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Soluri (OdG): “Don Benedetto Rustico deve essere rimosso da parroco di Oppido Mamertina”

Dopo l’invito, nell’omelia, a “schiaffeggiare” il giornalista Lucio Musolino de “Il Fatto”, è intervenuto Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria: “Don Benedetto Rustico deve essere rimosso da parroco di Oppido Mamertina”

“Don Benedetto Rustico, parroco della Madonna delle Grazie ad Oppido Mamertina, non può più amministrare Messa e rivolgere omelie ai fedeli nella cittadina calabrese, e la Chiesa non può non assumere provvedimenti inequivocabili e decisivi”. E’ quanto afferma in una nota il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, in riferimento alla vicenda del prete che ha invitato i propri fedeli, nell’omelia, “a prendere a schiaffi il giornalista che si trova in fondo alla chiesa”. “Un prete che lancia messaggi del genere -aggiunge Soluri- non ha nulla da insegnare a nessuno, sia credente o sia laico”. La “caccia all’uomo” innescata da don Rustico non ha per fortuna avuto seguito “perché molto spesso -aggiunge il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria- i parrocchiani sono più civili dei loro pastori. Additare al pubblico disprezzo ed indicare come bersaglio il collega Lucio Musolino, reo soltanto di essersi recato ad Oppido Mamertina, inviato da “Il Fatto”, per approfondire e raccontare la torbida vicenda della Vara che durante la processione fa ‘inchino’ davanti alla casa del boss, resta un episodio gravissimo ed incivile, ancor più intollerabile -aggiunge Soluri- per il fatto che ad innescarlo sia stato un religioso che, in ogni circostanza, dovrebbe spendere solo parole di buon senso, di tolleranza, di civiltà e di pace. Don Rustico ha fatto esattamente il contrario diffondendo, ci auguriamo senza rendersi appieno conto di ciò che andava predicando, il seme dell’odio, della intolleranza e della violenza. Non entriamo -prosegue Soluri- nel merito della vicenda ‘Vara che si inchina al boss’; le valutazioni sul ruolo di don Rustico nel raccapricciante episodio spettano alle gerarchie ecclesiastiche e, considerando l’apertura di un’inchiesta della DDA sull’accaduto, alla magistratura. Come Ordine dei Giornalisti della Calabria sottolineiamo però il dato intollerabile della ‘caccia all’uomo’ lanciata dal religioso nei confronti del collega Musolino. E su questo non possono esserci, da parte di nessuno e tantomeno da parte della Chiesa, interpretazioni di comodo”.

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L’Ordine dei Giornalisti della Calabria: “Inaccettabile atto intimidatorio nei confronti del collega Guido Scarpino”

“Il grave atto intimidatorio consumato ai danni del collega Guido Scarpino, cui ignoti criminali hanno incendiato l’auto parcheggiata sotto l’abitazione, rappresenta l’ennesimo episodio del genere di cui è vittima un giornalista in Calabria. Il fatto è sintomatico delle condizioni di difficoltà ed anche di pericolo in cui tanti colleghi sono costretti ad operare nella nostra regione”.
E’ il commento del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, al gesto criminale compiuto la scorsa notte a Paola. La vettura di Guido Scarpino, una Mercedes classe A, è stata cosparsa di liquido infiammabile e incendiata.
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Scarpino ha lavorato al quotidiano l’Ora della Calabria fino a quando, alcune settimane fa, il giornale ha cessato le pubblicazioni. Ora scrive su “Il garantista”, il nuovo quotidiano arrivato proprio oggi in edicola. “L’Ordine dei Giornalisti della Calabria -afferma ancora il presidente Soluri- nell’esprimere la più piena e convinta solidarietà al collega Scarpino chiede ad investigatori ed inquirenti il massimo sforzo possibile per individuare al più presto gli autori del gravissimo gesto ed invita tutte le forze sane di questa regione a battersi con sempre maggiore convinzione perché vengano affermati i principi della legalità, della democrazia e del rispetto per gli altri. Dal mondo del giornalismo -conclude Soluri- non ci saranno certo cedimenti e chi pensa di intimidire i giornalisti ricorrendo alla violenza sappia che non riuscirà a condizionare chi, con correttezza, professionalità e passione, esercita questa nostra difficile professione”.

