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LA STRAGE DEGLI INNOCENTI A #MANCHESTER, LE CENTO STRAGI DEGLI INNOCENTI IGNOTE, IGNORATE

Di Valter Vecellio

  

   E’ frase fatta, e senza senso, quella che si pronuncia a ripetizione, dopo ogni attentato, dopo ogni strage: i terroristi non cambieranno la nostra vita, il nostro modo di relazionarci con il prossimo. Non è così, lo sappiamo tutti. Il terrorismo ha già cambiato, e snaturato, le nostre vite, il nostro modo di comportarci e (anche) di relazionarci con l’altro “diverso” da noi; e nelle “piccole” cose: prendete un qualunque aereo. “Prima” si arrivava al gate anche mezz’ora prima, ti imbarcavi, era tutto relativamente facile, “semplice”. Ora devi arrivare tre ore prima, poco ci manca che devi spogliarti, i bagagli attentamente radiografati, piccole dosi di sapone da barba come bagaglio appresso, non parliamo dei computer e dei tablet, fosse mai che hai la ventura d’esser nato in qualche paese strano, di passano documenti e te stesso ai raggi X… la vita cambia, è cambiata, eccome. Forse non ancora come racconta lo scrittore israeliano Amos Oz, che ha proibito ai due figli di prendere lo stesso autobus: perché se uno è vittima di un attentato, almeno si salva il secondo; ma insomma, che nessuno dica che il terrorismo non ha cambiato il nostro modo di vivere. Continua la lettura di LA STRAGE DEGLI INNOCENTI A #MANCHESTER, LE CENTO STRAGI DEGLI INNOCENTI IGNOTE, IGNORATE

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Strage di Ustica: la “piccola notizia” su una morte misteriosa (e tante altre ancora…)

Di Valter Vecellio (*)  

La “notizia” scivola via, tra la disattenzione dei più e l’interessata indifferenza di qualcuno; certo: viviamo giorni in cui accade di tutto e di più. Facile, dunque che il dispaccio di agenzia si perda tra le decine di altre che ogni cinque minuti viene messa in rete. In effetti, bisogna essere un po’ maniaci, per farci caso…

La “notizia” è questa: su ordine della magistratura viene riesumato dalla tomba dove riposa quel che rimane delle spoglie terrene di Mario Alberto Dettori; un signore che dirà qualcosa solo, ormai, a “maniaci”, appunto.  

Dettori era uno dei radaristi dell’aeronautica militare in servizio nella base di Poggio Ballone, in Maremma, quando avvenne la strage di Ustica, il 27 giugno 1980. Quella notte torna a casa a Grosseto e confida alla moglie: “Siamo stati a un passo dalla guerra”. Sei anni dopo, nel 1987, lo trovano impiccato sulla strada per Istia d’Ombrone, in Toscana. Non viene fatta l’autopsia e il fascicolo giudiziario in fretta e furia viene chiuso: suicidio. La famiglia di Dettori non ci crede; la figlia Barbara, appoggiandosi all’associazione antimafia Rita Atria presenta in procura a Grosseto nuove carte per riaprire il caso. I resti del maresciallo dell’aeronautica sono riesumati su disposizione della procura: “E’ avvenuto lo scorso 16 febbraio” dice la figlia, che all’epoca della scomparsa del padre aveva 16 anni. “Non abbiamo mai creduto al suicidio, mio padre non lo avrebbe mai fatto, non era proprio il tipo, e aveva tre figli piccoli. Noi siamo convinti che in quel posto non fosse solo. Vogliamo la verità”.

Più che comprensibile e giustificata aspirazione; anche se non si comprende come, a distanza di tanto tempo, le spoglie di Dettori possano dire qualcosa. Vero è che gli esami scientifici sanno fare miracoli. Non resta che attendere l’esito delle analisi che saranno eseguite presso l’Istituto di medicina legale di Siena. Attendere e ricordare.

