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Nel 150° dell’Italia Unita … il nuovo numero di ALM per un buon 2011

Care amiche e cari amici di Abolire la miseria della Calabria,

a nome della redazione auguro a tutti voi, nel 150° dell’Italia Unita, un felice 2011 ricco di cultura e culturalmente ricco. E lo faccio con il nuovo numero. Ancora una volta in “copia omaggio” grazie anche al contributo della Provincia di Catanzaro offerto all’associazione di volontariato culturale Non Mollare e da noi interamente dedicato all’Unità d’Italia ed al ruolo che per essa ebbe il Mezzogiorno d’Italia e la Calabria in particolare. A breve pubblicheremo anche l’inserto speciale. Intanto buona lettura a tutti con “otto pagine di cultura” ed AUGURI!

Uno speciale ringraziamento al Presidente Napolitano che dà ascolto ai giovani e che, lo scorso 8 giugno 2010 con nota ufficiale del Segretario Generale Pasquale Cascella (Prot. SGPR del 11/06/2010 n°0062663 P), nel renderci nota la possibilità di utilizzare il testo dell’Intervento del Presidente tenuto all’Accademia Nazionale dei Lincei, ci ha ufficialmente <<Rappresentato i sensi della considerazione del Presidente Giorgio Napolitano per l’iniziativa di dedicare un numero del periodico “Abolire la miseria della Calabria” al tema del Mezzogiorno nel centocinquantenario dell’Unità d’Italia>>. Ovviamente siamo orgogliosi di tutto ciò e, nello stesso tempo, increduli e lusingati di questo riconoscimento. Grazie davvero Presidente Napolitano, garante della nostra costituzione, e un augurio per un buon 2011 con meno suicidi nelle carceri.

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Considerazioni demografiche

di Salvatore Colace
La popolazione mondiale sta invecchiando in maniera abbastanza rapida: in Europa gli ultra sessantacinquenni rappresenteranno nel 2020 più del 25% della popolazione totale. In Italia la situazione è ancora più critica: gli ultrasessantenni sono già al livello del 34%. Questo netto cambiamento demografico- legato all’allungamento della vita e a una riduzione della natalità, rende urgente l’adozione di interventi che assicurano una vecchiaia attività e dignitosa agli anziani, evitando il rischio emarginazione e facendo in modo che essi continuano a restare integrati nella società.
L’invecchiamento della popolazione sta anche modificando il mondo del lavoro: il rapporto fra persone attive e pensionati che oggi è a livello di 4:1 è destinato a diminuire drasticamente raggiungendo un rapporto 2:1 nel 2025.
Il problema dell’invecchiamento della popolazione è ai primi posti nell’agenda dei Governi, dell’industria e del mondo economico tutto. Le barriere per gli anziani nella vita di tutti i giorni sono numerose. La fragilità fisica e/o mentale, le barriere presenti all’interno della propria abitazione, la mancanza di strutture idonee nei trasporti pubblici, le lacune e/o la ridotta accessibilità dei servizi di comunicazione e d’informazione e i bassi livelli di reddito sono fra le principali barriere.
Le tecnologie informatiche e della comunicazione (ICT) possono fare molto; è una sfida enorme ma al contempo una notevole opportunità per le tecnologie ICT.
Bisogna rispondere ai bisogni e alle aspettative degli anziani con progetti d’assistenza mirati delle persone più anziane, malati e fragili  in alcune specifiche aree.
1) Servizi per una vita indipendente.
2) Per promuovere una maggiore integrazione dell’anziano nella società.
3) Per una mobilità autonoma.
4) Per favorire il proseguimento della vita lavorativa .
Oltre all’elevato numero di anziani ci sono tante patologie che condizionano anche gravemente la vita tra cui la demenza .
Le forme di demenza, tra cui per il 60% l’Alzheimer, colpiscono in Italia circa 1 milione di persone, con una prevalenza soprattutto nelle persone in età avanzata.
Oggi, secondo i dati comunicati da Alzheimer Europe, le persone affette da demenza in Europa sono quasi 10 milioni e a livello mondiale circa 35 milioni, per arrivare nel 2030 rispettivamente a 15 e 65 milioni ( Rapporto Mondiale Alzheimer, 2009 ). Oltre alla malattia di Alzheimer esistono diverse forme di demenza, caratterizzate da un progressivo declino della memoria e di altre funzioni cognitive, tale da interferire con le attività della vita. La maggior parte delle persone con demenza vive in famiglia; si determina quindi un forte carico psicologico, relazionale, economico ed anche pratico, per la necessità di sorvegliare e accompagnare il malato, di accudirlo e, nelle fasi avanzate, di sostituirlo nelle attività della vita quotidiana. La malattia di Alzheimer e le demenze rappresentano quindi una grande sfida per i Sistemi sociali e sanitari di tutti i Paesi.
La curiosità del lettore non sarà fine a se stessa se potrà far meglio capire la vita delle persone affette da demenza e il carico di fatica delle loro famiglie.
Se, infatti, contro la malattia di Alzheimer la medicina è ancora alla ricerca di una risposta mirata, la vita dell’ammalato e della sua famiglia richiede non solo la competenza e l’attenzione di chi è preposto alla cura, ma anche un’ampia e generosa solidarietà.
La sofferenza del corpo e della mente è lenita dalle scoperte della medicina, ma anche da vicinanze significative; per questo motivo vorremmo che nessuno si sentisse solo quando nelle lunghe giornate e nelle notti difficili offre con timore e tremore al proprio caro l’assistenza amorosa che gli rende meno difficile il vivere.
* Presidente associazione di volontariato “L?Altro Aiuto”

