Assunta Scorpiniti, sulle Onde della Luna. Rivoluzione letteraria fatta da “Donne di mare, storie di pesca”

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La copertina del volume “Sulle onde della luna” di Assunta Scorpiniti (Ferrari ed.)

Sulle onde della luna. Donne di mare, storie di pesca, pubblicato con prefazione di Pasquino Crupi da Ferrari Editore, è un libro strutturato in 10 racconti di donne di mare, 5 storie di pesca e un testo teatrale, molti dei quali hanno avuto l’anteprima sul “Quotidiano della Calabria”.

Nel volume, frutto di un lungo lavoro, ho unito passione letteraria e l’interesse per l’antropologia culturale. I racconti, infatti, scaturiscono da tante “voci del mare”, da me raccolte negli anni, attraverso le quali ho potuto entrare in un tempo e in un mondo rappresentativi di un’identità mediterranea fondata sul lavoro umano; lo considero il grande tema dell’intera mia narrazione della Calabria e del Sud, anche nella visione allargata ai popoli che, in tempo di movimenti e sbarchi, proprio il mare ci fa incontrare.

L’intento non è di lanciare messaggi, ma di raccontare una Calabria sconosciuta e nobile, portando alla luce una realtà ritenuta “minore”, ma che è alla base della nostra società: quella dei lavoratori (della terra, del mare, dei migranti…) i quali ieri come oggi s’impegnano a portarla avanti col lavoro quotidiano; una Calabria che abbiamo il dovere di far conoscere oltre il prevalere mediatico di quella insanguinata, legata ai fatti di ‘ndrangheta, nei confronti dei quali, naturalmente, non si deve abbassare a guardia.

Il volume, nella metafora del titolo, indica la triade su cui si basa la narrazione delle prime dieci storie: la luna, la donna, il mare. La luna lega tutte le storie delle donne di fin dal titolo (“Luna calante”, “Il patto della luna”, “Luna di primavera”, “Luna in quintadecima”…), ed è, per eccellenza, il simbolo di un ciclo che regola le stagioni naturali e umane, ma anche di un “respiro” di vita, rinnovato di continuo dal mare e custodito dalle donne nella loro essenza femminile.

Tra quelle che racconto ci sono donne assennate, capaci di gestire la quotidianità in assenza dei mariti, ci sono, inoltre, le piccole “sentinelle del mare”; soprattutto, ci sono irripetibili figure di donne pescatrici (“forti come rocce, ma tenere con i figli”), per le quali auspico un diritto all’universalità per il ruolo invisibile ma fondamentale nella costruzione della società e dell’identità femminile calabrese.

I racconti di pesca, delineati anche sullo sfondo di fatti storici (la guerra, la motorizzazione delle barche…), mostrano come il lavoro del mare, fondato su una sapienza antica e valori come l’unione familiare, sia anche una sfida quotidiana, da affrontare con lealtà e l’affezione che il pescatore nutre per l’elemento naturale.

Il testo teatrale, intitolato “All’onda del mare”, si ispira a una figura di donna descritta nei racconti e ne rivela il sentimento del mare con l’espressività immediata del linguaggio teatrale. A.S

IL LIBRO E’ STATO PRESENTATO:

  • Anteprima presso Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles – 8 marzo 2012

  • Waiblingen (Germania) – a cura dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda – 22 settembre 2012

  • Cariati – Sala Polifunzionale area portuale – 21 ottobre 2012

  • Cosenza – Salone degli Specchi Palazzo della Provincia (a cura Amm. Prov.) – 31 ottobre 2012

  • Cirò Marina a cura di Italia Nostra, Lega Navale – sede L.N.I. 1 dicembre 2012

  • TropeaFestival Leggere&Scrivere – 16 dicembre 2012

  • Liceo Scientifico Trebisacce CS – 18 febbraio 2013

  • Museo del Presente di Rende CS – a cura Ars Enotria – 21 marzo 2013

  • Liceo Scientifico Cariati – 22 aprile 2013

  • Istituto Comprensivo Cariati (varie sedi) – 25 marzo, 20 maggio, 28 maggio.

TRASMISSIONI TV – interviste, servizi sul libro:

  • Rai Bruxelles – in Tg, Rai 3 Calabria – in Tg (vari), Tele Mia Metro TV – ospite in Tg, Teleuropa Network – trasmiss. Il Segnalibro, Rti Calabria – ospite “Pausa caffè”, Video Calabria – intervista Qui Calabria

 STAMPA (articoli, recensioni)

Gazzetta del Sud (vari), Il Quotidiano della Calabria (vari), Calabriaora (vari), Lettere Meridiane, La Riviera, Stampa estera (Germania, Belgio), Articoli e recensioni sul Web

RICONOSCIMENTI

Premio Festa della Lettura Lamezia Terme – maggio 2013, Premio Valle Crati per la narrativa – 22 giugno 2013