Dettori era uno dei testimoni chiave dell’inchiesta sul DC9 dell’Itavia che la sera del 27 giugno 1980 si inabissa con le 81 persone che erano a bordo. Continua la lettura di Strage di Ustica: la “piccola notizia” su una morte misteriosa (e tante altre ancora…)

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#CEI (Conf. Episcopale Italiana) aderisce alla marcia @RadicalParty per #amnistia

Giustizia, Partito radicale: la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) aderisce alla marcia per l’amnistia 

Roma 19 ottobre 2016

Comunicato stampa del Partito Radicale Transnazionale Nonviolento e Transpartito

 

La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) aderisce alla IV “Marcia per l’Amnistia, la Giustizia, la Libertà” intitolata a Marco Pannella e Papa Francesco, organizzata per il 6 novembre a Roma dal Partito Radicale Transnazionale Nonviolento e Transpartito, in occasione del Giubileo dei Carcerati, e che si snoderà tra le vie della capitale dal carcere di Regina Coeli fino a Piazza San Pietro.   Continua la lettura di #CEI (Conf. Episcopale Italiana) aderisce alla marcia @RadicalParty per #amnistia

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Migranti, noi come loro …

di Giuseppe Candido

Noi siamo come loro, ha detto durante l’Angelus Papa Francesco. Gian Antonio Stella, ormai qualche anno fa, lo ricordava ne L’Orda (Rizzoli, 2003). Non sopprimerai il forestiero, lo si legge nella Bibbia: “Anche voi conoscete la vita del forestiero perché siete stati nella terra d’Egitto (Esodo, 23.9).  Continua la lettura di Migranti, noi come loro …

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L’ALLARME DI FRONTEX

di Valter Vecellio

Servizio TG2 andato in onda nell’edizione serale delle 20:30 il 6 marzo

Cinquecentomila, ma forse un milione di migranti che potrebbero riversarsi nei paesi europei; e sono in attesa di un qualsiasi imbarco sulle coste della Libia. L’allarme viene da Frontex, l’agenzia che ha il compito di gestire la cooperazione internazionale alle frontiere esterne dei paesi dell’Unione Europea. Il direttore Fabrice Leggeri sostiene che il 2015 ci vedrà impegnati in una situazione perfino più difficile e delicata dell’anno che ci siamo lasciati alle spalle. Aumenteranno i viaggi della disperazione, aumenteranno gli sbarchi, sempre più morti, sempre più migranti cercheranno scampo nel nostro e in altri paesi europei. Una ulteriore recrudescenza del fenomeno che per essere fronteggiata richiede ulteriori risorse sia economiche che umane.

Che migliaia di profughi aspettino l’occasione buona per lasciare le coste africane dove si sono ammassati per lasciare i loro paesi sconvolti da guerre e faide fratricide, non è una novità; e neppure è una novità che questo cinico traffico di esseri umani sempre pià sia gestito da organizzazioni terroristiche islamiche, che anche in questo modo si finanzierebbero. Da Riga, in Lettonia, dove partecipa al Consiglio informale dell’Unione europea, il ministro degli esteri italiano Gentiloni non smentisce i rischi e la gravità della situazione, ma al tempo stesso invita alla cautela:

(Sonoro Ministro GentiloniServ. n°4 del tg2 del 6 marzo delle 20.30

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NESSUNO TOCCHI CAINO DEDICA L’8 MARZO ALLE DONNE IRANIANE

Pubblichiamo la news flash di Nessuno Tocchi Caino, l’organizzazione costituente il Partito Radicale, che dedica l’8 marzo alle donne iraniane.

6 marzo 2015: Nessuno tocchi Caino dedica l’8 marzo alle donne iraniane, perseguitate da un regime teocratico primatista mondiale per numero di esecuzioni capitali, in rapporto alla popolazione.

Elisabetta Zamparutti, tesoriera dell’associazione, ha dichiarato:

“L’Iran, a dispetto del presunto volto buono del Presidente Rouhani, ha giustiziato almeno 721 persone nel 2014, di cui 26 donne ed oltre 1.200 sotto la Presidenza Rouhani.

