Archivi categoria: Informazione

ABORTO. L’OBIEZIONE DI COSCIENZA ORMAI NON HA PIU’ GIUSTIFICAZIONE

Di Valter Vecellio

La notizia, innanzitutto: il dottor Maurizio Silvestri, ginecologo presso l’ospedale di Spoleto, obiettore di coscienza, annuncia di aver maturato la decisione di non avvalersi di questa prerogativa che gli consente la legge, e di essere disposto a interrompere gravidanze a donne che, ovviamente, chiedono di poter usufruire di quanto previsto dalla legge 194. “Quando ho iniziato la mia professione di ginecologo ecografista”, racconta il dottor Silvestri, “avevo scelto di non praticare aborti, era stato un po’ ‘mettermi alla finestra’ perché pur essendo laico, non cattolico ero convinto che comunque c’era tra i colleghi chi si faceva carico del problema. Poi c’è stato l’incontro con un’ostetrica che dopo 42 anni di servizio, al momento di andare in pensione mi ha raccontato di aver visto tante donne morire di aborto clandestino. Un articolo di ‘Lancet’ dove vengono riportati dati drammatici: 47.000 casi di morte provocati nel mondo da aborti clandestini, una delle maggiori cause di morte per le donne, mi ha fatto molto riflettere, e un altro dato statistico mi ha colpito: i Paesi dove le leggi sull’interruzione volontaria di gravidanza sono più permissive, sono anche quelli dove il ricorso all’ aborto è in netta diminuzione. Poi mi ha impressionato la notizia che una donna di Padova aveva girato 23 ospedali prima di trovare la struttura dove effettuare l’interruzione, rischiando di non stare entro i 90 giorni previsti dalla legge. Tutte queste considerazioni mi hanno portato a ritirare l’obiezione, a mettermi in gioco, per non stare più alla finestra”. Continua la lettura di ABORTO. L’OBIEZIONE DI COSCIENZA ORMAI NON HA PIU’ GIUSTIFICAZIONE

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Oggi, 39 anni fa, via Fani…Qualcosa a che fare, anche, con il diritto umano e civile alla conoscenza

Di Valter Vecellio

Il 16 marzo del 1978, in via Mario Fani, un commando delle Brigate Rosse rapisce Aldo Moro e uccide la sua scorta. Moro viene poi trovato morto a via Caetani 55 giorni dopo.
A distanza di tanto tempo, e nonostante “pentiti”, dissociati, processi e commissioni parlamentari, inchieste giornalistiche e centinaia di libri, e quant’altro, della vicenda di cui secondo alcuni si sa praticamente tutto, e non c’è da sapere più nulla, le lacune e i buchi “neri” relativi a verità evidentemente indicibili e imperscrutabili, sono tante. Continua la lettura di Oggi, 39 anni fa, via Fani…Qualcosa a che fare, anche, con il diritto umano e civile alla conoscenza

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Garante dei detenuti: Ruffa, militante @RadicalParty prosegue digiuno di dialogo col presidente del Consiglio Regionale #Calabria

Dal 30 giugno 2015 la proposta di legge (la numero 34/10^ del 2015) per istituire in Calabria la figura del “Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale” -a prima firma del Presidente Nicola Irto- giace nelle stanze del Consiglio Regionale della Calabria dimenticata.

Rocco Ruffa, ingegnere e militante del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito – dopo aver sostenuto lo sciopero della fame di Rita Bernardini che lo ha poi interrotto per l’incontro con il ministro Orlando – prosegue la sua azione non violenta per chiedere una cosa molto semplice, ma evidentemente complessa per la politica calabrese: sapere che fine ha fatto la proposta di legge per istituire il Garante calabrese dei detenuti e perché, arenata in commissione dal trenta maggio 2015, non la si porta in aula per discuterla. Ricordiamo che la proposta di legge regionale per istituire la figura del Garante delle persone private della libertà personale fu presentata dall’allora consigliere regionale Nicola Irto il 13 maggio del 2015, arrivata in commissione di merito di è fermata lì il 30 giugno dello stesso anno. Pare manchi, da due anni, la scheda tecnico finanziaria.

La sua “azione nonviolenta” consiste – come lo stesso Ruffa spiega ai microfoni di Radio Radicale – in 4 giorni consecutivi di sciopero della fame con l’aggravio di un giorno di sciopero della sete ogni settimana: questa settimana si concluderà alla mezzanotte di venerdì 17 o anche prima se le persone alle quali è rivolto il mio appello vorranno prestare ascolto alla mia richiesta.

Di seguito l’audio dell’intervista a Rocco Ruffa che nei giorni scorsi aveva scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Nicola Irto.

