Candido, Piera Ferraguto, Rocco Ruffa.

Alle 9:00 ci presentiamo alle porte del carcere di Cosenza. L’inizio della visita subisce, però, un iniziale contrattempo per il mancato ricevimento da parte del direttore dott. Benevento, delle revoche delle temporanee sospensioni delle autorizzazioni. Il direttore Benevento è in congedo e le guardie non sanno nulla della visita. La difficoltà viene superata grazie al fatto che abbiamo con noi tutte le mail e le autorizzazioni rilasciate dal DAP a Rita Bernardini e allo stesso direttore Benevento che, sia pur in congedo, si rende telefonicamente reperibile e, in pochi minuti, ci fa entrare nell’istituto trasformando – di fatto – quella che era una visita autorizzata dal DAP in una vera e propria visita ispettiva “a sorpresa”. Quelle visite che sono tra i compiti che il legislatore ha assegnato a parlamentari e ai consiglieri regionali. Continua la lettura di Visita del Partito Radicale al carcere di Cosenza. Carenza di educatori, di agenti e sovraffollamento

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Visita dei militanti del @RadicalParty al carcere di Vibo Valentia. Il Rapporto

25 dicembre 21016 – Visita alla Casa circondariale di Vibo Valentia. Direttore Antonio Mario Galati (Presente al momento della visita).  

Delegazione del PRNTT: Giuseppe Candido, Rocco Ruffa.

Natale in carcere come ci ha insegnato a fare Marco Pannella. Gernando Marasco assente giustificato: è a Milano con sua sorella che è stata investita sulle strisce pedonali e ha rischiato grosso. Con Rocco Ruffa ci ritroviamo davanti all’ingresso alle ore 8:45 e, quasi contemporaneamente, arriva anche il dottor Antonio Galati, direttore del carcere. Entriamo con lui e, dopo aver assolto alle formalità di rito, il direttore stesso e il Comandante Montauro ci accompagnano nella visita secondo le “modalità” stabilite dallo stesso direttore e comunicate al DAP: esclusivamente “dalle 9:00 alle 12:00”, potendo “visitare ogni ambiente dell’istituto ad eccezione dei locali in cui siano presenti contemporaneamente più detenuti, e potrà rivolgere la parola ai singoli detenuti in lingua italiana senza poter trattare argomenti relativi a processi in corso e senza che la delegazione possa fare osservazioni sulla vita dell’Istituto in presenza dei detenuti stessi”.  Continua la lettura di Visita dei militanti del @RadicalParty al carcere di Vibo Valentia. Il Rapporto

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