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#MareNostrum per salvare chi fugge le miserie del Mondo

Il Mediterraneo continua a restituire corpi. Corpi di uomini, donne, ragazzi bambini morti annegati o assiderati.

È una tragedia in corso che non può essere attribuita al solo cinismo di coloro che fanno imbarcare vite umane nonostante il freddo invernale e le condizioni proibitive del mare. La banalità del male, dice qualcuno, bussa oggi alla porta Sud del Mediterraneo.

Ma alle stragi di migranti si risponde con la paura dell’altro, con la minaccia dell’Isis. 

Non si discute – come ha ricordato Emma Bonino a Ballarò- delle lotte tra shiti e sunniti che agitano quel mondo che sta alle nostre porte e si banalizzano le lotte intestine, ancor più violenti tragiche, tra sunniti e sunniti! Lotte e violenze dalle quali fuggono donne, uomini e bambini.

Ma quella in corso nel Mediterraneo è tragedia che non può essere attribuita al solo cinismo di chi li fa imbarcare nonostante il gelo invernale e le proibitive condizioni del mare. Nel mare nostro si muore. 

Dopo il naufragio ennesimo del 3 ottobre 2013, il governo italiano aveva avviato l’operazione “Mare Nostrum” che era riuscita a salvare, attraverso il pattugliamento, 170.000 persone migranti. 

Oggi però non si pattuglia più, non si ricerca. Con l’operazione Triton si sorvegliano le frontiere e, casomai qualche gommone sbatte sulla chiglia di una nave li soccorriamo con Salvini che, dai Tg, strilla: “fuori i clandestini con gli scafisti“. 

Per questo alcuni cittadini e alcune associazioni hanno lanciato un petizione online su una famosa piattaforma per chiedere al Governo italiano e al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, di riattivare Mare Nostrum e fare pressione sull’Unione Europea per la condivisione di questa responsabilità che riguarda le frontiere comuni dell’Unione. 

Io l’ho firmata (la petizione) e mi auguro che Renzi provveda senza timore di perdere voti con Salvini. Perché si tratta di vite umane, di donne, bambini e uomini che fuggono le miserie del mondo.

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PENA DI MORTE: VOTO ONU PRO MORATORIA ULTERIORE PASSO VERSO L’ABOLIZIONE

Dalla Newsletter di Nessuno Tocchi Caino – Anno 14 – n. 118 – 20-12-2014

18 dicembre 2014: l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha chiesto di nuovo di porre fine all’uso della pena di morte con il passaggio di una nuova Risoluzione che invita gli Stati a stabilire una moratoria sulle esecuzioni, in vista dell’abolizione della pratica. E’ stato il quinto testo pro moratoria a essere adottato dal 2007.