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Strage di Ustica: la “piccola notizia” su una morte misteriosa (e tante altre ancora…)

Di Valter Vecellio (*)  

La “notizia” scivola via, tra la disattenzione dei più e l’interessata indifferenza di qualcuno; certo: viviamo giorni in cui accade di tutto e di più. Facile, dunque che il dispaccio di agenzia si perda tra le decine di altre che ogni cinque minuti viene messa in rete. In effetti, bisogna essere un po’ maniaci, per farci caso…

La “notizia” è questa: su ordine della magistratura viene riesumato dalla tomba dove riposa quel che rimane delle spoglie terrene di Mario Alberto Dettori; un signore che dirà qualcosa solo, ormai, a “maniaci”, appunto.  

Dettori era uno dei radaristi dell’aeronautica militare in servizio nella base di Poggio Ballone, in Maremma, quando avvenne la strage di Ustica, il 27 giugno 1980. Quella notte torna a casa a Grosseto e confida alla moglie: “Siamo stati a un passo dalla guerra”. Sei anni dopo, nel 1987, lo trovano impiccato sulla strada per Istia d’Ombrone, in Toscana. Non viene fatta l’autopsia e il fascicolo giudiziario in fretta e furia viene chiuso: suicidio. La famiglia di Dettori non ci crede; la figlia Barbara, appoggiandosi all’associazione antimafia Rita Atria presenta in procura a Grosseto nuove carte per riaprire il caso. I resti del maresciallo dell’aeronautica sono riesumati su disposizione della procura: “E’ avvenuto lo scorso 16 febbraio” dice la figlia, che all’epoca della scomparsa del padre aveva 16 anni. “Non abbiamo mai creduto al suicidio, mio padre non lo avrebbe mai fatto, non era proprio il tipo, e aveva tre figli piccoli. Noi siamo convinti che in quel posto non fosse solo. Vogliamo la verità”.

Più che comprensibile e giustificata aspirazione; anche se non si comprende come, a distanza di tanto tempo, le spoglie di Dettori possano dire qualcosa. Vero è che gli esami scientifici sanno fare miracoli. Non resta che attendere l’esito delle analisi che saranno eseguite presso l’Istituto di medicina legale di Siena. Attendere e ricordare.

Dettori era uno dei testimoni chiave dell’inchiesta sul DC9 dell’Itavia che la sera del 27 giugno 1980 si inabissa con le 81 persone che erano a bordo. Continua la lettura di Strage di Ustica: la “piccola notizia” su una morte misteriosa (e tante altre ancora…)

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NON DITE ALLA BINDI CHE VOLTAIRE È MASSONE

di VALTER VECELLIO

Con tutto il rispetto possibile, e senza dimenticare gli illustri adepti del passato, dall’eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi al radicale sindaco di Roma Ernesto Nathan, se oggi accade che dei signori, nel loro tempo libero, si dilettano con grembiulini, compassi, e grandi architetti dell’universo, per quanto tutto possa risultare ridicolo e anacronistico, alla fine è affar loro. Ognuno si diverte e impiega il suo tempo che può e come sa. Se oltre grembiulini, compassi e architetti universali, come spesso accade in queste confraternite, fanno “affari” e si sostengono tra loro, diventa cosa penale se si viola qualche legge; ma si tratta appunto di comportamenti concreti, e non di affiliazione in quanto tale, da mettere sotto osservazione e controllo. Continua la lettura di NON DITE ALLA BINDI CHE VOLTAIRE È MASSONE

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La mala educatión … e la scuola delle lamentele che non c’è

Scorretto verso i Prof l’articolo di Gurrado che parla della scuola come “mondo della lamentela”. Sicuramente non può essere considerato un’inchiesta.

Lunedì 9 gennaio il Foglio ha pubblicato quella che nell’occhiello viene definita “inchiesta” sulla scuola. In realtà di inchiesta l’articolo di Antonio Gurrado ha ben poco. Pubblichiamo di seguito la replica inviata al Foglio dal nostro direttore editoriale (che sulla scuola ne ha scritte tante), con la speranza che la pubblichino con stessa evidenza.


di Giuseppe Candido

Gentile direttore Claudio Cerasa,

Stando al vocabolario Treccani, la parola “inchèsta”, dovrebbe essere generalmente riferita a un’indagine “svolta oralmente o per iscritto per determinare lo stato oggettivo di fatti, situazioni”; in particolare un’inchiesta giornalistica, dovrebbe esser “condotta da giornalisti su aspetti o fatti particolari della vita pubblica, a scopo di informazione dei lettori e spesso anche con intenti di polemica politica o sociale”.
La polemica, dunque ci sta tutta. E non dimentichiamo che quando si pecca, si può farlo con parole, opere, ma anche con “semplici” omissioni.
Ciò premesso mi consenta di dissentire con quanto riportato nella “inchiesta” di Antonio Gurrado pubblicata su Il Foglio lunedì 9 gennaio col titolo (in prima) “La mala educatiòn” con cui l’autore, insegnante fresco di conferma in ruolo, – “marziano nel sistema d’istruzione” – come lui stesso afferma di essere, pretende di spiegarci -da Candido- “i” “perché la nostra scuola è diventata il più grande incubatore di delegittimazione sociale”: battaglia contro il merito (dei prof che non vogliono farsi valutare da nessuno, ndr ma fortemente sottinteso), presidi senza poteri (poverini, ndr) e riforme impossibili”. Continua la lettura di La mala educatión … e la scuola delle lamentele che non c’è

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Caro dottor Caselli …

Come dice il detto popolare: “Il mondo è bello perché ognun si guida il suo cervello”. Ed è bello anche quando il cervello manca, o quando questo cervello è stellarmente lontano dal nostro dire, pensare, “sentire”.

