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Disastri ambientali: a rischio il principio “chi inquina paga”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del “movimento legge rifiuti zero”

Riscrivere la nuova legge sui “disastri ambientali”: a rischio il principio “chi inquina paga”.

Il Movimento Legge Rifiuti Zero ritiene fondate le preoccupazioni espresse da diversi giuristi ambientali che hanno sollevato critiche e perplessità in relazione allo stravolgimento in atto delle norme penali e delle stesse procedure in vigore a tutela in particolare dei reati di “disastro ambientale”: il Movimento condivide per questo il giudizio negativo sull’impianto legislativo proposto. Il Movimento Legge Rifiuti Zero invita dunque ad attivarsi nei confronti dei membri del Parlamento ed alla mobilitazione per evitare che la legge passi nella versione attuale. Occorre a nostro avviso varare norme legislative efficaci ed applicabili, e che non mettano a rischio la tutela della salute e dell’ambiente specie nei contesti processuali più a rischio come quello dell’ILVA di Taranto. Infatti definire il “disastro” come “alterazione irreversibile dell’equilibrio dell’ecosistema” quando quasi mai, per fortuna, il danno ambientale si rivela tale o prevedere un evento dannoso solo nel caso che il ripristino sia “particolarmente oneroso” e conseguibile solo con “provvedimenti eccezionali” è di fatto limitare l’applicazione del “disastro innominato” (previsto dall’art. 434 del codice penale, comma primo). Questa norma ha consentito sinora di contrastare i reati ambientali di particolare pericolosità potenziale anche in assenza dell’”evento-disastro”, come nel caso dell’amianto o dell’inquinamento da incenerimento con dispersione atmosferica di nano-particelle come diossine, PCB o metalli pesanti o con inquinamento da combustibili fossili, il disastro può restare “invisibile” a lungo prima che emergano i segnali della compromissione dell’ambiente e della salute della collettività, sebbene se ne conosca già perfettamente la pericolosità sulla salute pubblica e sull’ambiente. Ricordiamo che nella proposta di Legge Rifiuti Zero n. 1647, depositata alla Camera sin da fine ottobre 2013, abbiamo inserito un apposito articolo n. 21 per il reato di “danno ambientale” allo scopo di definire e rafforzare la pena e soprattutto le norme in materia di risarcimento e di bonifica a carico dei soggetti causa del danno stesso. Abbiamo infatti ritenuto che non fosse opportuno andare a modificare le norme che ancora oggi consentono di perseguire tali reati per inserire ulteriori specifiche o casistiche particolari che invece di migliorarne l’efficacia sono di fatto impugnate come armi di difesa per affossare i procedimenti giudiziari. Invitando quindi i firmatari a rivedere totalmente in Senato il testo, chiediamo a tutti di aderire alla raccolta firme lanciata on-line d

a Peacelink firmando ed invitando a firmare al link http://chn.ge/1mhjXOg . Per approfondimenti: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/26/ddl-reati-ambientali-la-legge-che-fa-saltare-i-processi-e-la-grande- industria-ringrazia/962184/ http://www.peacelink.it/ecologia/a/40120.html http://www.dirittoambiente.net/file/news_3076.pdf MOVIMENTO LEGGE RIFIUTI ZERO www.leggerifiutizero.it leggerifiutizero@gmail.com20140520-165750-61070822.jpg

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Emergenza rifiuti in Calabria: la rete in difesa del territorio chiede che “si dimettano Pugliano e Scopelliti”

di Giuseppe Candido

La Calabria non è una pattumiera! Domani, 6 Giugno una giornata di confronto tra comitati, associazioni e movimenti in difesa del territorio, per chiedere le dimissioni dell’assessore regionale all’ambiente e del presidente Scopelliti.

Difendiamo la Calabria è una rete di comitati e associazioni ecologiste che si batte per la difesa del territorio. Legge rifiuti zero, acqua bene comune e presidi sul territorio per verificare la legalità dello stoccaggio dei rifiuti nella nostra regione sono le battaglie che “Rete difesa del territorio” porta avanti ormai dal 2009. Cittadine e cittadini, ma anche associazioni di volontariato, culturali ed ecologiste che, insieme, sostengono questo “movimento” d’idee e di persone.

