E’ giunto il momento, con coraggio e determinazione, di porre decisioni, suggerire azioni, indicare indirizzi ed offrire ragioni alla libertà ed intelligenza di tutti.
Domenico Servello, neoeletto presidente della struttura di Catanzaro dell’associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola, scrive ai Dirigenti e ai docenti delle scuole di Catanzaro.
Preg.mi colleghi ed egr. docenti,
ritengo doveroso informare i colleghi dirigenti scolastici ed i docenti delle scuole della provincia di Catanzaro che l’Assemblea dei soci, riunitosi il 6 dicembre, mi ha eletto Presidente della Struttura provinciale dell’Associazione Nazionale Dirigenti ed Alte Professionalità della Scuola (Evangelicamente mi verrebbe da dire “Perdona loro che non sanno quello che fanno”).
Tuttavia è con forte emozione, giustificata trepidazione e responsabile preoccupazione che ho accolto la fiducia ed il sostegno dei soci dell’ANP della struttura di Catanzaro.
La voglia di propormi, in questo delicato ruolo è nata dalla constatazione che il mondo della scuola, specie nei ruoli cardine di dirigente e di docente, sta attraversando una crisi di identità.
Credo che sia ormai giunto il tempo del sussulto, del riscatto e dell’impegno attivo di due professionalità non sempre adeguatamente riconosciute e valorizzate.
Partendo da queste convinzioni è scattata la molla che mi ha spinto a superare la mia ritrosia, a ricoprire cariche elettive, e così ho sentito forte il bisogno di spendermi, di dedicare parte del mio tempo e delle mie energie a favore della categoria, sia dei dirigenti che dei docenti. Insomma offrire il mio modesto contributo e la mia, ahimè, quasi trentennale esperienza nel ruolo, all’interno della MIA Associazione (iscritto dal lontano 1992), per la tutela, anzi per la difesa di “diritti” che ultimamente si stanno mettendo in discussione e si stanno “allegramente” calpestando, per il riconoscimento della dignità della nostra funzione.
Certo l’impresa è ardua, sia per la delicatezza e la complessità del compito, ma anche e soprattutto perché bisogna sostituire il Presidente storico, il preside Raffaele Folino, a cui il mondo della scuola deve molto per le numerose battaglie sindacali sostenute, ma anche per aver elargito, a piene mani, suggerimenti, sostegno, solidarietà nei suoi anni di attività sindacale e professionale.
Gestire la sezione ANP di Catanzaro nel segno della partecipazione, della condivisione e dell’ascolto costituirà la mia linea guida. Il mio mandato sarà esclusivamente un “mandato al servizio” dei colleghi, docenti e dirigenti, che cercherò di svolgere con dignità e responsabilità.
Il responso dell’elezione mi ha confortato e mi rafforzato nella convinzione di proseguire in questa direzione, nella certezza che il lavoro gravoso che mi aspetta sarà condiviso da chi ha affidato a me le sorti e lo sviluppo della Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola – Struttura di Catanzaro e da tanti altri, docenti e dirigenti, che si aggiungeranno lungo il cammino. Questo, almeno, è il mio l’auspicio.
In un momento di travaglio della scuola italiana come l’attuale, sono convinto che non si può modificare l’esistente solo a parole, attraverso semplici istruzioni per l’uso o confermando stancamente vecchie modalità di partecipazione; la partecipazione deve esser “agita” dall’interno. Utilizzare gli spazi che la normativa scolastica consente o introdurre nuovi strumenti di lavoro, coincide con la possibilità di aiutare i soggetti, singoli o collegiali, ad interrogarsi sullo scopo della scuola, che è quello di educare e istruire.
Avere chiaro lo scopo apre la strada alla collaborazione tra i diversi soggetti (dirigenti e docenti), unica condizione per realizzare le innovazioni che sono utili alla scuola.
Ai Dirigenti scolastici ed ai docenti Scuole statali Provincia di Catanzaro
Alla resistenza, quella di alcuni, inevitabile, di fronte al nuovo e quella di altri, calcolata, messa in atto per lasciare che tutto scorra, senza collocare al centro le ragioni del fare scuola, bisogna rispondere con la nostra presenza, perché l’esserci, in modo certamente critico e vigile, è il primo modo per contribuire al cambiamento.
Oramai è risaputo che, in risposta alle pressanti sollecitazioni di molti, l’ANP ha aperto anche alle alte professionalità docenti – cambiando la sua denominazione in “Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola” – quelle che già la legge di riforma dell’autonomia indicava come strettamente collegate al lavoro del dirigente.
Chi sono queste alte professionalità? Tutti i docenti.
