Candido e Ruffa (Radicali): Riace è un modello di accoglienza e per questo sosteniamo il sindaco Mimmo Lucano.
<<Come associazione Radicale Nonviolenta Abolire la miseria-19 maggio, aderiamo simbolicamente allo sciopero della fame del Sindaco di Riace per sostenerlo nel chiedere con la nonviolenza che lo Stato onori i propri debiti e non butti alle ortiche quel modello mondiale di accoglienza come può considerarsi quello Riace>>.
E’ quanto si legge in una nota di Giuseppe Candido e Rocco Ruffa, rispettivamente segretario e tesoriere dell’associazione.
“Mimmo Lucano” – aggiungono i due – “è Sindaco di Riace, piccolo comune in provincia di Reggio Calabria che da qualche anno è modello per l’accoglienza dei migranti. Oggi è in sciopero della fame. Digiuna per protestare contro quelle che definisce “ingiustizie” che sta subendo. In particolare Lucano denuncia che, come comunità di accoglienza, “Riace è stata esclusa dal saldo luglio-dicembre 2017 (circa 650.000 euro) e per il 2018 non è compresa tra gli enti beneficiari del finanziamento del primo semestre nonostante tutte le attività siano state svolte e nessuna comunicazione è pervenuta della chiusura del progetto. E per questo noi vogliamo sostenerlo nella sua legittima richiesta e, a staffetta, in 4 digiuneremo per 4 giorni, ciascuno per un giorno, dal 18 al 21 agosto”.
Nella nota stampa si specifica che – a digiunare a staffetta un giorno ciascuno – saranno oltre al segretario e al tesoriere dell’associazione, anche le professoresse Giovanna e Lucia Canigiula.
Come scrive Lucano, per l’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo <<è stato accumulato un ingente debito con il personale, con i fornitori e con gli stessi rifugiati>>. Aggiungendo che <<a questa incredibile situazione>> si somma <<la vicenda dei cosiddetti CAS (Centri d’Accoglienza Straordinari)>>. Centri immaginati al fine di sopperire – si legge nella nota stampa – alla mancanza di posti nelle strutture ordinarie individuate dalle Prefetture, in convenzione con cooperative, associazioni e strutture alberghiere, secondo le procedure di affidamento dei contratti pubblici. Il sindaco Lucano spiega che <<da settembre 2016 il prefetto di Reggio Calabria, con vari assurdi pretesti si è rifiutato e ancora si rifiuta di saldare il dovuto>>.
Lucano specifica che a Riacer stanno “raggiungendo il punto di non ritorno”. E che “Se non ci sarà l’assegnazione programmata dei fondi, non solo finirà l’esperienza di Riace ma saranno messi per strada 165 rifugiati; almeno 50 bambini, circa 80 operatori, numerose attività commerciali che hanno fornito beni prevalentemente alimentari, da più di un anno, non si vedranno pagato il credito accumulato. L’economia di tutta la comunità, modello mondiale di accoglienza e integrazione, crollerà sotto un cumulo di maceri>>.
Che dire di più? Che il comune di Riace andrebbe davvero promosso come patrimonio dell’Umanità e che per questo anche noi, come associazione sosteniamo la richiesta del Sindaco Lucano.
<<Come associazione Radicale Nonviolenta Abolire la miseria-19 maggio, aderiamo simbolicamente allo sciopero della fame del Sindaco di Riace per sostenerlo nel chiedere con la nonviolenza che lo Stato onori i propri debiti e non butti alle ortiche quel modello mondiale di accoglienza come può considerarsi quello Riace>>.
è quanto si legge in una nota di Giuseppe Candido e Rocco Ruffa, rispettivamente segretario e tesoriere dell’associazione.
Mimmo Lucano” – aggiungono i due – “è Sindaco di Riace, piccolo comune in provincia di Reggio Calabria che da qualche anno è modello per l’accoglienza dei migranti. Oggi è in sciopero della fame. Digiuna per protestare contro quelle che definisce “ingiustizie” che sta subendo. In particolare Lucano denuncia che, come comunità di accoglienza, “Riace è stata esclusa dal saldo luglio-dicembre 2017 (circa 650.000 euro) e per il 2018 non è compresa tra gli enti beneficiari del finanziamento del primo semestre nonostante tutte le attività siano state svolte e nessuna comunicazione è pervenuta della chiusura del progetto. E per questo noi vogliamo sostenerlo nella sua legittima richiesta e, a staffetta, in 4 digiuneremo per 4 giorni, ciascuno per un giorno, dal 18 al 21 agosto”.
Nella nota stampa si specifica che – a digiunare a staffetta un giorno ciascuno – saranno oltre al segretario e al tesoriere dell’associazione, anche le professoresse Giovanna e Lucia Canigiula.
Come scrive Lucano, per l’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo <<è stato accumulato un ingente debito con il personale, con i fornitori e con gli stessi rifugiati>>. Aggiungendo che <<a questa incredibile situazione>> si somma <<la vicenda dei cosiddetti CAS (Centri d’Accoglienza Straordinari)>>. Centri immaginati al fine di sopperire – si legge nella nota stampa – alla mancanza di posti nelle strutture ordinarie individuate dalle Prefetture, in convenzione con cooperative, associazioni e strutture alberghiere, secondo le procedure di affidamento dei contratti pubblici. Il sindaco Lucano spiega che <<da settembre 2016 il prefetto di Reggio Calabria, con vari assurdi pretesti si è rifiutato e ancora si rifiuta di saldare il dovuto>>.
Lucano specifica che a Riacer stanno “raggiungendo il punto di non ritorno”. E che “Se non ci sarà l’assegnazione programmata dei fondi, non solo finirà l’esperienza di Riace ma saranno messi per strada 165 rifugiati; almeno 50 bambini, circa 80 operatori, numerose attività commerciali che hanno fornito beni prevalentemente alimentari, da più di un anno, non si vedranno pagato il credito accumulato. L’economia di tutta la comunità, modello mondiale di accoglienza e integrazione, crollerà sotto un cumulo di maceri>>.
Che dire di più? Che il comune di Riace andrebbe davvero promosso come patrimonio dell’Umanità e che per questo anche noi, come associazione sosteniamo la richiesta del Sindaco Lucano.