L’appuntamento è per domani, 6 giugno 2013, all’Università della Calabria, al “cubo” numero 18 dove c’è il ponte coperto del parcheggio di linguistica. Alle ore 17.30 inizierà il dibattito sulla legge rifiuti zero che, anche noi di Abolire la miseria della Calabria sosteniamo e, a seguire, per una legge sul ritorno alla pubblicizzazione dei servizi essenziali e sull’importanza delle bonifiche dei siti inquinati calabresi. Si parlerà del caso della “Legnochimica” e, sul ciclo dei rifiuti, la testimonianza di Scala Coeli e le specifiche delle condizioni calabresi dopo sedici anni, ormai quasi diciassette, di commissariamento dell’emergenza.

Chi per lavoro o per altri impegni non potrà essere fisicamente presente potrà lo stesso seguire il dibattito-confronto e gli interventi programmati perché il tutto sarà trasmesso in diretta su “FuoriOndaRadio”.

Alle 22.00, al termine del dibattito una serata di “musica collettiva” a sostegno della “causa ambientale” con un palco aperto “a chiunque voglia suonare, cantare, ballare o semplicemente far rumore”. La Calabria non è una pattumiera è lo slogan dell’appello diffuso su internet per convocare la manifestazione: “Le strade ancora cariche di immondizia” scrivono gli organizzatori – “esemplificano in maniera evidente che la fallimentare gestione del ciclo dei rifiuti continua anche dopo la fine del commissariamento. Infatti, dopo 16 anni di emergenza e circa 2 miliardi spesi, il ritorno alla competenza regionale non ha apportato nessun miglioramento. Finora infatti la raccolta differenziata è stata ostacolata proprio dall’ufficio del commissariamento all’emergenza ambientale che, agendo in deroga alle leggi ordinarie, ha di fatto incentivato un modello di gestione dei rifiuti basato su inceneritori e sull’apertura di nuove mega-discariche. La salute dei cittadini è stata subordinata al profitto di quei privati che hanno fatto del nostro territorio una fonte di speculazione. Impianti inquinanti e discariche abusive o non bonificate tuttora in uso sono solo una parte della devastazione ambientale della nostra regione. Infatti, la Calabria è ricca di siti inquinati che da tempo richiedono una messa in sicurezza. Per diversi siti, inoltre, risultano nemmeno essere censite le certificazioni necessarie per valutare il danno ed avviare le adeguate bonifiche. Questa è la riprova della linea politica della regione rispetto la tutela della salute e della questione ambientale del nostro territorio. In questa direzione va anche la bozza di piano regionale sui rifiuti e soprattutto il nuovo decreto del presidente Scopelliti che, oltre a riproporre la costruzione di nuove discariche e impianti, dispone il pericoloso sversamento del rifiuto tal quale in discarica. I modelli virtuosi quali la riduzione del rifiuto attraverso il riciclo e il riutilizzo per mezzo la raccolta porta a porta spinta non sono affatto presi in considerazione. La salute, l’ambiente non sono tematiche di cui possiamo disinteressarci. La partecipazione attiva di comitati e cittadini è la più efficace forma di contro e difesa dei nostri territori. Per questo, chiamiamo tutti i cittadini, le associazioni e i movimenti a incontrarsi insieme per confrontarsi sul futuro del nostro territorio.”

Il testo, per la Rete in Difesa del Territorio “F. Nistico”, è firmato dalle associazioni “Ingegneria Senza Frontiere” di Cosenza, “Laboratorio Politico P2 Occupata”, “Ateneo Controverso”, “Pensierolibero Unical”, “Associazione Crocevia”, dal Comitato Ro.Mo.Re. e dal “comitato No Megadiscarica Castrolibero” .

Cosa chiedono?

