Ora tocca a loro (sic!)

di Giuseppe Candido

Ci vuole le faccia tosta per dire che ora, proprio loro che l’hanno causato, ci salveranno dal disastro. Dopo il caos dei rifiuti per le strade delle città e dei paeselli calabresi, peraltro non ancora cessato, e dopo la rabbia dei Sindaci del catanzarese autoconvocatisi in protesta dal commissario per l’emergenza Speranza, che già il cognome la dice tutta su un’emergenza che ormai dura da più di sedici anni, oggi ci tocca la vera notizia: dopo sedici anni di commissariamento e oltre un miliardo di euro gettati letteralmente in fumo come ci dimostrano quei cumuli di rifiuti per le strade e le discariche stracolme, il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ha firmato l’ordinanza che prevede di “favorire e regolare il subentro” della Regione Calabria nelle competenze affidate per sedici anni all’Ufficio del Commissario. In pratica, tradotto dal politichese, l’emergenza resta tragicamente sotto gli occhi di tutti ma, d’ora in poi, toccherà alla Regione e al suo Presidente Giuseppe Scopelliti risolvere il problema rifiuti. Però, per cercare di capire bene, bisogna fare un passo indietro e ricordarsi come, durante i sedici anni di commissariamento dell’emergenza rifiuti in Calabria, più volte lo stesso Ufficio del Commissario sia stato guidato dal Presidente della Regione in carica al momento. È stato il caso di Agazio Loiero, nominato Commissario per l’emergenza rifiuti in Calabria quando al Governo c’era Romano Prodi ed è stato il caso del governatore Chiaravalloti delegato a presiedere l’Ufficio del Commissario per l’emergenza rifiuti durante il governo Berlusconi. E bisogna ricordare quando, nel 2007, il prefetto Antonio Ruggiero abbandona la guida dell’Ufficio appena affidatogli denunciando, nella sua relazione, i 41 dipendenti fantasma e bilanci di milioni di euro fatti su foglietti che ci valsero la penna di Gian Antonio Stella sulla prima pagina sul Corriere della Sera. Siamo ormai nel 2013 e ancora oggi, nel piano rifiuti, non si parla di trattamento meccanico biologico dei rifiuti come alternativa agli inceneritori, non si parla e, soprattutto, non si attua la raccolta differenziata porta a porta né tantomeno una politica incentivante il ciclo produttivo a rifiuto zero. Parlano solo di chi avrà le competenze di gestire quello che prima gestiva l’Ufficio del Commissario, pur rendendosi conto, sotto sotto, che di grana si tratta. Se proprio volessero raccontarla tutta ai propri lettori, i giornali e i media calabresi, soprattutto quelli che prendono il finanziamento pubblico per l’editoria, dovrebbero ricordare al Presidente Scopelliti, quando questi afferma candidamente che “Ora tocca a noi”, come se la politica calabrese non c’entrasse nel disastro che è sotto gli occhi di tutti e stigmatizza pure che “L’emergenza c’è, ma è colpa di chi non ha pianificato”, che proprio lui era tra quelli che non hanno pianificato. Che anche lui fa parte di quella classe dirigente di questo Paese, nazionale e regionale, che non è stata in grado di governare i fenomeni. Dimentica Scopelliti di essere stato già Sindaco di Reggio Calabria oltreché consigliere Regionale ai tempi del Presidente Chiaravalloti. Anche lui dovrebbe quindi, come classe dirigente di questa Regione, assumersi la responsabilità di un palese fallimento. Ma la miseria dell’informazione c’è, ed è anche calabra!

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