Il cinema e il giornale

di Maria Elisabetta Curtosi

 

Il cinema aveva provocato un terremoto nel sistema della comunicazione, già nel 1915-18 aveva fatto la sua apparizione nel mondo giornalistico con l’affermazione del “giornale cinematografico” che portava le immagini della guerra e i volti dei soldati in tutti i paese industrializzati. Nel 1919 Pasquale Parisi nel suo libro “Il giornale e il giornalismo” scriveva: << Nel passato le guerre si combattevano e si vincevano col valore dei condottieri, con lo slancio e l’eroismo dei soldati e con le armi che, di guerra in guerra, si andavano trasformando, perfezionando e moltiplicando. L’ultima grande guerra, nella quale quasi tutti i popoli della terra sono stati in vario modo travolti, ha gettato nel furore della battaglia molte armi nuove e tutte le conquiste della scienza e della civiltà; ma un arma inusitata, formidabile invincibile è stata impegnata; un’arma che ha costituito una forza indomabile, da non potersi contenere né valutare, e quest’arma è stata il Giornale …>>. Così è stata data la possibilità alla gente di vedere le immagini vere, tuttavia “trattate”, censurate e controllate in modo tale che la verità voluti si identificasse con il realismo inoppugnabile di ciò che passava sullo schermo.

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