Legge sui rifiuti per la Calabria sul modello di quella di iniziativa popolare “Rifiuti Zero, perché – si legge – “Manca una legge quadro che tratti la gestione del ciclo dei rifiuti. A questo proposito, traendo spunto dal progetto Rifiuti zero entro il 2020, proponiamo questo progetto di legge che possa produrre un modello virtuoso, attraverso il riciclo, il riutilizzo e l’abbattimento della produzione di materiali non riciclabili e inquinanti”.

Una legge sull’acqua pubblica perché “l’esito dei referendum ci ha spinti a immaginare una proposta di legge dal basso che ri-pubblicizzi la gestione dei servizi idrici e la bonifica delle falde acquifere e dei bacini”.

La ri_pubblicizzazione di tutti i servizi essenziali e la bonifica dei siti inquinati perché, si legge testualmente, “la Calabria è ricca di siti inquinati che da tempo richiedono una messa in sicurezza. Occorre provvedere ad una certificazione di tutti i siti da bonificare e procedere subito ad una messa in sicurezza e avviare immediatamente le adeguate bonifiche”.

Si dimettano Scopelliti e Pugliano. Secondo gli organizzatori, che denunciano le responsabilità della politica regionale sui temi che riguardano direttamente l’ambiente, la Giunta guidata da Giuseppe Scopelliti avrebbe “dimostrato di tutelare ben altri interessi piuttosto che quelli riguardanti la salute pubblica e la difesa dell’ambiente. Per questo, è imprescindibile partire dalle dimissioni di chi in questi ultimi anni si è reso colpevole di questa cattiva gestione, per costruire dal basso un modello basato sul controllo e la partecipazione dei cittadini.

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Il reddito minimo di cittadinanza e, per la Calabria, i rifiuti come risorsa per abolire la miseria

Intervista a Paolo Parentela, Deputato catanzarese del Movimento fondato da Beppe Grillo  / Dalla Camera al tavolino con disinvoltura perché non siamo gente che fa politiche dietro il computer

di Giuseppe Candido

 

 

 

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On.le Paolo Parentela (Movimento 5 Stelle – Beppe Grillo)

 

Lo scorso 15 marzo il nuovo Parlamento della XVII legislatura si è ufficialmente insediato e, tra la schiera dei nuovi eletti del Movimento 5 Stelle, c’è anche il neo Onorevole Paolo Parentela, attivista grillino del movimento catanzarese che, non stanco della settimana parlamentare appena trascorsa e che tra l’altro li ha visti impegnati nell’occupazione nonviolenta della Camera dei Deputati per chiedere l’istituzione delle Commissioni Parlamentari subito, sabato 13 aprile alle 17 e 30, è a Catanzaro, in Piazza Prefettura, insieme agli altri attivisti per “mantenere il contatto con la gente” e far conoscere ai cittadini il “piano rifiuti zero” che il movimento propone per la Calabria per uscire dall’emergenza rifiuti che dura ormai da 16 anni.

 ***

Per abolire la miseria anche in Calabria, il Movimento 5 Stelle cosa propone adesso che è in Parlamento?

I punti prioritari che stiamo mettendo in chiaro, soprattutto in questo periodo d’avvio di legislatura, sono i famosi 20 punti dell’agenda Grillo che abbiamo “sbandierato” durante la campagna elettorale. E tra questi c’è, ovviamente, il reddito di cittadinanza che riteniamo fondamentale per far ripartire tutto il Paese e, assieme, la Calabria che, come tutti sappiamo, ha livelli di disoccupazione alle stelle! Soprattuto quella giovanile. Dare l’opportunità, anche ai cittadini Calabresi, di avere un reddito di cittadinanza e non farli arrivare alla miseria. In modo tale da dargli una boccata d’aria, un po’ d’ossigeno a chi ne ha più bisogno. E da li poi ripartire dandogli la possibilità, anche attraverso dei corsi di formazione, in quei settori che, come movimento, riteniamo siano fondamentali per la Calabria: il turismo e l’agricoltura. Sul Piano nazionale stiamo dando priorità ai famosi 20 punti dell’agenda Grillo: reddito di cittadinanza, abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e rimborsi elettorali, la possibilità di fare un referendum sull’euro, l’abolizione delle Province e tutti gli altri punti che sono pubblicati sul blog di Beppegrillo.it.

