Archivi tag: migranti

Carceri Calabria. Manzi, Ruffa (Radicali italiani): Elezione Garante detenuti deve essere priorità del Consiglio regionale

In una nota congiunta Silvja Manzi, segretaria di Radicali Italiani, e Rocco Ruffa, militante radicale, valutano positivamente la rosa dei candidati al ruolo di Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, figura istituita dalla Legge Regionale della Calabria n.1 del 2018, e dichiarano:

La Legge regionale approvata lo scorso mese di gennaio, su proposta del presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, ha poco meno di un anno ma la Calabria – per la criticità in cui versa il sistema penitenziario nonché quello di custodia degli immigrati e viste le emergenze dettate dalla nuova legge sulla “sicurezza” – non può attendere oltre l’elezione di questa importante e fondamentale figura di garanzia e tutela dei diritti. Per questo, è urgente che la votazione sui candidati ammessi sia all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale e, una volta eletto, il Garante regionale dei detenuti diventi immediatamente operativo.Del resto, in un incontro con una delegazione radicale nel luglio scorso, il presidente della Commissione Affari costituzionali, Franco Sergio, aveva garantito che entro l’autunno la Calabria si sarebbe dotata del proprio Garante delle persone private della libertà personale. Contiamo perciò di non dover attendere il nuovo anno”. 

——Silvja Manzi, è segretario di Radicali Italiani

____Rocco Ruffa già membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, oggi è tesoriere dell’associazione Radicale Nonviolenta “Abolire la Miseria-19 maggio

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#IoStoConRiace. L’associazione Radicale Nonviolenta Abolire la miseria-19 maggio sostiene Mimmo Lucano sindaco di Riace

Candido e Ruffa (Radicali): Riace è un modello di accoglienza e per questo sosteniamo il sindaco Mimmo Lucano.

<<Come associazione Radicale Nonviolenta Abolire la miseria-19 maggio, aderiamo simbolicamente allo sciopero della fame del Sindaco di Riace per sostenerlo nel chiedere con la nonviolenza che lo Stato onori i propri debiti e non butti alle ortiche quel modello mondiale di accoglienza come può considerarsi quello Riace>>. Continua la lettura di #IoStoConRiace. L’associazione Radicale Nonviolenta Abolire la miseria-19 maggio sostiene Mimmo Lucano sindaco di Riace

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La profezia di Hanna Arendt

di Richard J. Bernstein, LA REPUBBLICA25 giugno 2018

Nella prefazione alla raccolta di saggi del 1968,  L’umanità in tempi bui, Hannah Arendt scrisse: «Anche nei tempi più bui abbiamo diritto di attenderci una qualche illuminazione » . Nei tempi bui di oggi l’opera di Arendt assume nuova importanza proprio perché è fonte di illuminazione.   Continua la lettura di La profezia di Hanna Arendt

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#IMMIGRAZIONE … ne abbiamo bisogno anche per pagare le nostre pensioni

Riflessioni di Valter Vecellio

Valter Vecellio, redattore TG2 e direttore di Notizie Radicali, già direttore de Il male

L’Italia, dal punto di vista demografico, sta invecchiando inesorabilmente, Ogni anno sono più i decessi delle nascite? Sempre più anziani, sempre di meno nascite. Quest’anno, meno 142mila. Se non ci fossero gli immigrati, saremo meno 205mila. Meno siamo, meglio stiamo, come canta Renzo Arbore? Dal momento che il nostro sistema pensionistico non è a capitalizzazione (ogni lavoratore accumula i contributi che poi si ritrova), ma a ripartizione (chi lavora paga la pensione a chi non lavora più), gli anziani di oggi, ma soprattutto quelli di domani, su quale forza di lavoro si reggeranno? Gli immigrati (che per inciso sono più giovani, anagraficamente, degli italiani) pagano già oggi qualcosa come 11 miliardi di contributi pensionistici, in cambio ne ricevono meno di tre. Producono l’8,6 per cento del Prodotto Interno Lordo. Continua la lettura di #IMMIGRAZIONE … ne abbiamo bisogno anche per pagare le nostre pensioni

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#EroStraniero. Papa Francesco apprezza la campagna dei @Radicali per una nuova politica migratoria

Giornata mondiale dei rifugiati.

<<Vorrei cogliere questa occasione, la giornata di ieri (dei rifugiati, ndr) per esprimere il mio sincero apprezzamento per la campagna per la nuova legge migratoria “Ero Straniero, l’Umanità che fa bene” la quale gode del sostegno di Caritas Italiana, fondazione Migrantes e altre organizzazioni cattoliche>>.

