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Le radici di Zio Luciano… Rispoli

a Pannaconi di Cessaniti in provincia di Vibo Valentia

Giornalista calabrese colto e raffinato inventore di tanti programmi radiotelevisivi di successo

di Franco Vallone

Luciano Rispoli

La grande casa nobiliare di Pannaconi di Cessaniti, denominata “Palazzo Mantella”, esiste ancora oggi e spicca nella parte alta del paese del vibonese. Oggi i proprietari sono altri ma la denominazione “Mantella” permane, come rimane, affisso sull’antico portale del palazzo, lo stemma araldico dei Giffone. Qui, in casa dei nonni materni, passava il tempo estivo quello che, dopo qualche anno, sarebbe diventato uno dei grandi nomi del giornalismo televisivo italiano: Luciano Rispoli. Suo nonno, Francesco Mantella, classe 1873, era I° Presidente della Corte d’Appello di Bologna mentre la nonna era una nobildonna dei Giffone, (ramo di Tropea, come ci conferma il ricercatore Salvatore Libertino). Abbiamo raggiunto telefonicamente Luciano Rispoli nella sua casa romana. Lui ricorda ben poco di questi luoghi, delle persone che in questi luoghi vivono e vivevano. I Mantella di Pannaconi sono partiti per altri luoghi, per Bologna e per Roma in particolare, ed anche in loco i fratelli del nonno erano importanti personaggi del tempo. Domenico, farmacista e podestà del paese, Giuseppe, medico di Pannaconi che visse fino a cento anni, e poi c’erano gli zii di Luciano Rispoli, il Capitano Raffaele Mantella classe 1907, proprietario terriero, e Mario, l’avvocato, fratelli della madre del giornalista. Rispoli non ricorda molto di questo lontano periodo, – dicevamo – non ricorda nemmeno del giardino incantato di Pannaconi dove, appena ragazzo, giocava d’estate, quando scendeva da Bologna per le vacanze in Calabria con i genitori. Invece ricorda tanto chi è rimasto in paese. Domenico Curtosi e suo padre Peppe, oggi novantacinquenne, che abitava e abita proprio di fonte al Palazzo, accanto alla chiesa di Pannaconi. I Curtosi ricordano ancora, con nostalgia, il rapporto di buon vicinato, l’interno nobile della casa che frequentavano ed il mitico giardino di Palazzo Mantella, ben curato, con una palma ultra secolare che oggi ha raggiunto un’altezza davvero notevole, tanti alberi di ulivo e di agrumi di ogni varietà, un giardino colorato strapieno di fiori di ogni tipo, circondato da siepi di mirto profumato e molti roseti. Un giardino nobile, colto e raffinato come colto e nobile, elegante e raffinato era, ed è, il giornalismo di Luciano Rispoli. Lui ha inventato un vero e proprio modo di comunicare, di fare informazione, di affrontare la notizia, l’intervista, la gente, gli ospiti. Il suo giornalismo, la sua radio e la sua televisione, il suo stile mai fuori dalle righe, mai volgare, sempre incisivo, forte, sobrio, acuto lo stesso, senza l’uso delle parolacce tanto di moda oggi, del fuori tono a tutti i costi, delle liti in diretta. Rispoli è oggi un giornalista con più di cinquant’anni di esperienza e di carriera. Nato a Reggio Calabria il 14 luglio del 1932 la sua infanzia coincide con la guerra, il padre generale (Rispoli ci sottolinea colonnello, il grado superiore è stato assegnato prima della pensione) deportato in Germania, il fratello Luigi, partigiano, viene ucciso a Bologna. Rispoli si trasferisce a Roma nel 1952, inizia la sua attività da cronista, in Rai, sin dall’inizio dei programmi ufficiali della televisione, nel 1954. Rispoli debutta con la rubrica La radio per le scuole, poi conduce Il buttafuori, è ideatore, regista e conduttore di tantissime trasmissioni: Radiostop, Il vostro Juke-Box, Il vostro spettacolo. Successivamente debutta in televisione con Piccola ribalta. Diviene poi capo del settore Rivista e Varietà. A lui si deve, in questo ruolo, la nascita di trasmissioni destinate a divenire popolarissime. Grazie ad un’idea di Rispoli nasce La Corrida condotta da Corrado. Nel 1969 Luciano Rispoli inventa Chiamate Roma 3131 e in un locale di cabaret romano scopre Paolo Villaggio al quale affida la conduzione del programma Il sabato del villaggio. Altri programmi ideati e condotti da Rispoli in quegli anni sono: La partita e Ma che tipo è? Nel 1977 è nominato Direttore del Dse, incaricato della programmazione didattica e culturale della Rai. Nel 1979 idea e conduce L’ospite delle due, spettacolo inedito per genere che anticipava gli attuali talk-show. Fra gli ultimi programmi ideati e condotti da Rispoli per la Rai ricordiamo Pranzo in tv, Pomeridiana, Il gioco dei mestieri, La grande corsa, e le tre indimenticabili edizioni di Parola mia. Come giornalista della carta stampata Rispoli ha collaborato con La domenica del Corriere, Tv Sorrisi e Canzoni, Film Tv e con L’indipendente.  Luciano Rispoli è stato assistente del vice-direttore generale della Rai, in radio ha condotto anche Impara l’arte e Il Signor Buonalettera. Nel 1993 Luciano Rispoli ha ideato e condotto Tappeto volante in onda su Telemontecarlo, La7, Odeon Tv, Raisat album e, infine, a CanaleItalia. Il suo Tappeto Volante e il suo raffinato salotto sono state le pagine di un giornalismo che ha fatto scuola e dove Rispoli in questi anni ha accolto e intervistato più di quindicimila personaggi del mondo dello spettacolo, della politica e della cultura. Fra le partner di “zio Luciano”, come viene ancora affettuosamente chiamato nell’ambiente, le bellissime Roberta Capua, Melba Rufo di Calabria, Eliana Miglio, Michela Rocco di Torre Padula e Tania Zamparo, tutte donne con un bellissimo fisico, tanta cultura e molta professionalità. La telefonata con Rispoli continua e si conclude con alcune domande sul suo matrimonio, celebrato a San Giovanni Rotondo da Padre Pio e con un testimone di nozze famoso come Gino Latilla… Poi il grande Luciano ritorna a lavorare, proprio domenica scorsa è stato ospite di “Mattina in Famiglia”, un programma di Rai Due, e, per chi volesse continuare a seguirlo, un suggerimento di Mariano Sabatini, collega giornalista e suo amico: “Luciano Rispoli conduce la trasmissione “I Protagonisti”, un programma per Roma Uno, visibile anche in Calabria su Sky 860. Con grande dignità il “signore della Tv” riparte, a quasi 78 anni, da un’emittente locale”.

