MIGRANTI, ispezione al CARA di Crotone della deputata Bruno Bossio (PD) e Valerio Fedrico (Radicali +Europa)

Una visita congiunta Partito Democratico – Radicali di +Europa

Si è svolta mercoledì 29 agosto, dalle 9.00 alle 13.30, la visita ispettiva della deputata calabrese del PD, Vincenza Bruno Bossio e Valerio Federico già tesoriere dei Radicali, membro della direzione nazionale di +Europa, al CARA di Isola Capo di Rizzuto (KR).

Al termine della visita, ad accogliere la delegazione assieme ai giornalisti c’erano anche Rocco Ruffa e Giuseppe Candido, rispettivamente tesoriere e segretario dell’associazione Radicale Nonviolenta “Abolire la miseria-19 maggio“.


Foto dell’interno del C.A.R.A. I Container non ci sono più. Eliminati dal 2016 e sostituiti con moduli abitativi prefabbricati.


«La presenza è dimezzata, da che erano circa 1.200 persone, adesso ce ne sono circa 600. Gli spazi sono ben organizzati e puliti, i container erano stati già eliminati nel 2016, il Cara era stato già ammodernato. E’ una condizione, dal punto di vista logistico, sicuramente non negativa».

Così la deputata del Partito Democratico Enza Bruno Bossio al termine dell’ispezione al centro d’accoglienza di Sant’Anna, nel comune di Isola Capo Rizzuto nel crotonese, effettuata insieme a Valerio Federico di +Europa, voluta per controllare lo stato degli ospiti e della gestione del campo stesso.


Alcune foto della conferenza stampa


Il problema è la nuova gara (per la quale è in corso una procedura europea ancora aperta)

CARA Isola Capo Rizzuto

«Il problema vero – continua l’onorevole Bruno Bossio – è che non si capisce adesso come si svilupperà la gestione perchè è in corso una gara. Non ci sono state per molto tempo gare: se è successo quello che è successo con l’indagine della Dda (l’operazione “Johnny” n.d.r.), è perchè in questo posto dal 2003 ci sono state gare vinte sempre dalla Misericordia di Isola Capo Rizzuto con la copertura della Misericordia Nazionale, e con allora la connivenza anche della Prefettura, tant’è che c’è stata un’ispezione ministeriale ordinata dall’allora ministro Minniti sulla Prefettura di Crotone della quale non abbiamo notizie, e per la quale sicuramente farò un’interrogazione parlamentare per avere queste informazioni.

CARA Isola Capo Rizzuto

Così come chiederò che fine hanno fatto anche una serie di rapporti fatti negli anni da commissioni ministeriali, e che non conosce nemmeno la prefetta di Catanzaro. Sicuramente bisognerà andare a fondo su alcune questioni precedenti; per il futuro ci sono quattro gare, quattro lotti dove su due partecipa la Miser, su una partecipa la Quadrifoglio – entrambe in amministrazione giudiziaria. Non sappiamo come si evolverà la situazione dal punto di vista giudiziario; a noi suscita qualche perplessità il fatto che si prosegua sostanzialmente in questo cosiddetto “monopolio”, che di per sé non è positivo».


«La struttura e le maestranze»

CARA Isola Capo Rizzuto

La struttura, oggi, è in ottime condizioni. «Naturalmente c’è il problema delle maestranze – prosegue la parlamentare  – che non sono assunte direttamente dalla Miser, ma attraverso un’agenzia interinale, e anche questo è un problema. Dobbiamo fare in modo che chiunque vinca la gara, inserisca una clausola di salvaguardia che non metta in discussione le risorse occupazionali che comunque sono state ridotte di molto poiché probabilmente si è dimezzata la presenza qui al centro>>.

<<Abbiamo visitato una struttura che oggi, per merito evidentemente dell’amministrazione giudiziaria, funziona e da delle condizioni di vita più che dignitose agli ospiti>> – ha dichiarato Valerio Federico – <<il problema sono stati i quindici anni precedenti, quindici anni di servizi di qualità bassa, di disservizi, certificati più volte dal Ministero e dai parlamentari che hanno visitato questa struttura.

CARA Isola Capo Rizzuto

Quindici anni di disservizi creano un curriculum sbagliato per vincere questo appalto secondo noi, poi è del tutto evidente che l’amministrazione giudiziaria sta facendo un buon lavoro. Però, la casa madre di Misericordia, che ha il monopolio di questa struttura da quindici anni, ha un curriculum di errori, di servizi sbagliati, e noi riteniamo che ci debba, e ci auguriamo che ci sia un elemento di rottura rispetto all’amministrazione che ha portato non solo a scandali di natura giudiziaria, ma ha pesato sulla condizione di vita degli ospiti in questi quindici anni».