E sulla scuola pubblica? Il M5S ha nel programma l’abolizione di tutti i provvedimenti sulla scuola fatti a partire dalla riforma “Gelimini” in poi. In pratica volete abolire i tagli alla scuola fatti in questi anni: questi punti credi potranno essere attuati in questo parlamento o credi che si dovrà metterli in un secondo piano?

No, assolutamente. L’abolizione dei tagli alla riforma Gelmini che abbiamo promesso non saranno messi in un secondo piano: saranno sicuramente attuati. Adesso stiamo dando soltanto delle priorità che, appunto, sono i famosi venti punti: subito dopo lavoreremo su tutti gli altri punti che sono necessari per lo sviluppo di questo Paese. Siccome ci dicono sempre da dove prendiamo i soldi, allora stiamo cercando di recuperare la fattibilità economica per queste proposte. Una volta che avremo fatto questi tagli selettivi e mirati sulla spesa pubblica potremo pensare di attuare anche le nostre proposte per quanto riguarda l’Istruzione e la ricerca. Per esempio abolendo le spese militari, da li possiamo ricavare un grande budget per finanziare la ricerca e la scuola pubblica. Questa la nostra visione, che non è da qui a domani, ma da qui a trent’anni. Cerchiamo di guardare ai problemi con una visione più aperta e ampia.

I Parlamentari del Movimento 5 Stelle rinunciano a una parte dello stipendio ma lavorano anche il sabato? Dopo una settimana alle Camere con occupazioni e dirette streaming, oggi sei qui in Piazza Prefettura, a Catanzaro, a raccogliere firme con gli altri attivisti del movimento. Un metodo di lavoro?

Ma è normale! Ovviamente noi ci teniamo a rimanere sempre in contatto col territorio anche per contrastare l’accusa che ci rimuovono un po’ tutti: dicono che siamo sempre dietro un computer e facciamo la nostra attività politica solo dietro una tastiera. Questo evidentemente non è vero perché già da prima di venire eletti, da quando abbiamo costituito i Meetup, noi siamo sempre stati sul territorio con i nostri banchetti, come nel caso dei V Day, e come per tutte le altre lotte che facciamo sul territorio. Lo abbiamo fatto e lo continueremo a fare non solo in campagna elettorale ma, soprattutto, dopo la campagna elettorale. Sempre, perché vogliamo mantenere questo rapporto sul territorio e io, siccome avevo l’opportunità di scendere (in Calabria ndr) per questo fine settimana, sono venuto.

E state raccogliendo le firme per …

Le firme le stiamo raccogliendo per avviare la petizione contro la situazione attuale dei rifiuti. Siamo in emergenza da più di quindici anni, abbiamo speso più di un miliardo e mezzo di euro per non risolvere il problema, e abbiamo consegnato alle amministrazioni comunali e al Consiglio regionale, la nostra proposta in materia di rifiuti che, lo voglio ricordare, è una proposta che va verso l’obiettivo “rifiuti zero”; una strategia che non ci siamo inventati noi su due piedi ma che sta già prendendo piede in molte parti del nostro pianeta ed è facilmente attuabile!

Un modello di ciclo integrato senza inceneritori?

Per noi si può fare una politica che consideri i rifiuti non più un problema ma una risorsa. Si può fare, con la riduzione dei rifiuti alla fonte, la raccolta differenziata porta a porta e il trattamento meccanico biologico a freddo per la parte non differenziabile in alternativa agli inceneritori. Per noi si può fare e, proprio da questo settore, si possono trarre opportunità di lavoro “verdi” soprattuto per i giovani calabresi.

Ringraziamo Paolo Parentela per la sua disponibilità e gli facciamo i nostri migliori auguri per un mandato parlamentare di giustizia e libertà

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