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Ancora frane in provincia di Vibo Valentia

di Franco Vallone

Fessura da frana
Fessure da frana nei paesini del vibonese in Calabria

Ancora importanti eventi franosi stanno interessando la provincia di Vibo Valentia. Si sono aperte in questi giorni vere e proprie fenditure che squarciano il terreno, le strade, i muri e le case.

Il fatto inedito che emerge in queste ore è veramente inquietante: gli squarci, le ferite della terra, sono lunghi molti chilometri e passano da un paese all’altro sulla stessa linea.

Questo lo si può notare, ad esempio, tra i paesi di Pannaconi di Cessaniti e Potenzoni di Briatico. Il cedimento di metà carreggiata stradale a Pannaconi, sulla via che porta a Cessaniti, scende e continua per tutta la vallata per poi risalire ed arrivare a Conidoni, dove sono scesi a valle, verso la fiumara, terra e alberi interi. Il movimento franoso riprende e si manifesta sulla stessa linea poco più avanti, con uno sprofondamento che ha inghiottito, per un fronte di circa cento metri, la strada San Cono di Cessaniti – Briatico da un lato e la strada San Cono di Cessaniti – Potenzoni di Briatico dall’altro. Poco più sopra, nei pressi delle cave di Cessaniti, a dieci metri dal metanodotto, la strada che dal Campo d’Aviazione conduce alla strada ex 522 si è abbassata pericolosamente. Dall’altro versante, poco più sopra l’abitato di San Leo di Briatico, una grossa frana ha inghiottito per centinaia di metri la strada che porta a San Costantino di Briatico. In questo caso è stato necessario scavare e bypassare a titolo precauzionale un intero tratto della rete gas del metanodotto.


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