E dei Radicali. Come dire: il diavolo e l’Acqua Santa, assieme perché sui migranti – che Pannella chiamava “Olocausto in corso” – i Radicali e il Partito Radicale sono in sintonia come sulla questione carceri e amnistia.

 Grazie Papa Francesco, anche noi – come Associazione Radicale Nonviolenta Abolire la miseria – 19 maggio, la sosteniamo e stiamo raccogliendo le firme dai primi di giugno.

Il video documento di Papa Francesco a sostegno della Campagna

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Negare a qualcuno la qualità di cittadino è puramente e semplicemente negare l’uguaglianza

IL DIRITTO DI CULTURA

di Aldo Masullo (il Mattino, 21 giugno 2017)

Prendete un napoletano di quelli più strafottenti, i trasgressori abituali delle regole stradali, di quelli che, per esempio, guidando l’auto si guardano bene dal rispettare le strisce pedonali o fermarsi al rosso, e catapultatelo a Zurigo o Francoforte. Non lo riconoscerete. Sarà diventato da un giorno all’altro il più attento e corretto utente della strada. Da lupo ad agnello.

Cos’è dunque che determina il comportamento, il sangue o il suolo, il da chi si è nati o il dove ci si trova? Questo, semplificata al massimo, è il nocciolo della questione che in questi giorni accende il dibattito pubblico e, ancora una volta, spinge certi nostri parlamentari a venire letteralmente alle mani.

Nell’animo degli avvversari dello ius soli è come se ancora vigesse il diritto di ogni Ancien Régime, da quello, contro cui già nel tardo Duecento lo «stil novo» rivendicava la nobiltà della cultura e non della nascita, a quello che molto più tardi, nel cruento finale settecentesco dell’Illuminismo, la grande rivoluzione abbatté, istituzionalmente abolendo ogni privilegio ereditario. Continua la lettura di Negare a qualcuno la qualità di cittadino è puramente e semplicemente negare l’uguaglianza

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Migranti, noi come loro …

di Giuseppe Candido

Noi siamo come loro, ha detto durante l’Angelus Papa Francesco. Gian Antonio Stella, ormai qualche anno fa, lo ricordava ne L’Orda (Rizzoli, 2003). Non sopprimerai il forestiero, lo si legge nella Bibbia: “Anche voi conoscete la vita del forestiero perché siete stati nella terra d’Egitto (Esodo, 23.9).  Continua la lettura di Migranti, noi come loro …

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Il pirata della str… del mare!

Ecco il problema! Gli scafisti che non sanno guidare!

Hai 27 anni, sai guidare (chissà come) un barca, una associazione criminale ti assolda per portare attraverso il Mediterraneo un peschereccio di 23 metri con a bordo 800 persone, rischi la vita assieme agli immigrati perché il rischio di calare a picco in mezzo al mare è molto alto e poi …,

di Rocco Ruffa Continua la lettura di Il pirata della str… del mare!

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#MareNostrum per salvare chi fugge le miserie del Mondo

Il Mediterraneo continua a restituire corpi. Corpi di uomini, donne, ragazzi bambini morti annegati o assiderati.

È una tragedia in corso che non può essere attribuita al solo cinismo di coloro che fanno imbarcare vite umane nonostante il freddo invernale e le condizioni proibitive del mare. La banalità del male, dice qualcuno, bussa oggi alla porta Sud del Mediterraneo.

Ma alle stragi di migranti si risponde con la paura dell’altro, con la minaccia dell’Isis. 

Non si discute – come ha ricordato Emma Bonino a Ballarò- delle lotte tra shiti e sunniti che agitano quel mondo che sta alle nostre porte e si banalizzano le lotte intestine, ancor più violenti tragiche, tra sunniti e sunniti! Lotte e violenze dalle quali fuggono donne, uomini e bambini.

Ma quella in corso nel Mediterraneo è tragedia che non può essere attribuita al solo cinismo di chi li fa imbarcare nonostante il gelo invernale e le proibitive condizioni del mare. Nel mare nostro si muore. 

Dopo il naufragio ennesimo del 3 ottobre 2013, il governo italiano aveva avviato l’operazione “Mare Nostrum” che era riuscita a salvare, attraverso il pattugliamento, 170.000 persone migranti. 

Oggi però non si pattuglia più, non si ricerca. Con l’operazione Triton si sorvegliano le frontiere e, casomai qualche gommone sbatte sulla chiglia di una nave li soccorriamo con Salvini che, dai Tg, strilla: “fuori i clandestini con gli scafisti“. 

Per questo alcuni cittadini e alcune associazioni hanno lanciato un petizione online su una famosa piattaforma per chiedere al Governo italiano e al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, di riattivare Mare Nostrum e fare pressione sull’Unione Europea per la condivisione di questa responsabilità che riguarda le frontiere comuni dell’Unione. 

