19 agosto 2018. Riceviamo dal Prof. Luigi Siciliani de Cumis, e volentieri pubblichiamo, i testi e le lettere scritti dai detenuti nella casa circondariale di Catanzaro, Ugo Caridi.
Scritture e letture per Anton Semënovič
Sia all’Istruzione popolare sia in città, ma anche nella colonia stessa, la maggior parte dei discorsi sul collettivo e sull’educazione del collettivo erano condotti in modo tale da non curarsi concretamente del collettivo.
Allo sbaglio di un singolo ragazzino e a una qualsiasi manifestazione isolata, si reagiva in modo isterico o come il bambino di Natale.
Anton S. Makarenko, “Poema pedagogico”, 1925-1935
(Il “bambino di Natale”: riferimento al racconto di Fëdor M. Dostoevskij, “Il bambino sull’albero di Natale da Gesù” del 1876, che allude alla complessità della situazione psicologica e istituzionale del lavoro educativo di Makarenko, che non può contare sull’aiuto di nessuno e che si trova a gestire se stesso e la colonia di rieducazione da lui diretta, tra paure e speranze, illusioni e delusioni, stupore e angoscia. Per l’appunto come il dostoevskijano “bambino di Natale”).
Rispetto a ciò che Lei è venuta talvolta dichiarando, mi chiedo: che valore assumono per chi sta fuori del carcere, i Suoi propositi di umanizzazione del carcere e la richiesta “di non essere lasciati soli” e di “gesti concreti” di collaborazione?
Nicola Siciliani de Cumis a Angela Paravati, 2015
Continua la lettura di IL NATALE DI MAKARENKO IN CASA CARIDI. Lettere e scritti dal carcere di Catanzaro curate da Luigi Siciliani de Cumis