Pannella, i Radicali e lo scontro tra Stato di Diritto, Diritti Umani e la Ragion di Stato in Italia

Pannella, i Radicali e lo scontro tra Stato di Diritto, Diritti Umani e la Ragion di Stato in Italia

MP&MB_18maggioC’è, da una parte, dettato una linea, un comportamento formale che le autorità magistrali formalmente ribadiscono, richiedono e, da questa parte, è la posizione del Partito Radicale … invece … ci ritroviamo attorno, in tutte le cloache della politica quotidiana

Marco Pannella e i Radicali non sono presenti a queste elezioni europee ma non sono certo assenti, anzi non molliamo nel denunciare lo Stato italiano in tutte le sedi magistrali possibili e rilanciamo una campagna iscrizioni al Partito come l’unica campagna di speranza, contro ogni vana speranza: Spes contra spem. Di seguito pubblichiamo il testo dell’intervento di Marco Pannella1  che ritrovate nella versione audio su Radio Radicale a questo Link

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Marco Pannella

Eccoci in collegamento, certo, ma vorrei dire anche, cercando di scollegarmi da tutto sto casino che anche al nostro interno rischia, qualche volta, di farci perdere la chiarezza che Rita costantemente ci ripropone in modo molto forte. Cosa intendo dire? In questo momento, quello che sta accadendo è qualcosa che proprio non si vuole registrare. Che cosa?

Abbiamo, in questo momento, la politica italiana del governo, dei sottogoverni, e via dicendo, che si manifestano contro la legalità, contro la legalità proclamata, confermata, e tutta la politica cerca, con Renzi con quell’altri di Grillo o Grallo e via dicendo, di sfuggire alla realtà anche giuridica ormai chiara. Che cosa intendo dire? Le massime autorità magistrali nazionali, europee, internazionali si sono pronunziate, si pronunziano e ribadiscono che oggi il problema centrale è quello dell’attuazione del diritto e dei diritti, mentre c’è tutta una “roba” di regime di fatto che si contrappone a questa chiarezza, a questo obiettivo. Con tutte le cose di Renzi1, Renzi2, Renzi5, quell’altri e tutti quanti.

La situazione invece è chiara: Presidente della Repubblica, CEDU, via via le altre autorità magistrali che si stanno pronunciando, sottolineano che il problema è ch’è uno solo lo spartiacque. C’è, da una parte, dettato una linea, un comportamento formale che le autorità magistrali formalmente ribadiscono, richiedono e, da questa parte, è la posizione del Partito Radicale. Cioè, oggi, al centro della politica deve esserci: sì o no, l’articolo 3 (Tortura, ndr) e l’articolo 6 (eccessiva durata dei processi), oggi quello che è lo scontro ritengo anche formalmente ed è irrimediabilmente anche istituzionale, perché di questo si tratta, non solo politico, per discutere: è vero o no che le autorità magistrali hanno dettato in modo non equivoco una politica legata alla necessità e alle necessità del rispetto del diritto, o no? C’è il programma, di già: ed è quello per cui deve essere posto al centro i diritti della CEDU (articoli 3 e 6), articolo quindi, innanzitutto, sullo stato di diritto e gli altri sui diritti umani. Punti costituivi della forma e della sostanza del diritto vigente in questo momento e al quale esplicitamente le autorità magistrali italiane ed anche, per noi, europee ci richiamano e ci ordinano. Altrimenti, questi, poi stanno a discutere di leggi elettorali, di tutte le altre pisciatone, pisciatine. Consentitemi di dirlo: anch’io avrei voglia di dire, come qualche compagno: beh, però adesso mi piacerebbe andare a votare, per esempio, anche per Marco Boato o cose del genere. Ma non si capisce che, in questo momento, è in causa, come nel ’44, ’45, ’46, quindi, l’alternativa dello stato di diritto dei diritti umani del diritto vigente contro quello del persistere delle realtà statuali opposte a tutti questi principi. Quelli che noi evochiamo con le “ragion di Stato nazionali” ed altro. Ma è su questo, quasi, che non esiste consapevolezza. Il confronto c’è ed è uno solo: fra la difesa del diritto e dei diritti, lo ripeto, proclamato, ribadito, lo ripeto ancora perché naturalmente ci sono i politici, diciamo i politici democratici, i politici “anti” di tutti i tipi, che invece di questo non ci vogliono sentire. C’è questo confronto, non è solo il 28 maggio o le altre cose. Il confronto è questo. In Italia, in ogni luogo del nostro Paese anche, il confronto è fra i diritti umani e il diritto da Stato di diritto contro quello da Stato di fatto che, adesso, anche in Italia è uno stataccio criminale tecnicamente sfasciato e sfasciante.

