#Satyagraha di #Natale: con @MarcoPannella e @RitaBernardini dalla #Calabria oltre 90 le adesioni

“Celle per una persona dove vivono due esseri umani”, “nessuno dei detenuti può usufruire di quei famigerati tre metri quadri” sotto i quali Strasburgo ha stabilito che si subiscono trattamenti inumani e degradanti” in violazione dell’articolo tre della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. E poi: “Gabinetto privo di finestra e di areazione dove è allestita anche la cucina, con l’acqua gelata e di un colore e un odore che è meglio non descrivere”.

Ergastolani che scontano la pena assieme a giovani detenuti prossimi alla liberazione; il lavoro in carcere un miraggio. E il 90 per cento degli ospiti si trova a centinaia di chilometri dai propri familiari. È questo, in estrema sintesi, il report della visita nel carcere di San Gimignano effettuata da Marco Pannella e Rita Bernardini che l’ha indirizzato al Ministro della Giustizia Andrea Orlando con una lettera aperta pubblicata dalle Cronache del Garantista mercoledì 24 dicembre col titolo: “Caro Orlando le nostre prigioni sono luoghi illegali”. “La sanità all’interno dell’Istituto è a dir poco carente, se consideriamo” – scrive la segretaria di Radicali Italiani – “che ci sono persone con gravi patologie che non ricevono le cure minime necessarie”. È un po’ come se, durante la detenzione, oltre alla libertà, fosse sospeso anche il più elementare diritto alla salute. E in riferimento alla legge sui risarcimenti ai detenuti con cui il Ministro, durante una conferenza stampa, ha spiegato farebbe risparmiare 245 milioni di euro, Rita Bernardini ha gentilmente fatto notare a Orlando che: “Il tuo Ministero sta risparmiando sulla tortura che ha inflitto e continua ad infliggere alle persone private della libertà e consegnate nelle mani dello dalla Calabria Stato”.

“Noi abitanti il territorio italiano” – si legge nell’incipit dell’appello che abbiamo sottoscritto per aderire al Saryagraha – “ci uniamo alla lotta nonviolenta del leader radicale Marco Pannella affinché nel nostro Paese si affermi la legalità nell’amministrazione della Giustizia (da anni straziata insieme alla vita di milioni di persone a causa dell’irragionevole durata dei processi penali e civili) e si rimuovano le cause strutturali che fanno delle nostre carceri luoghi di trattamenti inumani e degradanti”.

E per farlo, come ha ricordato bene Rita Bernardini nella sua lettera al Ministro Orlando, ci facciamo forza del messaggio ufficialmente inviato, nell’ottobre del 2013, dal Presidente Napolitano alle Camere il quale aveva parlato di “precisi obblighi di natura costituzionale” e “dell’imperativo, morale e giuridico, di riconsiderare le perplessità relative all’adozione di atti di clemenza generale”, quali amnistia e indulto.

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Marco Pannella e Rita Bernardini

Gli obiettivi del satyagraha – che non è mai protesta ma proposta di dialogo con le Istituzioni – sono chiari, specifici: Sanità in carcere: garantire le cure ai detenuti; Immediata revoca del 41bis a Bernardo Provenzano; Introduzione nel nostro ordinamento del reato di tortura; Abolizione dell’ergastolo a sostegno della campagna di Nessuno Tocchi Caino; No alle deportazioni in corso dei detenuti dell’alta sicurezza; Diritto alla conoscenza: 1) conoscibilità e costante aggiornamento dei dati riguardanti le carceri 2) conoscibilità dei dati riguardanti i procedimenti penali pendenti; Rendere effettivi i risarcimenti ai detenuti che hanno subito trattamenti inumani e degradanti; Abolire la detenzione arbitraria e illegale del 41-bis; Nomina immediata del Garante Nazionale dei Detenuti; Per gli Stati Generali delle Carceri, preannunciati dal Ministro della Giustizia, prevedere la presenza anche dei detenuti.

C’è bisogno di ricordare ancora cosa ha detto Papa Francesco sulla tortura, e sul fatto che questa possa essere presente nelle nostre carceri solo negando gli elementari diritti della persona? E c’è bisogno di ricordare che anche l’ergastolo – ha detto il Pontefice che l’ha già abolito per il Vaticano – è una chiara forma di tortura? Credo che ce ne sia bisogno: perché evidentemente noi radicali quelle parole del Pontefice e del Presidente le abbiamo lette e intese diversamente.