Di Valter Vecellio

Valter Vecellio, redattore TG2 e direttore di Notizie Radicali

Esempio di questa “bellezza” (e di questo cervello) è quasi ogni articolo pubblicato su “Il Fatto quotidiano”, e recentemente un intervento di Gian Carlo Caselli, già magistrato impegnato in una quantità di inchieste su terrorismo e mafia. In pensione, Caselli prosegue il suo impegno e gli va riconosciuta una coerenza tra il suo dire e il suo fare, e il suo dire e fare di “ieri” con quello di “oggi”. Si può dissentire (e si dissente), ma certo Caselli non è persona buona per tutte le stagioni. La sua è “una” stagione, ed a quella stagione coerentemente è fedele. Continua la lettura di Caro dottor Caselli …

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UN VAGO SENSO DI CUPEZZA E INQUIETUDINE CHE NON SO FINO A CHE PUNTO SIA GIUSTIFICATO

Di Valter Vecellio

La premessa, necessaria e fondamentale, è che non bisogna tirare conclusioni affrettate; è già capitato , in passato neppure troppo passato che qualcosa di vischioso ed oscuro sia agitato ed enfatizzato per fini diversi da quelli che vengono dichiarati ufficialmente e che appaiono; e non escludiamo che ci sia una buona dose di imbecillità, a monte di tutto; per dirla tutta: può benissimo essere una enorme, ennesima, bufala; ce ne sono state parecchie di mega-maxi-inchieste poi miseramente dissolte come bolle d’aria; a me stesso e tutti ricordo, per esempio quella di quasi vent’anni fa, battezzata “Phoney Money”; vi si applicò con zelo il pubblico ministero di Aosta David Monti; si parlò anche allora di “società occulta devastante che condizionava le istituzioni”, e vi si volle infilare dentro mezzo mondo, fino alla Casa Bianca… Chi ha un po’ di memoria ricorderà poi le inchieste di indimenticabili Agostino Cordova, Alfredo Ormanni, Luigi De Magistris; e fermiamoci a questi tre. Chissà questa, “esplosa” oggi, e di cui con grande enfasi parlano telegiornali, scrivono siti e domani i giornali le riserveranno, immagino, intere paginate. Continua la lettura di UN VAGO SENSO DI CUPEZZA E INQUIETUDINE CHE NON SO FINO A CHE PUNTO SIA GIUSTIFICATO

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#Capodanno. Visita del partito Radicale al carcere di Crotone

01 gennaio 2017 – Visita alla Casa circondariale di Crotone

Direttore: Dott.ssa Maria Laura Mendicino; Comandante: Commissario dottor Giuseppe Laforgia. (non presenti al momento della visita)

Delegazione del PRNTT: Giuseppe Candido, Ernesto Mauro, Rocco Ruffa.

Come da programma alle ore 8:55 ci presentiamo alla porta della Casa circondariale di Crotone. Aperto dal 1983, l’istituto è stato chiuso per lavori dal 2010 al 2014. Al gabbiotto di presidio al cancello d’ingresso non c’è nessuno e i pulsanti del citofono sono stati strappati dal tempo e dall’usura. Continua la lettura di #Capodanno. Visita del partito Radicale al carcere di Crotone

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Candido e Ruffa (Partito Radicale NTT): Natale, Santo Stefano e Capodanno ancora in visita nelle carceri calabresi come ci ha insegnato Marco Pannella.

<<Marco Pannella non c’è più, ma anche quest’anno, nell’ambito di una più ampia iniziativa nazionale del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito che coinvolgerà un totale di 40 istituti penitenziari che saranno visitati da esponenti e militanti del Partito della Nonviolenza, in Calabria, come ci ha insegnato a fare Marco, la mattina di Natale visiteremo i detenuti della Casa circondariale di Vibo Valentia, a Santo Stefano, il 26 dicembre, saremo in visita alla casa circondariale di Cosenza e, a Capodanno, visiteremo i detenuti nella casa circondariale di Crotone>>. Continua la lettura di Candido e Ruffa (Partito Radicale NTT): Natale, Santo Stefano e Capodanno ancora in visita nelle carceri calabresi come ci ha insegnato Marco Pannella.

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