Il Comunicato

Per i Radicali di +Europa “le attuali condizioni di vita dei migranti interne al CARA sono buone, anche per le presenze, nettamente inferiori alla capienza, ma è ancora insufficiente la trasparenza sui dati di gestione”.

Enza Bruno Bossio (PD) e Valerio Federico (+Europa)

In particolare, Valerio Federico si augura uno STOP al quindicinale monopolio della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia che, con le sue articolazioni locali, ha prodotto servizi scadenti e sperpero di risorse pubbliche, e STOP a un sistema di accoglienza che si fonda su centri enormi che hanno prodotto sprechi e disservizi a danno dei migranti e dei contribuenti. Auspicano invece modelli di accoglienza diffusa più utili all’integrazione e capaci di produrre concorrenza con un numero maggiore di fornitori.


CARA Isola Capo Rizzuto

Mentre gli occhi della stampa sono tutti sui migranti finalmente sbarcati dalla nave Diciotti e accolti dalla CEI a Rocca di Papa, in Calabria la parlamentare del PD Enza Bruno Bossio e Valerio Federico (Radicali, +Europa), mercoledì 29 agosto scorso hanno visitato il Centro Accoglienza Richiedenti Asilo (CARA) di Isola Capo di Rizzuto (Crotone), la cui gestione è stata al centro di numerose interrogazioni parlamentari presentate dalla stessa deputata, oltreché da un’indagine della DDA di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri con la quale sono finiti in manette Leonardo Sacco, presidente della Misericordia di Isola Capo di Rizzuto e già vicepresidente nazionale della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia  e il parroco di Isola Capo Rizzuto, don Scordio.

CARA Isola Capo Rizzuto

Buona la situazione emersa durante la visita dal punto di vista delle presenze (circa settecento persone, molto inferiore come numero alla capienza del Centro che è di circa 1.200 posti) e, conseguentemente, la situazione dal punto di vista delle condizioni igienico sanitarie e di vita dei migranti accolti.

CARA Isola Capo Rizzuto

Stessa cosa, però, – secondo Valerio Federico – “non si può dire della trasparenza sulla gestione anche dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto la precedente gestione in Capo alla Misericordia di Isola Capo di Rizzuto. Quantomeno i dati di bilancio, anche preventivo, e quelli su presenze giornaliere, pasti pagati al fornitore e pasti effettivamente consumati, tempi medi di presenza all’interno del CARA, dovrebbero essere pubblici. Oggi la metà dei pasti pagati dai contribuenti non vengono consumati”


Le dichiarazioni di Giuseppe Candido, nella qualità di “mancato” accompagnatore, nonché segretario dell’associazione Radicale Nonvilenta, Abolire la miseria-19 maggio.
Giuseppe Candido, a sx, accoglie all’uscita del CARA, la deputata Enza Bruno Bossio e Valerio Federico con i quali anche lui avrebbe dovuto svolgere la visita

«Tante case vuote potrebbero essere una risorsa»

All’uscita dall’ispezione, ad accogliere l’onorevole Enza Bruno Bossio e Valerio Federico, c’era Giuseppe Candido, segretario dell’associazione Radicale Nonviolenta “Abolire la Miseria 19 maggio” che, però, non ha potuto prendere parte all’ispezione in quanto la Prefetto di Crotone ha autorizzato alla parlamentare l’ingresso ma con un solo accompagnatore.

In merito all’accoglienza, Candido ha dichiarato: «noi (in Calabria n.d.r.) avremmo tante case sfitte che potrebbero diventare una risorsa come successo a Camini, a Riace e in tanti Comuni, da sfruttare per un’accoglienza diffusa e per evitare situazioni come quella al centro dell’indagine condotta dal procuratore Gratteri. Il colpevole è il sistema che crea poi un business per la ‘ndrangheta; qui, come svelato dall’inchiesta (Johnny n.d.r.), a gestire era un tramite delle cosche locali. Bisognerebbe interrompere questo tipo di sistema e cercare di provvedere a un’accoglienza un po’ come sta facendo la Chiesa che, da Rocca di Papa, smisterà nelle varie diocesi i cento migranti della nave Diciotti. La stessa cosa dovremmo farla in Calabria una volta che arrivano cento, duecento, seicento migranti».


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