Mentre scrivo, anche io in digiuno e auto riduzione dell’insulina per un giono alla settimana, dal tre dicembre, leggo sul sito radicalparty.org dove è possibile aderire all’iniziativa che sono 406 i cittadini che hanno aderito via web (altri hanno aderito mandnando lettere a Radio Carcere) al Satyagraha di Natale di Marco Pannella, di Rita Bernardini e dei Radicali firmando l’appello e sostenendolo con uno o più giorni di sciopero della fame. Satagraha, è bene ricordalo, significa forza e amore per la verità. Per chiedere verità sullo stato della giustizia italiana e della sua appendice immonda che sono le nostre patrie galere. Perciò è inutile nascondersi dietro finti rimedi risarcitori che, come ha speigato la stessa magistratura di sorveglianza, è difficile che siano efficaci.

In Calabria, dove abbiamo iniziato in pochi, le adesioni al satyagraha di Natale dei Radicali con uno o più giorni di sciopero della fame sono cresciute: novanta cittadini calabresi, ai quali speriamo se ne aggiungano ancora altri grazie all’aiuto che le Cronache del Garantista sta dando a questa battaglia di civiltà, sostengono con uno o più giorni di digiuno, la lotta nonviolenta dei Radicali, di Marco Pannella e di Rita Bernardini: Sebastiano Stranges, Pasquale Zagari, Rocco Zagari, Vincenzo Fontana, Natascia Viola, Rocco Viola, Katia Fontana, Felice Canfora, Antonella Canfora, Donatella Canfora, Maria Moscato, Teresa Moscato, Stefania Sposato, Rosa Zagari, Carmelo Zagari, Maria Zagari, Maria Concetta Zagari, Italia Zagari, Rosario Dato, Francesco Leva, Rocco Leva (da Taurianova, RC); Rosa D’Atri, Antonio Musacco, Giuseppe Belmonte, Giuseppe Grandinetti, Morena Caruso, Francesco Bracone, Roberto Piccolo, Giulia Dedato, Annalisa Rovella, Luigi Antonio Sacco, Monica Pasqualina Caputo, Marta Cicero, Paola Sacco, Alina Marilena Monolache, Francesco La Valle; Alessandro La Valle, Assunta Massaro, Fausto Cerzosimo, Carla Presta, Matilde Rita Funaro, Domenico Grastolla, Annalisa Drago, Giuseppe Funaro, Matilde Cinnante, Andrea Molinari, Mariano Merardi, Barbara Falcone, Angelo Meringolo, Andrea Barile, Francesca Augeri, Marilena Cairo, Cinzia Cairo, Vincenzo Caputo, Alessio Villotta, Maria Rosaria Sita, Antonello Cairo, Umile Bomba, Luicia Raga, Umile Falcone, Fabio Falcone, Gianfranco Raffa, Adele Nappo, Domenico Bilotti (da Cosenza); Angela Giampaolo (da Bianco, RC); Attilio Ghionna (da Mendicino, CS); Ramona Caruso (da Lago, CS); Valentina Riga (da Castrolibero, CS); Elisabetta Feroleto, Danilo Donato, Rocco Ruffa (da Vibo Valentia); Rosamaria Irsuto (Varapodio, RC); Giuseppe Vezzana, Giuseppe Mangione, Teodoro Pasqualone, Samanta Musso, Giovanni Battista Musso, Franca Sibilia, Francesco Perrello, Giuseppina Sofo, Santina Pasqualone, Sharon Pasqualone (da Gioia Tauro, RC); Gianfranco Notaris, Sabatino Sabaglio (da Lamezia Terme), Giuseppe Claudio Scaldaferri (da Praia a Mare), Giampaolo Catanzariti (da Reggio Calabria), Giuseppina Morabito (da Melito P.S., RC); Ernesto Biondi (da San Nicola Arcella, CS), Salvatore Colace (Pannaconi di Cessaniti, VV).

Cittadini calabresi che – come chi scrive – sostengono e si sono uniti in questo Natale alla lotta di Rita Bernardini, di Marco Pannella e dei Radicali; e con loro ci facciamo forza per chiedere al nuovo governatore di dare lui un segnale al Governo centrale di Matteo Renzi istituendo la figura del Garante regionale delle persone private della libertà personale. Perché a queste non siano negati anche i loro diritti umani e il diritto a scontare una pena che sia una pena legale.

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