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Vibo Valentia, agente di polizia penitenziaria si toglie la vita

Carcere di Vibo Valentia, fonte: www.lametino.it

Nell’anno in cui ricorre il 250° anniversario della pubblicazione del volume Dei delitti e delle penequando mancano sette giorni allo scadere della sentenza Torregiani che ha visto l’Italia condannata per le inumane e degradanti galere, le morti nelle carceri italiane non si arrestano e, assieme ai detenuti, spesso i suicidi riguardano gli agenti di polizia penitenziaria.

Questa volta è successo a Vibo Valentia. Francesco Corigliano, agente capo della polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Vibo Valentia, si è tolto la vita sparandosi nel parcheggio del carcere ieri pomeriggio, verso le diciassette. A darne la notizia da Radio Carcere, trasmissione di Radio Radicale, è il giornalista Riccardo Arena, conduttore attento che nota come, dall’inizio dell’anno, sono 5 gli agenti di polizia penitenziaria morti suicidi. Uno al mese. Come redazione di Abolire la miseria costernati ci associamo al cordoglio della famiglia.

E pensare che Luigi Settembrini quando descrisse il libro di Beccaria disse che esso rappresentava “un fatto storico, perché segna il tempo in cui fu abolita la tortura e le atrocità nei giudizi criminali, e si cominciò a pensare se è proprio necessaria la pena di morte ai colpevoli”. Se visitasse le galere di oggi, leggesse la condanna della CEDU per violazione dell’articolo 3 (tortura) riportata dall’Italia, pure Luigi Settembrini sarebbe oggi triste e desolato per le sorti incivili di questo Paese.

A commentare il suicidio dell’agente e la sua possibile correlazione con le condizioni inumane e degradanti delle nostre patrie galere, assieme a Rita Bernardini c’è anche Gennarino De Fazio, calabrese e segretario della UILPE, il sindacato della polizia penitenziaria che ricorda come, in dieci anni, siano 124 gli agenti di polizia penitenziaria morti suicidi con un tasso percentuale doppio rispetto agli altri lavoratori delle forze dell’ordine. Sarà che nessun altro è costretto, durante il proprio lavoro, a torturare loro simili? La trasmissione può essere riascoltata all’indirizzo www.radioradicale.it

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