Di seguito pubblichiamo una breve nota biografica della giornalista Assunta Scorpiniti e, più avanti, la prefazione al libro curata da Pasquino Crupi

a.s.Assunta Scorpiniti, scrittrice, ricercatrice e giornalista, è nata a Cariati (CS) ed è laureata in Lettere moderne. Appassionata di scrittura, popoli e culture, si definisce “narratrice” della sua terra, alla quale è molto legata; ama percorrerla, scoprirla e raccontarla attraverso storie in cui s’intrecciano passione letteraria e interesse per l’antropologia culturale. In tale ambito, privilegia i seguenti temi: memoria, identità mediterranea e femminile, migrazioni, dialogo interculturale, Sud, paesi e società. Suoi articoli, saggi, recensioni e racconti sono apparsi sulle più importanti testate giornalistiche regionali oltre che in antologie e riviste letterarie; collabora con “Il Quotidiano della Calabria” e “Il Crotonese”. Ha svolto ricerca sul campo nel territorio regionale, nel Nord Italia e in Germania; ha curato esposizioni su temi antropologici, ideato e animato rassegne culturali e letterarie, trasmissioni radio-televisive; collabora con l’Università della Calabria e istituti di ricerca. Ha già pubblicato: “Cariati e la sua gente” (2002 e 2004); “Calabria altrove. Storie, ricordi, sogni ed emozioni di emigrati di tre generazioni” (2004), “La Calabria di Escrivà. Viaggio sulle tracce del fondatore dell’Opus Dei”, “Sette storie sulla scala di seta. Sguardi e conquiste di donne calabresi” (2009). I suoi testi sono in uso in molte scuole di diverso ordine e grado, dove spesso effettua incontri con gli studenti. Ha ricevuto numerosi premi per le sue opere e le sue attività, che ritiene “un contributo al riconoscimento della storia collettiva, l’espressione di un profondo amore, d’impegno civile e politico per la Calabria”. Le stesse sono state presentate in molti centri calabresi, in Italia e all’estero (tra le varie tappe, le regioni tedesche del Baden Wurttemberg e del Nord.Reno Westfalia; Bruxelles, per eventi dedicati nel 2007 e nel 2012 presso l’Istituto Italiano di Cultura).

Di seguito pubblichiamo la prefazione del volume a cura del giornalista Pasquino Crupi

DONNE DI MARE SULLE ONDE DELLA LUNA 

La rivoluzione letteraria di Assunta Scorpiniti

di Pasquino Crupi
Pensate che paradosso. L’Italia è bagnata da tre parti del mare. Ciò che le merita la definizione di penisola. Il mare non bagna Napoli (1963) è il titolo di un grande romanzo di Anna Maria Ortese. E non c’è  dubbio che non bagna, cioè non attira, i nostri scrittori e narratori, che sia d’altura, sia di pianura rifuggono dalle sue salse onde. Il solo a farvi eccezione con I Malavoglia è Giovanni Verga, che, pur avendo raggiunto sul mare la sua gloria, ritorna al mondo contadino con Mastro Don Gesualdo. Comunque, aveva indicato la via del mare. 

I neorealisti la disattesero, forse convinti che l’unica classe lavoratrice fossero gli operai e i contadini. E il mare scomparve nella letteratura narrativa, cedendo le sue onde vibranti alle navi da crociera, degne solo di cronache giornalistiche. Al di sopra di Napoli, il mare ebbe l’onore delle belle lettere in Sull’Oceano (1889). Risulta, poi, che dal De Amicis e dal Verga a scendere il solo scrittore che abbia impostato un romanzo sul mare sia stato Corrado Alvaro con l’opera, appunto, intitolata Il mare (1934). Poi, più nulla.

La nostra è letteratura contadinesca, è letteratura della terra, che produce terrazzani ed emigranti. I quali attraversano il mare senza accorgersene, cioè senza che i loro descrittori lo descrivano: da Francesco Perri a Saverio Strati. Fatta eccezione per Giuseppe Gangemi ne La Signora di Ellis Island (2011) e per Gioacchino Criaco in  American taste  (2011). Ma non c’è stato chi abbia raccontato i lavoratori e – figurarsi – le lavoratrici del mare. Qui, in Italia.

Bene, questa astenia è stata interrotta da Assunta Scorpiniti, giovane e matura narratrice. Della quale si può dire che sul tema del mare ha una sua originalità assoluta. Poiché lei, per prima, in Sulle onde della luna. Donne di mare, storie di pesca (2012), ha raccontato quello che nessun altro ha raccontato: non il mare come spettacolo della natura, ma il mare come fonte di vita e fatica, vita e morte, e le donne del mare, che suppliscono ai mariti in guerra e ai mariti sepolti nella nuda terra.

Giovanni Verga le aveva lasciate a terra e a casa ad attendere i mariti. Assunta Scorpiniti le ha imbarcate con i mariti e i fratelli, in luogo dei mariti. Lavoratrici del mare e sul mare. Questo nessuno lo aveva mai descritto. Anche gli scrittori veristi o neorealisti svagano e si distraggono. E sono vittime del madonnismo, procedente dal settentrionale Alessandro Manzoni.

Altri dirà della pagina curata di Assunta Scorpiniti dove si sente la musica della prosa di Corrado Alvaro. Altri dirà della sociologia di sentimento della Scorpiniti che si serra al narrato.  A ma interessa qui dire che con le sue donne di mare, con quel mare, visto da riva dai bambini e dalle bambine, Assunta Scorpiniti provoca una rivoluzione letteraria.

Voi, che mi leggete, pensate che esageri. Nient’affatto. Quand’è che si produce una rivoluzione letteraria? Quando – e ce   l’ insegna Francesco De Sanctis – si introduce nella pagina della letteratura italiana un nuovo ceto sociale. Da questo lato, la prima rivoluzione epocale fu provocata dal Manzoni con l’introduzione degli umili, la seconda da Vincenzo Padula (non il Verga) con i primitivi, la terza da Italo Svevo con i travet, la quarta da Francesco Perri con gli emigranti. E la quinta da Assunta Scorpiniti con le donne di mare.

Alla letteratura italiana mancava questo ceto, che la rendeva mutilata, zoppa. Assunta Scorpiniti ha risarcito questa mutilazione. Cariati, che odora di sale e di sudore, che richiede sale, resterà nella storia per Lei.

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