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L’ALLARME DI FRONTEX

di Valter Vecellio

Servizio TG2 andato in onda nell’edizione serale delle 20:30 il 6 marzo

Cinquecentomila, ma forse un milione di migranti che potrebbero riversarsi nei paesi europei; e sono in attesa di un qualsiasi imbarco sulle coste della Libia. L’allarme viene da Frontex, l’agenzia che ha il compito di gestire la cooperazione internazionale alle frontiere esterne dei paesi dell’Unione Europea. Il direttore Fabrice Leggeri sostiene che il 2015 ci vedrà impegnati in una situazione perfino più difficile e delicata dell’anno che ci siamo lasciati alle spalle. Aumenteranno i viaggi della disperazione, aumenteranno gli sbarchi, sempre più morti, sempre più migranti cercheranno scampo nel nostro e in altri paesi europei. Una ulteriore recrudescenza del fenomeno che per essere fronteggiata richiede ulteriori risorse sia economiche che umane.

Che migliaia di profughi aspettino l’occasione buona per lasciare le coste africane dove si sono ammassati per lasciare i loro paesi sconvolti da guerre e faide fratricide, non è una novità; e neppure è una novità che questo cinico traffico di esseri umani sempre pià sia gestito da organizzazioni terroristiche islamiche, che anche in questo modo si finanzierebbero. Da Riga, in Lettonia, dove partecipa al Consiglio informale dell’Unione europea, il ministro degli esteri italiano Gentiloni non smentisce i rischi e la gravità della situazione, ma al tempo stesso invita alla cautela:

(Sonoro Ministro GentiloniServ. n°4 del tg2 del 6 marzo delle 20.30

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#MareNostrum per salvare chi fugge le miserie del Mondo

Il Mediterraneo continua a restituire corpi. Corpi di uomini, donne, ragazzi bambini morti annegati o assiderati.

È una tragedia in corso che non può essere attribuita al solo cinismo di coloro che fanno imbarcare vite umane nonostante il freddo invernale e le condizioni proibitive del mare. La banalità del male, dice qualcuno, bussa oggi alla porta Sud del Mediterraneo.

Ma alle stragi di migranti si risponde con la paura dell’altro, con la minaccia dell’Isis. 

Non si discute – come ha ricordato Emma Bonino a Ballarò- delle lotte tra shiti e sunniti che agitano quel mondo che sta alle nostre porte e si banalizzano le lotte intestine, ancor più violenti tragiche, tra sunniti e sunniti! Lotte e violenze dalle quali fuggono donne, uomini e bambini.

Ma quella in corso nel Mediterraneo è tragedia che non può essere attribuita al solo cinismo di chi li fa imbarcare nonostante il gelo invernale e le proibitive condizioni del mare. Nel mare nostro si muore. 

Dopo il naufragio ennesimo del 3 ottobre 2013, il governo italiano aveva avviato l’operazione “Mare Nostrum” che era riuscita a salvare, attraverso il pattugliamento, 170.000 persone migranti. 

Oggi però non si pattuglia più, non si ricerca. Con l’operazione Triton si sorvegliano le frontiere e, casomai qualche gommone sbatte sulla chiglia di una nave li soccorriamo con Salvini che, dai Tg, strilla: “fuori i clandestini con gli scafisti“. 

Per questo alcuni cittadini e alcune associazioni hanno lanciato un petizione online su una famosa piattaforma per chiedere al Governo italiano e al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, di riattivare Mare Nostrum e fare pressione sull’Unione Europea per la condivisione di questa responsabilità che riguarda le frontiere comuni dell’Unione. 

Io l’ho firmata (la petizione) e mi auguro che Renzi provveda senza timore di perdere voti con Salvini. Perché si tratta di vite umane, di donne, bambini e uomini che fuggono le miserie del mondo.

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