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Lo stop alle pubblicazioni de “L’Ora della Calabria” ennesimo grottesco episodio di una vicenda opaca

19 aprile, ore 10.33. Riceviamo e pubblichiamo la nota di Giuseppe Soluri, presidente dell’ordine dei giornalisti della Calabria sulla vicenda del quotidiano L’Ora della Calabria

Giuseppe Soluri, presidente Ordine Gionalisti Calabria
Giuseppe Soluri, presidente Ordine Gionalisti Calabria

La vicenda che interessa “L’Ora della Calabria”, dopo i passaggi inquietanti delle pressioni esercitate da editore e stampatore sul direttore Luciano Regolo perché evitasse di pubblicare una notizia che riguardava il figlio del senatore Gentile (passaggi che hanno giustamente innescato un “caso” nazionale e che hanno prodotto le dimissioni di Gentile da sottosegretario e l’apertura di una inchiesta da parte della Procura di Cosenza) rischia ora di diventare paradossale e grottesca. In risposta alla legittima e motivata decisione del Comitato di redazione e del Sindacato Giornalisti di proclamare tre giorni di sciopero, il liquidatore della società editrice ha ieri annunciato via mail al direttore ed ai redattori la cessazione delle pubblicazioni estesa anche al sito internet del giornale, prontamente fatto oscurare. Le motivazioni addotte sono oggettivamente fragili, tanto più ove si consideri quanto comunicato a direttore e redattori solo 24 ore prima allorchè il liquidatore aveva, sempre via mail, “tranquillizzato” tutti circa l’imminente pagamento delle spettanze arretrate.

La sensazione, poi, che il liquidatore sia comunque in qualche modo affiancato da quello che ora si definisce “ex editore” della testata (non a caso intervenuto col direttore e con i redattori solo pochi giorni addietro per “raffreddare” la protesta che montava dopo una precedente comunicazione choc dello stesso liquidatore) rende ancora più opaca tutta la storia. Come ha giustamente sottolineato il direttore Luciano Regolo, con la decisione di ieri viene violentato il sacrosanto diritto dei giornalisti de “L’Ora della Calabria” di attivare tutte le iniziative sindacali previste dalla legge rispetto alle inadempienze della società editrice e di salvaguardare la propria autonomia professionale. Ci penserà il sindacato, come sempre, a dare, nelle sedi competenti, le adeguate e forti risposte alla inopinata e repentina decisione della società editrice.
L’Ordine dei Giornalisti della Calabria manifesta lo sconcerto per quanto accaduto: si tratta di un nuovo inquietante episodio che mette in discussione la libertà di stampa e sottolinea la visione arcaica e padronale che ancora alligna in certi settori dell’imprenditoria calabrese. Siamo vicini al direttore Regolo, alla redazione ed ai collaboratori tutti de “L’Ora della Calabria” e li invitiamo a continuare la propria battaglia di libertà che è battaglia di tutti per affermare princìpi e valori non negoziabili che riusciranno ad imporsi rispetto a qualunque tentativo di intimidazione o di ritorsione.
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“Tu quoque”, Naccari Carlizzi!

Nota stampa del presidente dell’ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri

Lascia davvero basiti la violenza verbale con cui il consigliere regionale Demetrio Naccari Carlizzi, in un colloquio con il suo avvocato, si riferisce al collega Michele Inserra, de “Il quotidiano”, reo di avere pubblicato notizie che l’esponente del Pd ritiene evidentemente scomode. Si tratta dell’ennesimo caso di intolleranza da parte di esponenti politici (senza, purtroppo, distinzione alcuna tra i diversi schieramenti) nei confronti di un giornalista “reo” di avere fatto il proprio lavoro con serietà e senza alcun tipo di sudditanza nei confronti di chicchessia. Il lessico utilizzato da Naccari Carlizzi colpisce ancor di più, se possibile, per il fatto che l’esponente del Pd ha sempre fatto di tutto per accreditarsi come persona equilibrata e come politico dai toni spesso polemici ma sempre contenuti. Stavolta, evidentemente, si è lasciato andare! Il caso conferma comunque che la difesa della libertà di stampa, che molti propugnano e sposano a parole, si trasforma in immediate e volgari intemerate nei confronti dei giornalisti nel caso in cui gli stessi dimostrino di fare bene il proprio lavoro infischiandosene di potentati di ogni tipo. Al collega Michele Inserra vada la solidarietà convinta dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria per lo sgangherato attacco rivolto al suo lavoro ed alla sua persona.
Giuseppe Soluri

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Rinasce il Circolo Vibonese della Stampa

Per sabato 5 novembre 2011 alle ore 11.30 presso l’Hotel 501 di Vibo Valentia sono state convocate l’assemblea straordinaria ed ordinaria per approvare il nuovo statuto del circolo della stampa vibonese ed eleggere le cariche statutarie. A dare la notizia, in un comunicato ufficiale, sono stati Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, e Carlo Parisi, presidente del Sindacato Giornalisti della Calabria.

Dopo le comunicazioni del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria e del Segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, l’Assemblea straordinaria provvederà alla nomina del Presidente, del Vice Presidente, del Segretario e di almeno due scrutatori. Dopo la verifica dell’elenco degli aventi diritto al voto si provvederà all’approvazione del nuovo Statuto del Circolo Vibonese della Stampa e delle relative cariche statutarie.

 

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