Io l’ho firmata (la petizione) e mi auguro che Renzi provveda senza timore di perdere voti con Salvini. Perché si tratta di vite umane, di donne, bambini e uomini che fuggono le miserie del mondo.

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Lampedusa e la Bossi-Fini

di Giuseppe Candido
Quella di Lampedusa dello scorso sabato 5 ottobre è forse la più grave di un lunga lista di tragedie in mare. 194 finora i corpi recuperati e 169 i dispersi in mare. Ma la lista è destinata ad allungarsi perché i superstiti dicono che sul barcone erano in 518. Il Mediterraneo pare essersi trasformato in un cimitero. Una vergogna, ha detto giustamente Papa Francesco. Dopo il giorno del pianto invocato dal Pontefice arriva anche quello della riflessione. L’8 luglio Papa Francesco era andato proprio a Lampedusa, nell’isola siciliana perché, come si leggeva nel comunicato ufficiale, “profondamente toccato dal recente naufragio di un’imbarcazione che trasportava migranti provenienti dall’Africa, ultimo di una serie di analoghe tragedie, intende pregare per coloro che hanno perso la vita in mare, visitare i superstiti e i profughi presenti, incoraggiare gli abitanti dell’isola e fare appello alla responsabilità di tutti affinché ci si prenda cura di questi fratelli e sorelle in estremo bisogno. A motivo delle particolari circostanze – proseguiva la nota – la visita si realizzerà nella forma più discreta possibile, anche riguardo alla presenza dei vescovi della regione e delle autorità civili”.
E così fu. Ma le tragedie non sono finite: uomini, donne e bambini ammassati in barconi in viaggio verso la speranza sono ancora morti tragicamente. Traditi dalla speranza di una vita meno misera. Ma il paradosso è che, per coloro che invece ce l’hanno fatta, l’accoglienza comprende oltre alle coperte termiche, il vitto e l’alloggio anche un bel processo penale per il reato di clandestinità. Un reato penale introdotto dalla Legge Bossi Fini. Una legge che oggi, dopo la tragedia, tutta la sinistra si dice pronta a modificare. Dall’On.le Boldrini, presidente della Camera, passando per il governatore della Puglia e leader di SEL, Nichi Vendola, sino a i vertici massimi del PD e al suo ministro per l’Integrazione Cecil Kyenge, tutti si dicono pronti ad abrogare in toto o in parte la legge Bossi-Fini. Ma allora perché non hanno sostenuto i referendum radicali? Perché li hanno praticamente affossati? Credono di poter far loro in parlamento, come ha detto Renzi, con il governo delle larghe intese? Non sarebbe stato corretto far esprimere, su questi temi, gli italiani? Ora, il popolo italiano che loro dicono di rispettare, su quei temi non potrà neanche esprimersi. Mentre, grazie a Silvio Berlusconi che li aveva firmati tutti e dodici e al PdL che si è attivato per la raccolta, potrà farlo sui quesiti riguardanti la “giustizia giusta” come la responsabilità civile dei magistrati, la separazione delle carriere, la limitazione della custodia cautelare, i magistrati fuori ruolo e persino per abolire l’ergastolo. I referendum radicali su divorzio breve, abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e alle chiese, per abolire il reato d’immigrazione clandestina e delle norme che ostacolano il lavoro regolare e per abolire il carcere per i fatti di droga di lieve entità, non potranno invece essere votati dai cittadini.
Questo fallimento però non è solo della sparuta truppa di militanti radicali che aveva ed ha solida consapevolezza delle proprie esigue forze, né solo di uno Stato sempre meno in condizioni di legalità e con agibilità democratica ridotta al lumicino in cui pure la raccolta è risultata ostacolata da numerosi fattori; quella dei 6 quesiti referendari che non hanno raggiunto il quorum delle 500.000 firme è un fallimento di tutta la sinistra, anche quella calabrese, che oggi, con belle e toccanti parole, dice di voler abrogare proprio quella legge Bossi-fini ma che in realtà non ha fatto nulla per sostenere la raccolta delle firme come invece ha fatto, per la giustizia, Berlusconi e il PdL. Papa Francesco, ricordo, andò a luglio a Lampedusa per rendere omaggio ai migranti morti nel Mediterraneo ma, sotto traccia, aveva anche lanciato un appello alla politica perché si ricordasse che queste tragedie umanitarie sono una vergogna; soprattutto quando sono aggravate da una legge che rende criminale chiunque giunga in Italia su un barcone in cerca di un futuro meno misero. Un appello che però allora non venne colto.

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