di Giuseppe Candido
La Calabria non è una pattumiera! Domani, 6 Giugno una giornata di confronto tra comitati, associazioni e movimenti in difesa del territorio, per chiedere le dimissioni dell’assessore regionale all’ambiente e del presidente Scopelliti.
Difendiamo la Calabria è una rete di comitati e associazioni ecologiste che si batte per la difesa del territorio. Legge rifiuti zero, acqua bene comune e presidi sul territorio per verificare la legalità dello stoccaggio dei rifiuti nella nostra regione sono le battaglie che “Rete difesa del territorio” porta avanti ormai dal 2009. Cittadine e cittadini, ma anche associazioni di volontariato, culturali ed ecologiste che, insieme, sostengono questo “movimento” d’idee e di persone.
L’appuntamento è per domani, 6 giugno 2013, all’Università della Calabria, al “cubo” numero 18 dove c’è il ponte coperto del parcheggio di linguistica. Alle ore 17.30 inizierà il dibattito sulla legge rifiuti zero che, anche noi di Abolire la miseria della Calabria sosteniamo e, a seguire, per una legge sul ritorno alla pubblicizzazione dei servizi essenziali e sull’importanza delle bonifiche dei siti inquinati calabresi. Si parlerà del caso della “Legnochimica” e, sul ciclo dei rifiuti, la testimonianza di Scala Coeli e le specifiche delle condizioni calabresi dopo sedici anni, ormai quasi diciassette, di commissariamento dell’emergenza.
Chi per lavoro o per altri impegni non potrà essere fisicamente presente potrà lo stesso seguire il dibattito-confronto e gli interventi programmati perché il tutto sarà trasmesso in diretta su “FuoriOndaRadio”.
Alle 22.00, al termine del dibattito una serata di “musica collettiva” a sostegno della “causa ambientale” con un palco aperto “a chiunque voglia suonare, cantare, ballare o semplicemente far rumore”. La Calabria non è una pattumiera è lo slogan dell’appello diffuso su internet per convocare la manifestazione: “Le strade ancora cariche di immondizia” scrivono gli organizzatori – “esemplificano in maniera evidente che la fallimentare gestione del ciclo dei rifiuti continua anche dopo la fine del commissariamento. Infatti, dopo 16 anni di emergenza e circa 2 miliardi spesi, il ritorno alla competenza regionale non ha apportato nessun miglioramento. Finora infatti la raccolta differenziata è stata ostacolata proprio dall’ufficio del commissariamento all’emergenza ambientale che, agendo in deroga alle leggi ordinarie, ha di fatto incentivato un modello di gestione dei rifiuti basato su inceneritori e sull’apertura di nuove mega-discariche. La salute dei cittadini è stata subordinata al profitto di quei privati che hanno fatto del nostro territorio una fonte di speculazione. Impianti inquinanti e discariche abusive o non bonificate tuttora in uso sono solo una parte della devastazione ambientale della nostra regione. Infatti, la Calabria è ricca di siti inquinati che da tempo richiedono una messa in sicurezza. Per diversi siti, inoltre, risultano nemmeno essere censite le certificazioni necessarie per valutare il danno ed avviare le adeguate bonifiche. Questa è la riprova della linea politica della regione rispetto la tutela della salute e della questione ambientale del nostro territorio. In questa direzione va anche la bozza di piano regionale sui rifiuti e soprattutto il nuovo decreto del presidente Scopelliti che, oltre a riproporre la costruzione di nuove discariche e impianti, dispone il pericoloso sversamento del rifiuto tal quale in discarica. I modelli virtuosi quali la riduzione del rifiuto attraverso il riciclo e il riutilizzo per mezzo la raccolta porta a porta spinta non sono affatto presi in considerazione. La salute, l’ambiente non sono tematiche di cui possiamo disinteressarci. La partecipazione attiva di comitati e cittadini è la più efficace forma di contro e difesa dei nostri territori. Per questo, chiamiamo tutti i cittadini, le associazioni e i movimenti a incontrarsi insieme per confrontarsi sul futuro del nostro territorio.”
Il testo, per la Rete in Difesa del Territorio “F. Nistico”, è firmato dalle associazioni “Ingegneria Senza Frontiere” di Cosenza, “Laboratorio Politico P2 Occupata”, “Ateneo Controverso”, “Pensierolibero Unical”, “Associazione Crocevia”, dal Comitato Ro.Mo.Re. e dal “comitato No Megadiscarica Castrolibero” .
Cosa chiedono?
Legge sui rifiuti per la Calabria sul modello di quella di iniziativa popolare “Rifiuti Zero”, perché – si legge – “Manca una legge quadro che tratti la gestione del ciclo dei rifiuti. A questo proposito, traendo spunto dal progetto Rifiuti zero entro il 2020, proponiamo questo progetto di legge che possa produrre un modello virtuoso, attraverso il riciclo, il riutilizzo e l’abbattimento della produzione di materiali non riciclabili e inquinanti”.
Una legge sull’acqua pubblica perché “l’esito dei referendum ci ha spinti a immaginare una proposta di legge dal basso che ri-pubblicizzi la gestione dei servizi idrici e la bonifica delle falde acquifere e dei bacini”.
La ri_pubblicizzazione di tutti i servizi essenziali e la bonifica dei siti inquinati perché, si legge testualmente, “la Calabria è ricca di siti inquinati che da tempo richiedono una messa in sicurezza. Occorre provvedere ad una certificazione di tutti i siti da bonificare e procedere subito ad una messa in sicurezza e avviare immediatamente le adeguate bonifiche”.
Si dimettano Scopelliti e Pugliano. Secondo gli organizzatori, che denunciano le responsabilità della politica regionale sui temi che riguardano direttamente l’ambiente, la Giunta guidata da Giuseppe Scopelliti avrebbe “dimostrato di tutelare ben altri interessi piuttosto che quelli riguardanti la salute pubblica e la difesa dell’ambiente. Per questo, è imprescindibile partire dalle dimissioni di chi in questi ultimi anni si è reso colpevole di questa cattiva gestione, per costruire dal basso un modello basato sul controllo e la partecipazione dei cittadini.