Quanti di voi sanno che Rita Bernardini è in sciopero della fame da 24 giorni?

di Rocco Ruffa

In questi giorni molti hanno saputo -attraverso i mezzi di informazione- della morta di Dj Fabo e di come essa sia avvenuta: Fabiano Antoniani si è tolto la vita in una clinica svizzera dove ha ingerito un veleno ovvero ha potuto ricevere l’eutanasia.

La sua morte, sicuramente, sarebbe passata in silenzio se non fosse stato per l’azione nonviolenta di disobbedienza civile di Marco Cappato – tesoriere dell’associazione Luca Coscioni – che lo ha accompagnato fino in Svizzera. 

Per aver aiutato una persona seppur consenziente a morire, Marco Cappato ha dovuto violare l’art. 580 del Codice penale che punisce chi istiga o presta il suo aiuto al suicidio con una pena che va dai 5 ai 12 anni di reclusione (ma rischia fino a 14 anni secondo l’avv. Filomena Gallo, segretario della stessa associazione).

I Radicali sono “politici” di rango che utilizzano la nonviolenza e la disobbedienza civile per combattere leggi ingiuste, per chiedere allo Stato di non violare le sue stesse leggi, per chiedere al Parlamento di legiferare nella difesa dei diritti umani di tutti i cittadini.

Il merito dei radicali in questi decenni, anche grazie alle battaglie e agli insegnamenti di Marco Pannella, è stato quello di avere innescato un dibattito pubblico su temi che il resto dei partiti politici avrebbe voluto trattare in disparte, nel chiuso di una stanza, senza interferenze dell’opinione pubblica: è il caso della obiezione di coscienza, del divorzio, dell’aborto, del finanziamento pubblico ai partiti e via dicendo.

E se oggi sul tema dell’eutanasia e delle disposizioni di fine vita si è riusciti a bucare il “muro del silenzio”, altre volte l’indisponibilità a trattare certi temi ha raggiunto e raggiunge i limiti della censura: è il caso di Rita Bernardini che per la legalizzazione della cannabis e per la riforma della Giustizia da anni si batte strenuamente.

Quanti di voi sanno che oggi, 1 Marzo 2017, Rita Bernardini è al suo 24° giorno di sciopero ella fame? E quanti sanno le motivazioni per le quali conduce questa forma di lotta nonviolenta così estrema?

L’On. Bernardini, chiede una legge di amnistia e indulto, propedeutica ad una vera riforma della Giustizia, e chiede contestualmente lo stralcio della riforma dell’Ordinamento Penitenziario dalla generica riforma del Processo penale incardinata al Senato, che corre il serio rischio di non vedere mai la luce.

Nel tentativo di dare forza alla battaglia dell’On. Bernardini e nella speranza di aprire uno spiraglio nel mondo dell’informazione mi unisco al suo sciopero (come ho già fatto nelle scorse settimane) per altri 4 giorni intensificando la mia battaglia con un giorno di sciopero della sete.

Lo scopo di questo mio sciopero, inoltre, è quello di vedere finalmente calendarizzata e discussa a Palazzo Campanella la proposta di legge – a prima firma del Presidente Nicola Irto – per l’istituzione e la nomina del Garante dei detenuti in Calabria. Una figura imprescindibile per garantire -appunto- il rispetto dello Stato di diritto nelle nostre carceri dove salute, lavoro, rieducazione, giustizia vengono negati ai danni di cittadini che seppur meritevoli di essere privati della libertà non meritano di essere rinchiusi in luoghi sovraffollati e insalubri.

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