La nuova Risoluzione è stata adottata con il numero record di 117 voti a favore (6 in più rispetto alla Risoluzione del 2012) e il più basso dei voti contrari (38, TRE in meno rispetto al 2012), mentre gli astenuti (34, come nel 2012) e assenti al momento del voto (4, tre in meno rispetto al 2012) sono stati complessivamente 38.
Degni di nota sono stati la cosponsorizzazione, per la prima volta, della Sierra Leone e, in particolare il voto per la prima volta a favore del Niger, frutto di una missione nel Paese di Nessuno tocchi Caino e del Partito Radicale guidata da Marco Pannella che si è svolta dal 19 al 21 novembre.
Insieme al Niger hanno per la prima volta votato a favore anche Eritrea, Figi, Guinea Equatoriale e Suriname.
Come ulteriore fatto positivo è da segnalare anche il passaggio dal voto contrario all’astensione di Bahrein, Myanmar, Tonga e Uganda.
La Risoluzione di quest’anno è stata rafforzata nella parte in cui chiede agli Stati di “rendere disponibili le informazioni rilevanti circa l’uso della pena di morte” (tra l’altro, il numero delle condanne a morte e delle esecuzioni, il numero dei detenuti nel braccio della morte e delle sentenze capitali rovesciate o commutate in appello o per le quali è intervenuta un’amnistia o concessa la grazia). L’Assemblea Generale ha ribadito di limitare progressivamente l’uso della pena di morte e non imporla per reati commessi da persone minori di 18 anni, donne incinte e – ha aggiunto quest’anno – nei confronti di disabili mentali.
Per la prima volta, gli Stati sono stati invitati ad assicurare il diritto all’assistenza consolare ai cittadini stranieri coinvolti in processi in cui rischiano la pena di morte.
“Il nuovo voto al Palazzo di Vetro, il quinto in sette anni dell’Assemblea Generale ONU, a favore della moratoria registra l’evoluzione positiva in atto nel mondo verso la fine dello Stato-Caino e il superamento del fasullo e arcaico principio dell’occhio per occhio. E’ stato determinato dalla scelta dialogica e creativa di Nessuno tocchi Caino e del Partito Radicale di proporre – sin dall’inizio e da soli – la moratoria delle esecuzioni come passaggio chiave per giungere all’abolizione,” ha dichiarato Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino.
L’Associazione ha seguito in diretta con le Nazioni Unite dal salone del Partito Radicale, in via di Torre Argentina 76, il voto sulla Risoluzione, la quinta dal 2007, e lo ha commentato anche con collegamenti telefonici con chi è stato protagonista di questa battaglia.
Il primo commento è stato quello di Paolo Gentiloni, il Ministro degli Esteri italiano, per il quale “il risultato raggiunto all’Assemblea Generale dell’ONU corona l’impegno dell’Italia e dei partner internazionali” mentre “il numero di voti a favore della moratoria universale della pena di morte … è motivo di orgoglio per l’Italia”. Per il titolare della Farnesina, “a questo successo hanno contribuito in maniera determinante la diplomazia e la società civile italiane” e ha ricordato la costituzione di una task force lo scorso mese di luglio oltre allo storico impegno su questa battaglia di Emma Bonino.
Emma Bonino ha salutato il cambio di voto, in parte inaspettato, di alcuni Paesi come la Guinea Equatoriale, che per la prima volta ha votato a favore e la Birmania che invece è passata dal voto contrario all’astensione marcando un’apertura importante del continente asiatico, finora impenetrabile a questa battaglia fatte salve alcune eccezioni come la Mongolia.
Per Emma Bonino comunque la democrazia e la battaglia per l’abolizione della pena di morte sono, anche rispetto al voto dell’UNGA, non un evento ma un processo che bisogna mantenere vivo.
E’ poi intervenuto l’ex Ministro degli Esteri, Ambasciatore Giulio Maria Terzi, per il quale è giunto il momento per l’introduzione di un inviato speciale del Segretario Generale dell’ONU sul tema della pena di morte. Per l’Ambasciatore Terzi questa battaglia da grande dignità al nostro Paese e ci rende orgogliosi di essere italiani, capaci di affermare i nostri valori nel mondo.
Il Direttore generale degli affari politici del Ministero degli Esteri del Benin, Eric Saizonou, che si trovava a New York per seguire il dibattito in plenaria, ha ricordato come, dopo la conferenza ospitata a Cotonou ed il Premio abolizionista dell’Anno al Presidente Boni Yayi, al Benin è stato assegnato il ruolo di coordinatore dei Paesi africani e ha ribadito la volontà del suo Paese di continuare a lottare per l’abolizione della pena di morte.
Infine, il Ministro della Giustizia del Niger, Amadou Marou, in un continuo scambio di battute con Marco Pannella, ha ribadito l’impegno del Niger a voler, dopo il voto a favore della Risoluzione, conseguire l’abolizione interna. Amabou Marou ha infine affermato di voler continuare a seguire le battaglie del Partito Radicale per il rafforzamento dello stato di diritto, a partire dall’affermazione di un nuovo diritto umano, quello alla conoscenza.
Puoi riascoltare l’evento usando il link riportato sotto.
Per saperne di piu’ clicca il link

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#Radicali: continua missione Nessuno Tocchi Caino in Africa

Pubblichiamo dalla newsletter n45 di Radicalparty.org una news flash di
Nessuno Tocchi Caino @HandsOffCain_IT

Dopo la tappa in Zimbabwe, la missione di Nessuno Tocchi Caino e del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito è continuata nelle Comore, con l’obiettivo di trovare sostegni alla Risoluzione ONU per la moratoria delle esecuzioni che andrà al voto all’Assemblea Generale a metà dicembre.

