di Antonino Tindiglia*
Che politici che ci ritroviamo, siamo passati da De Gasperi, Togliatti, a Berlusconi, Gasparri ed ora a Renzi, Verdini con tutta la combriccola: una escalation in negativo.
Ma noi cittadini abbiamo lo strumento perché finisca questa razzia della democrazia. Ancora altri interventi sulla scuola distruttivi, e non è finita, aspettiamo le deleghe.
Oggi tocca ancora una volta ai precari della scuola, la carne da macello i senza diritti. Una categoria di professionisti con anni di lavoro alle spalle con laure, concorsi vinti, master, dottorati di ricerca, abilitazioni all’insegnamento, privi delle più elementari forme di tutele, oggetto di deportazione come ai tempi degli schiavi (secondo il ministro degli irriverenti privi di riconoscimento che rifiutano il ruolo).
Pensate non sono disposti a lasciare la famiglia, i figli, gli affetti per unlavoro a 1.200 euro al mese che non bastano neanche per pagare l’affitto, le spese di condominio e i trasporti.
In questi giorni si stanno svolgendo presso gli uffici scolastici regionali e gli ATP provinciali le operazioni di immissioni in ruolo di questi “ingrati” venduti per una riforma della scuola anticostituzionale ed al buio che distruggerà la scuola pubblica come disegnata negli anni, in una estate afosa costretti, come anche i funzionari e gli impiegati periferici, a lavorare in locali inadeguati ed orari impossibili, perché dall’alto, dal MIUR, altri funzionari ed impiegati a 5.000, 10.000,15.000 euro al mese impartiscono disposizioni senza conoscere i problemi ed i loro risultati.
Ma si deve fare.
No non è cosi, si è arrivati a questo perché tutte le segnalazioni fatte da noi sindacati durante le riunioni per i contratti decentrati non sono state adeguatamente sostenute e trasmesse ai piani superiori ai signori della riforma.
È da sempre che segnalo questo stato di disagio, che bisogna programmare. Non si possono decidere gli interventi ad agosto ed applicarle a settembre. Chissà quando finiranno le operazioni di immissioni in ruolo, le utilizzazioni, le assegnazione provvisorie da fuori provincia (se ci saranno) e quando si potranno dare gli incarichi a tempo determinato.
Intanto un altro anno scolastico sta iniziando nel caos, nell’incertezza affidato al buon nome ed alla volontà degli insegnanti, con una figura di Dirigente Scolastico ridisegnata nell’ottica della “buona scuola”.
La società italiana speriamo che se la cavi.
Lamezia Terme, 2 agosto 2015
*) il prof. Antonino Tindiglia é coordinatore regionale della Federazione Gilda Unams Calabria.