di Maria Elisabetta Curtosi
In via del Governo Vecchio a Roma, sede occupata del movimento femminista, nel 1878 esce il “Quotidiano donna”, la testata era diretta da Emanuela Moroli, nasce come giornale politico. INFORMARE O COMUNICARE? Nelle assemblee convocate per discutere la nascita del giornale la maggioranza delle presenti sottolineò quanto più si confacesse alle donne il secondo termine. Il comunicare presuppone un rapporto bilaterale. Per fa sì che il giornale sia uno strumento capace di mettere in comunicazione le donne, si adotta la formula << far scrivere le lettrici>>. Ogni lettrice è una potenziale corrispondente. Più di 4.000 le lettere e gli articoli arrivati che avevano un linguaggio esoterico proprio di quella esperienza e di quella situazione. Era necessario tornare a far informazione? Forse si. Il giornale sollecitava le lettrici a scrivere. Le lettere erano di donne che usavano una scrittura intimista quale specchio d’animo. Poche erano le note di redazione vi erano più titoli, sommari, occhielli. I primi numeri non andarono bene era troppo eclettico, quindi fu necessario un lavoro di limatura dei pezzi che scontentava però profondamente chi scriveva.