«Le toghe l`hanno perseguitato». Il leader radicale: si trattava di questioni private, non pubbliche
di Francesca Ghidetti
pubblicato oggi, 12 marzo 2015, sul QN, Nazione, Resto del Carlino
ROMA
«QUANDO ho saputo di Berlusconi ho pensato allo scandalo di Enzo Tortora». Il leader radicale Marco Pannella è in Svizzera. Sta per essere ricevuto all`Alto commissario dei diritti umani dell`Onu.
Addirittura le viene in mente Tortora?
«Mi viene in mente il dramma della giustizia».
Che sarebbe?
«La politica è condizionata da sentenze manifestamente ingiuste».
Tutti facciamo errori.
«Certo. E dobbiamo umilmente ammetterlo. E’ chiaro che nella corporazione dei giudici esiste una minoranza agguerrita e in buona fede, per carità, che però sbaglia».
E quindi?
«E quindi dobbiamo fare in modo che prevalga un vero stato di diritto».
Grazie…
«No, un momento. Non ho detto una scempiaggine. Lo stato di diritto, come ci insegnano Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella che mai smetterò di ringraziare, è essenziale».
Arigrazie.
«Dico che ragion di Stato e di partito non si devono affermare come regole».
Alcuni sostengono che quella del Cavaliere è questione privatissima
«Certo, in questi anni è continuata la vergogna!».
Quale?
«Di confondere problemi di costume con questioni pubbliche. C`è roba più seria e urgente per lo Stato italiano».
Va bene, però le polemiche sono state feroci.
«Nessun dubbio. Un dato su tutti mi sembra evidente. Gli anti-berlusconiani sono stati sputtanati. Anti-berlusconiani che io posso anche stimare, sia chiaro. Devono capire che lo Stato italiano deve rientrare nella legalità».
Vai, si ritorna alla `giustizia giusta`.
«Mai, noi radicali, l`abbiamo dimenticata».
Berlusconi è un perseguitato?
«Una componente persecutoria e innegabile».
I giudici politicizzati?
«Piuttosto l`obbligatorietà dell`azione penale. Vergogna!».
Perché colpisce Berlusconi…
«Maddai! Colpisce tutti. Il 35 per cento della gente che sta in galera viene poi dichiarata innocente».
L`accusa: “i radicali hanno un feeling forte col Cavaliere”
«Coglioni!»
No, Pannella, non lo metta così.
«Coglioni! Io non mi nascondo. Berlusconi ha firmato i nostri 12 radicalissimi referendum».
Ma perché si arrabbia?
«Perché è stato fatto tutto alla luce del sole. Berlusconi firmò pur riconoscendo che non avrebbe firmato a favore di tutti e 12».
Perché firmò?
«Perché tutti avevano diritto a pronunciarsi».
Vi ha sempre aiutato.
«Sin dal 1992-93. Poi non è più riuscito a far breccia nel potere partitocratico.
Insomma, non ne sbaglia una?
«Nooo. Ma rivendico appieno l`appoggio dei radicali».
Lo salute come va?
«Grazie a me si fanno nuove scoperte. I miei digiuni, l`autofagia, la longevità. Anche in questa do un contributo».
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Autofagia: «Processo catabolico – evolutivamente conservato in cellule di lievito, piante e animali – che, a livello basale, rappresenta il principale meccanismo di regolazione del turnover dei componenti del citoplasma e di rimozione selettiva degli organdi danneggiati» (Dizionario Treccani).
AMARCORD – Quando Marco impose le sue firme
Non una, ma ben 12 firme: Marco Pannella (era il 31 agosto 2013) convinse Silvio Berlusconi a sostenere anche gli altri 6 referendum radicali, oltre a quelli sulla giustizia «pienamente condivisi» dal Leader del PdL. Referendum che parlavano di finanziamento pubblico, immigrazione, 8 x mille, depenalizzazione dei reati di lieve entità legati agli stupefacenti