Pannella rilancia la denuncia del Sappe: Carceri calabre stracolme ma senza provveditore regionale

Paradossale, nella terra di ‘ndrangheta in cui le carceri sono stracolme anche di molti affiliati alle cosche, non soltanto carenze nell’organico della polizia penitenziaria ma, addirittura manca il provveditore regionale da 4 anni. Mentre tutti quanti sono impegnati a discutere della decadenza o meno di Berlusconi da Senatore, dei veri problemi della giustizia e delle carceri non ci si preoccupa minimamente. Si trascura da anni una situazione che è gravissima. A denunciarla è il Sappe, il sindacato di polizia penitenziaria, che in Calabria è rappresentata da Donato Capece. A dare l’allarme però non è il TG regionale, ma Marco Pannella durante la conversazione settimanale con Valter Vecellio che legge una nota stampa dello stesso Capece.

Oggi la ‘ndrangheta è considerata e riconosciuta come la più pericolosa organizzazione criminale del mondo, con numerose ramificazioni all’estero, eppure nella regione in cui è nata, sviluppata e ramificata, la Calabria, nelle cui carceri molti delinquenti sono affiliati ad essa, il ministero della Giustizia e il Dap in quattro anni non hanno ancora nominato il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria, che deve coordinare le politiche della sicurezza nelle 13 carceri calabresi nelle quali oggi sono detenuti più di 2.650 persone”. A denunciarlo è Donato Capece, segretario generale del Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria), che spiega: ”Credo che il Guardasigilli, Annamaria Cancellieri, debba porre la questione penitenziaria calabra tra le priorità d’intervento della sua agenda”. ”Nelle carceri calabresi è sempre più emergenza -prosegue il leader del Sappe- da quattro anni manca un provveditore regionale. L’amministrazione penitenziaria, dopo la morte di Paolo Quattrone, non e’ più riuscita a nominare un provveditore in pianta stabile. Continua ad esserci un provveditore in missione, per pochi giorni alla settimana”. ”A Catanzaro -fa notare Capece- c’e’ un nuovo padiglione che non può essere aperto per carenza di personale; nello stesso istituto c’e’ un centro clinico che non può essere utilizzato, sempre per mancanza di personale”. ”A Paola -prosegue il sindacalista- e’ stato aperto un nuovo padiglione detentivo, senza un adeguato incremento di organico. La situazione peggiora sempre di più a Reggio Calabria, soprattutto dopo l’apertura del nuovo istituto di Arghillà, dove, per 150 detenuti sono stati assegnati circa 40 unita’ di personale, dei quali dieci non hanno mai raggiunto la sede. Pertanto, la direzione del vecchio istituto e’ stata costretta ad inviare 28 unita’, depauperando l’organico di una struttura già in gravi difficoltà, a causa, proprio, della carenza di personale e del sovraffollamento che colpisce anche gli istituti di Locri e di Palmi”. ”L’istituto di Crotone e’ sempre parzialmente chiuso – sottolinea ancora Capece – a causa dei lavori di ristrutturazione. A Rossano ci sono 317 detenuti, dei quali 140 appartenenti al circuito alta sicurezza. Bisogna ricordare che in Calabria ci sono circa 900 detenuti appartenenti alla criminalità organizzata che necessitano di maggiori controlli e molti di questi fanno quotidianamente la spola con le aule di giustizia, per i tanti processi ai quali sono sottoposti”. “A Vibo Valentia, poi – denuncia ancora il Sappe – mancano più di 30 agenti dalla pianta organica attuale del reparto. Il Sappe auspica pertanto un interessamento diretto del Guardasigilli sulle criticità penitenziarie calabresi, definendo la nomina del provveditore regionale penitenziario e favorendo – conclude la nota stampa di Capece – la revisione delle piante organiche della polizia penitenziaria in Calabria in relazione alle esigenze attuali”.

Una situazione di illegalità flagrante contro cui Marco Pannella digiuna di cibi solidi (e liquidi a giorni alterni) per proporre l’amnistia: l’unico provvedimento, strutturale perché in grado, subito, “di far uscire lo Stato dalla sua flagranza criminale contro i diritti umani e contro lo stato di Diritto”. Il riferimento esplicito è alla recente condanna dell’Europa per sistematica violazione dei diritti umani nelle nostre patrie galere. Ma come della situazione delle carceri calabresi, dell’assenza del provveditore regionale, i cittadini non ne sanno nulla anche di Marco Pannella in sciopero della fame per l’amnistia che pure i ministri Cancellieri e Mauro considerano provvedimento necessario e strutturale.

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