di Maria Elisabetta Curtosi
L’attenzione delle lettrici e dei lettori si è spesso concentrata solo sulle raccomandazioni da usare quando si scrive, forse perché è più facile presa o perché la parte più operativa, certo le raccomandazioni non sono da intendere nel loro autentico significato se estraniate dal conteso che la precede. La rilevazione delle dissimmetrie non intende essere una sterile e lamentosa protesta fine a sé stessa, ma piuttosto vuole essere documentazione di una situazione che si ritiene debba cambiare. La lettura dovrebbe suscitare, in particolare nelle donne, un senso di fastidio convinto per come la lingua le condiziona, oscura, occulta.
A questo punto acquistano il giusto significato le raccomandazioni, le quali non vogliono rappresentare una rivoluzione linguistica, né la cancellazione di una lingua per inventarla un’altra. Esse suggeriscono una scelta più attenta delle forme grammaticali e sintattiche, e magari richiedono un po’ di innovazione. Ma tutte le società hanno avuto bisogno di innovatori e di innovatrici per progredire.