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#Scuola, dal decreto al disegno di legge. Ecco il perché 

Qualcuno ha capito perché Renzi, lunedì 2 marzo, dopo aver detto alle 18 che per il decreto legge sulla scuola era tutto apposto, che tutto filava liscio, neanche tre ore dopo, alle 20:45, ha fatto sapere che la riforma della scuola non si sarebbe fatta per decreto d’urgenza ma si sarebbe seguito l’iter parlamentare del disegno di legge? In soldoni: Qualcuno ha capito perché, all’ultimo momento, sia saltata la riforma della “Buona Scuola”? O vogliamo davvero dirci che Renzi si sia ravveduto tutto d’un colpo?

Pubblicato su Cronache del Garantista il 6 marzo 2015 Continua la lettura di #Scuola, dal decreto al disegno di legge. Ecco il perché 

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#Scuola, Di Meglio (@GildaInsegnanti): chiedo intervento che eviti atto di prepotenza

Ill.mo Sig. Presidente della Repubblica,

Si fanno sempre più insistenti le voci circa l’intenzione del Governo di varare un corposo decreto legge, nel Consiglio dei Ministri di martedì prossimo (3 marzo, ndr), con il quale non solo si provvederebbe alla stabilizzazione dei docenti precari, ma si interverrebbe sullo stato giuridico e contrattuale degli insegnanti e sull’amministrazione delle scuole.

L’articolo 77 della Costituzione è molto chiaro, riservando i decreti del Governo a “casi straordinari di necessità e urgenza”: sicuramente regolamentare la carriera degli insegnanti, la loro retribuzione e il loro stato giuridico non può rientrare nella previsione di necessità e urgenza.

Le chiedo, pertanto, un urgente intervento che eviti questo atto di prepotenza sugli insegnanti e sulle Istituzioni parlamentari.

1 marzo 2015

firmato

Rino Di Meglio Continua la lettura di #Scuola, Di Meglio (@GildaInsegnanti): chiedo intervento che eviti atto di prepotenza

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A SCIASCIA PIACEVA: SERGIO E’ INFLESSIBILE, TENACE

Alla faccia dei teorici e dei pratici della “rottamazione”

di Valter Vecellio

“In questo momento servirebbe un nuovo Pertini…”. Si consumano le ultime ore di un 2014 tormentato, quando Matteo Renzi confida ai suoi più fidati collaboratori quello che per lui è il candidato ideale per il Colle. Pertini: il vecchio, carismatico leader socialista quando esserlo significava carcere e persecuzione; uno che dice tutto quello che pensa, anche se a volte è meglio limitarsi a pensarlo, quello che scappa di bocca; burbero, un nonno di irresistibile simpatia e con un pessimo carattere, a cui tutto si perdona e si concede…Non sembra proprio un “nuovo Pertini” il nuovo inquilino del Quirinale. Secondo Guido Bodrato, democristiano della prima Repubblica che conosce molto bene Mattarella, lo stima e gli è amico, “non è un presidezialista…Se è vero che Renzi ha preferito Mattarella a Prodi, è perché Prodi, da ex premier, come capo dello Stato avrebbe sicuramente invaso l’area del presidente del Consiglio, cosa che Mattarella non farà”. Continua la lettura di A SCIASCIA PIACEVA: SERGIO E’ INFLESSIBILE, TENACE

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