Il 17 novembre la delegazione dei Radicali, composta da Sergio D’Elia, Marco Perduca e Marco Maria Freddi, insieme all’Ambasciatore d’Italia Luigi Scotto, ha incontrato il Ministro degli Esteri delle Comore El-Anrif Said Hassan per discutere la posizione di voto, in passato di astensione, sulla risoluzione ONU pro-moratoria.

“L’abolizione della pena di morte ha un valore umanitario, perché consente alle persone di vivere e riabilitarsi”, ha detto il Ministro Said Hassan, il quale ha aggiunto che il Governo ha approvato una proposta di riforma abolizionista del Codice Penale e di Procedura Penale che però non è passata in Parlamento. “Ci proveremo col prossimo Parlamento la cui elezione è prevista a gennaio 2015”, ha aggiunto.

Per quanto riguarda il voto sulla Risoluzione ONU, il Ministro degli Esteri ha detto che sta preparando una nota che verrà discussa nel Consiglio dei Ministri che dovrà decidere se passare dal voto di astensione, come negli anni precedenti, al voto a favore. La delegazione di Nessuno Tocchi Caino e del Partito Radicale aveva fatto visita in mattinata al carcere della capitale delle Comore, Moroni, una struttura fatiscente che risale all’epoca del dominio coloniale francese.

La missione si concluderà a Niamey, capitale del Niger, con la partecipazione anche del membro del direttivo di NTC Matteo Angioli e il Presidente Marco Pannella.

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#Turchia in #Europa, subito

«Turchia in Europa da Subito» denuncia la decisione irresponsabile della Commissione Juncker che blocca gli ingressi nell’UE fino al 2019

di Mariano Giustino* @MarianoGiustino

Pubblichiamo interessante articolo dalla newsletter n*45 di radicalparty.org

Il 12 novembre si sono svolti a Roma i lavori del primo Consiglio direttivo di Turchia in Europa da Subito, organizzazione transnazionale di cittadini e parlamentari che persegue lo scopo di sostenere e promuovere l’immediato ingresso della Turchia nell’Unione Europea. La riunione è stata preceduta da un incontro tra i dirigenti dell’associazione Turchia in Europa da Subito e il nuovo ambasciatore della Repubblica turca in Roma, S.E. Aydın Adnan Sezgin, l’11 novembre.

Il Consiglio direttivo ha denunciato come scandalosa e politicamente sbagliata la dichiarazione della Commissione europea Juncker, la quale afferma che prima del 2019 non avverrà alcun ingresso nell’Unione Europea. La decisione è stata recepita da tutti i paesi candidati, e dai paesi che aspirano alla candidatura, come un congelamento di fatto dei negoziati.

Ciò significa che i processi di riforma che sono stati avviati tra molte difficoltà, come è avvenuto per la Turchia, rischiano di restare paralizzati fino al 2019 venendo meno il carattere di urgenza delle riforme necessarie da intraprendere per l’allineamento con l’acquis comunitario.

È’ ancora più grave il fatto che la presa di posizione della Commissione Juncker non abbia suscitato alcuna reazione, non solo nel Parlamento europeo, ma anche nel governo italiano, che deve respingere con fermezza questa irresponsabile posizione. L’associazione Turchia in Europa da Subito ne denuncerà la gravità in tutte le sedi istituzionali sia italiane che europee.

È possibile ascoltare integralmente i lavori del Consiglio direttivo di Turchia in Europa da Subito sul sito di Radio Radicale: http://www.radioradicale.it/scheda/426008/consiglio-direttivo-dellassociazione-turchia-in-europa-da-subito

* Direttore della rivista «Diritto e Libertà»
marianogiustino@dirittoeliberta.it
@TURKEYEUROPENOW
@AntennaAnkara

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