Domenica, 21 aprile, nel giorno della Santa Pasqua, dalle ore 9:00, una delegazione del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito composta da Giovanna Canigiula, Daniele Armellino, Rocco Ruffa e guidata da Giuseppe Candido ha fatto visita ai detenuti (e ai detenenti) del carcere di Vibo Valentia.
Mentre a Roma il Partito Radicale Nonviolento di Marco Pannella guidato da Rita Bernardini e altri dirigenti e compagni Radicali ha dato vita a una manifestazione per la vita di Radio Radicale davanti all’Altare della Patria, in Calabria – Regione nella quale ancora deve essere eletto quel Garante dei diritti dei detenuti e delle persone comunque private della libertà istituito più di un anno fa dalla Legge Regionale n°1/2018 come figura necessaria e urgente -, la mattina di Pasqua, come delegazione del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, Giuseppe Candido, Giovanna Canigiula, Rocco Ruffa e Daniele Armellino dell’associazione Radicale Nonviolenta Abolire la miseria-19 maggio, hanno visitato i detenuti (e come ci ha insegnato a fare Marco Pannella anche i detenenti) del carcere di Vibo Valentia.
<<La visita della delegazione del Partito Radicale, autorizzata dal DAP come sempre e grazie a Rita Bernardini, oltre alla verifica delle condizioni di detenzione nel solco della tradizione Radicale che ci ha insegnato Marco Pannella e oltre a continuare a chiedere al Consiglio Regionale di eleggere subito il Garante dei diritti delle persone private della libertà>> – come si legge nel comunicato di Candido e Ruffa, – ha avuto anche <<uno “scopo” aggiuntivo: invitare i detenuti a sostenere la lotta per la vita di Radio Radicale, ricordando assieme Massimo Bordin, già direttore e giornalista di punta della Radio Radicale appena scomparso, giornalista di quella “Radio Radicale” inventata da Marco Pannella e che i detenuti ben conoscono perché è solo sulle sue frequenze che possono ascoltare una trasmissione a loro interamente dedicata come Radio Carcere e che ora rischia di chiudere>>.
<<Per questo,>> – conclude il comunicato – <<durante la visita abbiamo chiesto ai detenuti di mobilitarsi in modo nonviolento per sostenere – magari anche con una lettera da inviare alla redazione della Radio a Roma – la lotta di Maurizio Bolognetti, in sciopero della fame da oltre 50 giorni, di Rita Bernardini e altri compagni del Partito, anche loro in sciopero della fame, per salvare quella Radio Radicale che, proprio perché Radicale, fa un vero servizio pubblico – un servizio di interesse generale – unico in Italia, garantendo ai cittadini quel diritto sacrosanto a“conoscere per deliberare” che Luigi Einaudi riteneva fondamentale venisse garantito a tutti.>>