di Giuseppe Candido
Londra comincia a domandarsi il perché Giuliano Ferrara continui a liberare le sue sciocchezze “speciali” dai microfoni del servizio pubblico radiotelevisivo italiano “millantando” di parlare da una città europea, liberale e democratica. Nel giorno stesso in cui il governo affossa ufficialmente il Nucleare Giuliano Ferrara, col suo “messaggio” odierno (25 maggio 2011) da radio Londra, pur di sostenere sempre, e a spada tratta, il Presidente del Consiglio preferito si muove pericolosamente sul parallelismo con il duce e ricorda come, dopo aver governato per un ventennio, Benito Mussolini fu “fatto fuori” dall’interno dello stesso regime il 25 luglio del ’43. Il partito unico del fascio fece fuori – ricorda ancora Ferrara – da un ordine del giorno votato dal suo stesso partito. “Berlusconi è molto diverso da Mussolini” si affretta a precisare (ha evitato di allearsi con Hitler anche se ha stretto un patto di amicizia con Gheddafi e con Putin ci va a braccetto) ma, spiega ancora il Ferrara, “vive anche lui una sorta di permanente 24 luglio”. Dopo Gianfranco Fini oggi che in gioco c’è Milano, la città in cui Berlusconi è nato anagraficamente e politicamente, la città da cui sono partite le televisioni commerciali, oggi il rischio – secondo Ferrara – è che gli amici più vicini (leggisi Lega anche se la parola è stata dal Ferrara abilmente evitata) riescano a farlo fuori. Secondo l’autorevole giornalista de il Foglio, Berlusconi deve farsi venire un’idea. Una sorta di “piano B” per portare la legislatura al suo naturale termine. Giustizia? Lavoro? Legge elettorale? Ferrara non specifica l’idea che Berlusconi dovrebbe avere. Fa intendere, però, di averla lui stesso un’idea. Ci viene il dubbio che l’idea non voglia suggerirgliela lui.