Alcuni di loro svolgono, da tempo, funzioni complesse (docenti vicari e collaboratori del dirigente, funzioni strumentali, responsabili della progettazione didattica e di dipartimenti, docenti attivi nella ricerca e nella formazione, supervisori del tirocinio, …) senza averne corrispettivi sostanziali; altri, invece, hanno scelto di ricercare l’eccellenza nel quotidiano compito di insegnare.
Le loro aspettative di riconoscimento professionale sono legittimamente diverse ed accomunate solo, finora, dal fatto di non trovare una sede ed una voce per essere riconosciute.
Questa sede e questa voce tuttavia esistono e sono quelle offerte dall’ANP: che però ha bisogno, per condurre questa battaglia, della forza che solamente può venirle dalla convinta e numerosa adesione di chi si riconosce in essa.
Le professionalità vanno spese per realizzare e sviluppare spazi di libertà di insegnamento, strumenti di progettualità condivisa, proposte didattiche e disciplinari innovative.
Ed è anche un modo di gestire e vivere la propria scuola aiutandosi, dirigenti scolastici e docenti, per raggiungere un protagonismo professionale e culturale che abbia a cuore l’autentico sviluppo di intelligenze, talenti, e capacità e la promozione di solide competenze nelle giovani generazioni.
E’ giunto il tempo di un aiuto reciproco e concreto tra dirigenti e docenti per creare contesti di confronto, di studio, di paragone che arricchiscano, nell’incremento di una comune intelligenza professionale, gli strumenti del dirigere scuole e del fare scuola in una prospettiva culturale originale e libera.
Condividere e comunicare il proprio modo di concepire, di valutare ed affrontare le specifiche tecniche del proprio lavoro può far sorgere e maturare, proprio in questi tempi così difficili eppure ricchi di possibilità, delle originalità culturali nella scuola e nelle scuole, per il bene di tutti.
E’ giunto il momento, con coraggio e determinazione, di porre decisioni, suggerire azioni, indicare indirizzi ed offrire ragioni alla libertà ed intelligenza di tutti.
Scrive il Presidente dell’ANP, Giorgio Rembado: “E’ importante che ciascuno di noi comprenda che ci si trova ad un bivio: o si riprende l’iniziativa e l’orgoglio professionale, respingendo le sirene di una impossibile de-responsabilizzazione, o saremo costretti ad intraprendere il cammino della ritirata. Dobbiamo dire alto e forte che non sono le responsabilità che ci fanno paura, ma che rifiutiamo di considerare responsabilità quelle che non sono altro che adempimenti di servizio, che spetterebbero ad altri e vengono scaricati su di noi: non solo per alleggerire chi dovrebbe occuparsene, ma per soffocare il nostro tempo e per impedirci di esercitare il nostro ruolo. Dirigenza e complicazione burocratica non sono sinonimi, sono in antitesi fra loro” . Personalmente sono convinto che per raggiungere questi traguardi bisogna coinvolgere, portandoli dentro, con rinnovata tenacia e caparbietà, anche coloro i quali si sentono lontani o, peggio, non credono nella “mission” della Associazione Nazionale Dirigenti e Alte
Professionalità della Scuola – ANP.
Un’Associazione forte, anche numericamente, consentirà a tutti di essere più incisivi sul territorio provinciale ottenendo, nell’interesse di docenti e dirigenti, maggiori opportunità utili a svolgere il mandato associativo con efficacia e concretezza.
Se sei già un iscritto ANP, ti chiedo di confermare con un rafforzato impegno personale le ragioni della battaglia culturale e politica dell’Associazione. Se non lo sei ancora, questo è il momento per riconsiderare le tue scelte e per comprendere dove sta l’interesse della scuola ed il tuo interesse professionale.
L’appello che rivolgo ai colleghi e ai docenti è quello di lavorare con forza ed entusiasmo assieme, percorrendo questa lunga strada, piena di difficoltà ma che potrebbe essere esaltante se condurrà la categoria (docenti e dirigenti uniti) verso un migliore e più gratificante futuro sia sul versante professionale che economico.
Il raggiungimento dell’obiettivo è ancora possibile, come lo è stato sedici anni fa con il riconoscimento dell’autonomia alle scuole, se avremo visione chiara ed unità di intenti. Chi ci vuole divisi e deboli non lavora per noi, ma contro di noi: occorre comprenderlo e contrastarlo.
E’ per questo che chiedo, ai colleghi ed ai docenti, di non fare mancare all’ANP il loro appoggio ed il contributo delle loro idee e di unirsi a noi per il riconoscimento del merito, per far uscire finalmente la scuola dalla mortificante condizione in cui è stata sospinta e per costruire il futuro della “Buona Scuola” e di tutta la categoria.
Con la speranza che queste mie considerazioni e riflessioni possano essere largamente condivise, cordialmente saluto i colleghi dirigenti e i docenti delle scuole della provincia di Catanzaro e nell’occasione porgo sentiti auguri di Buon Natale e felice Anno nuovo.
Domenico Servello