a popolazione mondiale sta invecchiando in maniera abbastanza rapida: in Europa gli ultra sessantacinquenni rappresenteranno nel 2020 più del 25% della popolazione totale. In Italia la situazione è ancora più critica: gli ultrasessantenni sono già al livello del 34%. Questo netto cambiamento demografico- legato all’allungamento della vita e a una riduzione della natalità, rende urgente l’adozione di interventi che assicurano una vecchiaia attività e dignitosa agli anziani, evitando il rischio emarginazione e facendo in modo che essi continuano a restare integrati nella società.L’invecchiamento della popolazione sta anche modificando il mondo del lavoro: il rapporto fra persone attive e pensionati che oggi è a livello di 4:1 è destinato a diminuire drasticamente raggiungendo un rapporto 2:1 nel 2025.Il problema dell’invecchiamento della popolazione è ai primi posti nell’agenda dei Governi, dell’industria e del mondo economico tutto. Le barriere per gli anziani nella vita di tutti i giorni sono numerose. La fragilità fisica e/o mentale, le barriere presenti all’interno della propria abitazione, la mancanza di strutture idonee nei trasporti pubblici, le lacune e/o la ridotta accessibilità dei servizi di comunicazione e d’informazione e i bassi livelli di reddito sono fra le principali barriere.Le tecnologie informatiche e della comunicazione (ICT) possono fare molto; è una sfida enorme ma al contempo una notevole opportunità per le tecnologie ICT.  Bisogna rispondere ai bisogni e alle aspettative degli anziani con progetti d’assistenza mirati delle persone più anziane, malati e fragili  in alcune specifiche aree. 1) Servizi per una vita indipendente.2) Per promuovere una maggiore integrazione dell’anziano nella società.3) Per una mobilità autonoma.4) Per favorire il proseguimento della vita lavorativa . Oltre all’elevato numero di anziani ci sono tante patologie che condizionano anche gravemente la vita tra cui la demenza .Le forme di demenza, tra cui per il 60% l’Alzheimer, colpiscono in Italia circa 1 milione di persone, con una prevalenza soprattutto nelle persone in età avanzata.Oggi, secondo i dati comunicati da Alzheimer Europe, le persone affette da demenza in Europa sono quasi 10 milioni e a livello mondiale circa 35 milioni, per arrivare nel 2030 rispettivamente a 15 e 65 milioni ( Rapporto Mondiale Alzheimer, 2009 ). Oltre alla malattia di Alzheimer esistono diverse forme di demenza, caratterizzate da un progressivo declino della memoria e di altre funzioni cognitive, tale da interferire con le attività della vita. La maggior parte delle persone con demenza vive in famiglia; si determina quindi un forte carico psicologico, relazionale, economico ed anche pratico, per la necessità di sorvegliare e accompagnare il malato, di accudirlo e, nelle fasi avanzate, di sostituirlo nelle attività della vita quotidiana. La malattia di Alzheimer e le demenze rappresentano quindi una grande sfida per i Sistemi sociali e sanitari di tutti i Paesi.La curiosità del lettore non sarà fine a se stessa se potrà far meglio capire la vita delle persone affette da demenza e il carico di fatica delle loro famiglie.Se, infatti, contro la malattia di Alzheimer la medicina è ancora alla ricerca di una risposta mirata, la vita dell’ammalato e della sua famiglia richiede non solo la competenza e l’attenzione di chi è preposto alla cura, ma anche un’ampia e generosa solidarietà.La sofferenza del corpo e della mente è lenita dalle scoperte della medicina, ma anche da vicinanze significative; per questo motivo vorremmo che nessuno si sentisse solo quando nelle lunghe giornate e nelle notti difficili offre con timore e tremore al proprio caro l’assistenza amorosa che gli rende meno difficile il vivere.
* Presidente associazione di volontariato “L?Altro Aiuto”

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