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M. Pannella

E vorrei, quindi, su questo ribadirlo: questo è lo scontro. Non se ne parla per nulla! Io vorrei dire: va beh, si può pure chiacchiera’ e non vorrei troppo sembrare saccente quando ricordo che, comunque, la posizione del nostro partito è stata quella di dire che, comunque, questo è importante. Non si possono ignorare non solo le ipoteche gravissime, ma le evidenze contrarie oggi rispetto allo Stato quale si comporta rispetto alle partitocrazie, il 30% di Renzi, il 30% de Grillo, il 30% di Berlusca col seriale … come si chiama quello che lo insidia, quello del Nuovo Centro Destra, questa roba. Quindi questo va ribadito, questa va confermata: questa è la posizione Radicale. E vorrei dire che questa posizione Radicale comporta la consapevolezza che la storia radicale è, da tempo, chiaramente messa a morte dalla ufficialità della politica che stiamo vivendo e, di conseguenza, la campagna iscrizioni al Partito Radicale è l’unica campagna che è campagna che preannuncia e da’ forma all’avvenire e a un avvenire alternativo a quello nel quale stiamo precipitando in questa fase, come dire, di putrefazione del basso impero e dell’impero partitocratico. Di questo occorre essere ben chiari e, a questo punto, mi auguro che il mondo dei credenti in altro che nel potere e nei poteri, credenti nei valori, quelli credenti, per esempio, nella fiducia, come l’abbiamo evocata, (Spes contra spem, gli ricorda la voce fuori campo di Matteo Angioli) contra quello che viene smerciato come l’obbiettivo pratico dei politicanti oggi di regime. Termino qui, ma vorrei dire: la nonviolenza, l’approfondimento degli aspetti anche giuridici della attuale situazione alla quale dobbiamo dare corpo, sia chiaramente quella che, appunto, è stata evocata un momento fa: Spes contra spem. Queste “spem” che ci ritroviamo attorno, in tutte le cloache della politica quotidiana, io spero che sia soprattutto dal mondo dei credenti, dei credenti in altro che nel potere e credenti, anche, nella ascesi, nei comportamenti che non riducano la Spes a vili spem ed altro che possa essere individuata come quella del nostro Partito e spero che Cardinali arrivino da tutte le parti a dare corpo esemplare umile e glorioso a questa campagna per le iscrizioni al Partito Radicale perché nel ’14-’15 il mondo possa continuare.

1Testo estratto dall’intervento di Marco Pannella durante il secondo collegamento telefonico (12minuti circa) realizzato nello spazio del notiziario del pomeriggio su Radio Radicale il 22 maggio 2014 “Spes contra spem: lo scontro tra Stato di Diritto, Diritti Umani e la Ragion di Stato in Italia. Collegamento telefonico in diretta con Marco Pannella” – Pannella rilancia la campagna di iscrizioni al Partito Radicale. Trascrizione a cura di Giuseppe Candido, in Satyagraha

Spes contra spem
Ascolta l’audio su RadioRadicale.it … Spes contra spem

 

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